La "selce dei Crivellari": appunti sulla silice (calcedonio, selce e quarzo) nella Vena del Gesso romagnola

L’articolo prende spunto dalla caratteristica selce affiorante a nord est di M. Tondo (presso il borghetto dei Crivellari) per fare il punto delle conoscenzesulle manifestazioni silicee nella Vena del Gesso romagnola, evidenziandone sia la distribuzione disomogenea che la complessità mineralogica. I principali litotipi descritti sono: calcedonio grigio (“selce dei Crivellari”), selce in calcare, selce laminata, quarzo dendritico e legno silicizzato. Si ritiene che l’ipotesi geochimica esposta da FORTI (1994) per spiegare la genesi a bassa temperatura del quarzo dendritico nella Grotta “Azzali” (Gessi di M. Mauro) fornisca un’utile chiave interpretativa anche per le altre manifestazioni silicee rilevate. Si suggerisce inoltre che la localizzazione della silice, riscontrata esclusivamente nella porzione centro-orientale della Vena del Gesso, sia probabilmente legata al particolare assetto geometrico/strutturale che la dorsale manifesta in tale settore. Abstract This article illustrates the characteristic chert outcropping northeast of Mt. Tondo (near the Crivellari hamlet) and discusses the various siliceous rocks formed within the gypsum evaporites of the “Vena del Gesso”(Romagna, Northern Apennines, Italy) highlighting their occurrence and mineralogical complexity. The main rock types described are: grey chalcedony (“Crivellari chert”), chert in limestone, laminated chert, dendritic quartz and silicified wood. We suggests that the geochemical hypothesis proposed by FORTI (1994) to explain the origin of the low-temperature dendritic quartz of the “Azzali Cave” (near M. Mauro) provides a useful interpretative key also forthe other siliceous lithotype. We also suggest that exclusive occurrence of the silica in the central-eastern portion of the studied area the , is probably related to the particular geometrical/structural arrangement of the Vena del Gesso ridge.