La nosemiasi è una malattia delle api adulte provocata da Microsporidi, parassiti intracellulari appartenenti al regno dei Funghi. L’agente eziologico di tale patologia è da sempre stato considerato il Nosema apis; è invece di recente scoperta la presenza di un'altra specie di Nosema in grado di parassitizzare l’ape europea: N. ceranae, inizialmente individuato come parassita dell’ape asiatica Apis cerana. Entrambe le specie di Nosema, che si riproducono nelle cellule epiteliali del mesointestino, riducono le capacità metaboliche dell’ape infetta. Alcuni autori indicano che N. ceranae sarebbe maggiormente diffuso rispetto a N. apis, in particolare in aree a clima temperato-caldo e sarebbe associato al fenomeno di incremento di mortalità delle colonie. Attualmente il controllo della Nosemiasi si basa essenzialmente sulla riduzione del numero delle spore, che costituiscono l’agente infettivo del parassita, ottenuta attraverso le buone pratiche apistiche. L’unica sostanza efficace per il controllo della Nosemiasi è l’antibiotico fumagillina.L'uso di antibiotici in apicoltura è tuttavia vietato in molti paesi europei.Lo scopo di questo lavoro era di sviluppare un prodotto ecocompatibile a base di sostanze di origine naturale che potesse contrastare efficacemente lo sviluppo di Nosema spp. all’interno del mesointestino dell’ape. E’ stata allestita una serie di prove preliminari atte a valutare su api non affette da nosemiasi l’appetibilità e la tossicità di due diversi tipi di tannini vegetali a diverse concentrazioni. Individuate le concentrazioni non letali per le api è stata allestita una seconda serie di prove per valutare l’efficacia dei due tipi di tannino nel ridurre il numero di spore di N. ceranae in api infettate artificialmente. Sulla base dei risultati ottenuti dai due test preliminari e sulla base di indicazioni ricavate da studi precedenti è stato preparato il formulato denominato “APINOSEM”. Tale prodotto è stato quindi testato somministrandolo in due differenti modalità a gruppi di api infettate artificialmente con spore di N. ceranae. Tutte le prove sono state condotte in cella climatica alla temperatura di 32 °C con umidità relativa al 60% su gruppi di api neo sfarfallate mantenute in arniette da laboratorio. Per valutare l’andamento dell’infezione si è effettuato il conteggio delle spore di N. ceranae utilizzando un emocitometro su campioni di 5 api prelevate ad intervalli di tempo regolari dalle arniette in prova. I risultati mostrano che tanto la somministrazione dei due tipi di tannini che il prodotto APINOSEM si sono dimostrati significativamente efficaci nel contenere lo sviluppo delle spore di N. ceranae in condizioni di laboratorio rispetto ai gruppi di controllo non trattati. L’utilizzo di questi composti si rivela pertanto promettente nel contrastare questa debilitante patologia delle api domestiche e le prove di campo attualmente in corso forniranno ulteriori elementi per verificarne l’efficacia.
Sviluppo di prodotti ecocompatibili per il controllo della nosemiasi su Apis mellifera / Vaccari, G.; Casini, A.; Costa, C.; Maistrello, Lara. - In: ATTI DELLA SOCIETÀ DEI NATURALISTI E MATEMATICI DI MODENA. - ISSN 0365-7027. - STAMPA. - 145:(2014), pp. 23-24. (Intervento presentato al convegno XV Convegno AISASP tenutosi a Reggio Emilia nel 18-19 September 2014).
Sviluppo di prodotti ecocompatibili per il controllo della nosemiasi su Apis mellifera
MAISTRELLO, Lara
2014
Abstract
La nosemiasi è una malattia delle api adulte provocata da Microsporidi, parassiti intracellulari appartenenti al regno dei Funghi. L’agente eziologico di tale patologia è da sempre stato considerato il Nosema apis; è invece di recente scoperta la presenza di un'altra specie di Nosema in grado di parassitizzare l’ape europea: N. ceranae, inizialmente individuato come parassita dell’ape asiatica Apis cerana. Entrambe le specie di Nosema, che si riproducono nelle cellule epiteliali del mesointestino, riducono le capacità metaboliche dell’ape infetta. Alcuni autori indicano che N. ceranae sarebbe maggiormente diffuso rispetto a N. apis, in particolare in aree a clima temperato-caldo e sarebbe associato al fenomeno di incremento di mortalità delle colonie. Attualmente il controllo della Nosemiasi si basa essenzialmente sulla riduzione del numero delle spore, che costituiscono l’agente infettivo del parassita, ottenuta attraverso le buone pratiche apistiche. L’unica sostanza efficace per il controllo della Nosemiasi è l’antibiotico fumagillina.L'uso di antibiotici in apicoltura è tuttavia vietato in molti paesi europei.Lo scopo di questo lavoro era di sviluppare un prodotto ecocompatibile a base di sostanze di origine naturale che potesse contrastare efficacemente lo sviluppo di Nosema spp. all’interno del mesointestino dell’ape. E’ stata allestita una serie di prove preliminari atte a valutare su api non affette da nosemiasi l’appetibilità e la tossicità di due diversi tipi di tannini vegetali a diverse concentrazioni. Individuate le concentrazioni non letali per le api è stata allestita una seconda serie di prove per valutare l’efficacia dei due tipi di tannino nel ridurre il numero di spore di N. ceranae in api infettate artificialmente. Sulla base dei risultati ottenuti dai due test preliminari e sulla base di indicazioni ricavate da studi precedenti è stato preparato il formulato denominato “APINOSEM”. Tale prodotto è stato quindi testato somministrandolo in due differenti modalità a gruppi di api infettate artificialmente con spore di N. ceranae. Tutte le prove sono state condotte in cella climatica alla temperatura di 32 °C con umidità relativa al 60% su gruppi di api neo sfarfallate mantenute in arniette da laboratorio. Per valutare l’andamento dell’infezione si è effettuato il conteggio delle spore di N. ceranae utilizzando un emocitometro su campioni di 5 api prelevate ad intervalli di tempo regolari dalle arniette in prova. I risultati mostrano che tanto la somministrazione dei due tipi di tannini che il prodotto APINOSEM si sono dimostrati significativamente efficaci nel contenere lo sviluppo delle spore di N. ceranae in condizioni di laboratorio rispetto ai gruppi di controllo non trattati. L’utilizzo di questi composti si rivela pertanto promettente nel contrastare questa debilitante patologia delle api domestiche e le prove di campo attualmente in corso forniranno ulteriori elementi per verificarne l’efficacia.Pubblicazioni consigliate
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