Introduzione L’istoplasmosi, infezione granulomatosa provocata dal fungo dimorfo Histoplasma capsulatum, viene contratta per inalazione dei conidi in aree dove tale fungo è endemico. Date le manifestazioni cliniche aspecifiche, la diagnosi di laboratorio è estremamente importante per confermare il sospetto di malattia, soprattutto in aree come la nostra, in cui i casi, sebbene rari, possono essere sia da importazione che autoctoni. Recentemente, è stato messo a punto il “mycoarray”, un saggio multiparametrico rapido, in grado di rilevare anticorpi specifici nei confronti di Histoplasma ed altri funghi dimorfi (1). Metodi Estratti antigenici da funghi dimorfi (H. capsulatum, C. immitis, B. dermatitidis, P. brasiliensis) sono stati deposti su vetrini microarray mediante un sistema robotizzato ad alta precisione. I vetrini sono stati cimentati con il siero del paziente e la formazione degli immunocomplessi è stata rivelata utilizzando anticorpi secondari marcati in fluorescenza. Dopo lettura, mediante un apposito scanner, il segnale è stato quantificato ed analizzato. Risultati Il paziente (maschio italiano di 30 anni, di ritorno da un viaggio “on-the-road” in Brasile), era stato ricoverato per una febbre persistente che non rispondeva a terapia antibiotica empirica. A seguito della presenza di infiltrati e di linfoadenopatia mediastinica, rivelati mediante TAC del torace, è stata condotta una biopsia linfonodale suggestiva di infezione fungina da dimorfi. L’analisi del siero mediante mycoarray ha mostrato una elevata sieroreattività, IgG e IgM, nei confronti degli antigeni di H. capsulatum. Nessuna reattività è invece stata evidenziata nei confronti degli antigeni da altri funghi dimorfi (2). Conclusioni Grazie alle sue peculiarità (miniaturizzazione, multiparametricità e rapidità di esecuzione) il mycoarray si rivela uno strumento prezioso per facilitare la diagnosi rapida di micosi primitive, specialmente in paesi non endemici. Ringraziamenti Lavoro in parte supportato da MIUR, PRIN-200985J87J Bibliografia (1) Ardizzoni et al., (2011) New Microbiol, 34:307-16. (2) Ardizzoni et al., (2013) JTM, 20:336-9

DIAGNOSI SIEROLOGICA, MEDIANTE MYCOARRAY, DI UN CASO DI ISTOPLASMOSI DA IMPORTAZIONE IN UN TURISTA ITALIANO DI RITORNO DAL BRASILE / Ardizzoni, Andrea; Baschieri, MARIA CRISTINA; Manca, Lidia; Salvadori, Caterina; Marinacci, Ginevra; Farina, Claudio; Viale, Pierluigi; Blasi, Elisabetta. - (2013), pp. 187-187.

DIAGNOSI SIEROLOGICA, MEDIANTE MYCOARRAY, DI UN CASO DI ISTOPLASMOSI DA IMPORTAZIONE IN UN TURISTA ITALIANO DI RITORNO DAL BRASILE

ARDIZZONI, Andrea;BASCHIERI, MARIA CRISTINA;MANCA, LIDIA;BLASI, Elisabetta
2013

Abstract

Introduzione L’istoplasmosi, infezione granulomatosa provocata dal fungo dimorfo Histoplasma capsulatum, viene contratta per inalazione dei conidi in aree dove tale fungo è endemico. Date le manifestazioni cliniche aspecifiche, la diagnosi di laboratorio è estremamente importante per confermare il sospetto di malattia, soprattutto in aree come la nostra, in cui i casi, sebbene rari, possono essere sia da importazione che autoctoni. Recentemente, è stato messo a punto il “mycoarray”, un saggio multiparametrico rapido, in grado di rilevare anticorpi specifici nei confronti di Histoplasma ed altri funghi dimorfi (1). Metodi Estratti antigenici da funghi dimorfi (H. capsulatum, C. immitis, B. dermatitidis, P. brasiliensis) sono stati deposti su vetrini microarray mediante un sistema robotizzato ad alta precisione. I vetrini sono stati cimentati con il siero del paziente e la formazione degli immunocomplessi è stata rivelata utilizzando anticorpi secondari marcati in fluorescenza. Dopo lettura, mediante un apposito scanner, il segnale è stato quantificato ed analizzato. Risultati Il paziente (maschio italiano di 30 anni, di ritorno da un viaggio “on-the-road” in Brasile), era stato ricoverato per una febbre persistente che non rispondeva a terapia antibiotica empirica. A seguito della presenza di infiltrati e di linfoadenopatia mediastinica, rivelati mediante TAC del torace, è stata condotta una biopsia linfonodale suggestiva di infezione fungina da dimorfi. L’analisi del siero mediante mycoarray ha mostrato una elevata sieroreattività, IgG e IgM, nei confronti degli antigeni di H. capsulatum. Nessuna reattività è invece stata evidenziata nei confronti degli antigeni da altri funghi dimorfi (2). Conclusioni Grazie alle sue peculiarità (miniaturizzazione, multiparametricità e rapidità di esecuzione) il mycoarray si rivela uno strumento prezioso per facilitare la diagnosi rapida di micosi primitive, specialmente in paesi non endemici. Ringraziamenti Lavoro in parte supportato da MIUR, PRIN-200985J87J Bibliografia (1) Ardizzoni et al., (2011) New Microbiol, 34:307-16. (2) Ardizzoni et al., (2013) JTM, 20:336-9
2013
Rimini
12-15 novembre 2013
Ardizzoni, Andrea; Baschieri, MARIA CRISTINA; Manca, Lidia; Salvadori, Caterina; Marinacci, Ginevra; Farina, Claudio; Viale, Pierluigi; Blasi, Elisabetta
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