Fino alla recente crisi è prevalsa una letteratura economica che considerava la crescita dei volumi di intermediazione finanziaria e dell’innovazione dei prodotti ad essa associati come processi in grado di promuovere una maggiore efficienza nell’allocazione delle risorse, sostenendo così uno sviluppo più elevato e stabile del sistema economico. La crisi finanziaria ha portato ad una riflessione critica dell’apporto dato dallo sviluppo del settore finanziario all’economia reale e ha rivalutato le posizioni critiche di quegli studi che, rifacendosi ad una letteratura sulle crisi di natura finanziaria, mettevano in guardia circa gli effetti dell’eccesso di finanza nei principali sistemi economici. In questi studi il tema del financial deepening dei sistemi economici è associato all’idea che la finanza abbia progressivamente prevalso e dominato l’attività reale, con una interpretazione che, nella sua estrema semplificazione, contrappone la sfera reale produttiva a quella finanziaria; la quale avrebbe progressivamente smarrito la funzione originaria di allocazione efficiente delle risorse dal risparmio verso gli investimenti produttivi capaci di promuovere competitività e sviluppo. Obiettivo del lavoro è fornire una lettura a più dimensioni del processo di finanziarizzazione attraverso l’analisi dei conti finanziari e del reddito dei settori istituzionali. Le serie storiche relative ai flussi di fondi e ai conti nazionali consentono infatti di approfondire l’analisi dei comportamenti dei principali aggregati di operatori economici dando evidenza della stretta interazione tra le loro decisioni reali e finanziarie. Ne emerge un quadro più articolato ma anche meno unidirezionale del rapporto tra finanza ed economia reale dove le “responsabilità” degli eccessi della finanza sono da attribuire non solo al funzionamento del sistema finanziario e degli intermediari che in esso operano ma riguardano gli stessi settori destinatari dei servizi finanziari. L’analisi dei flussi dei fondi proposta in questo studio è limitata al sistema economico e finanziario degli Stati Uniti. E’ questa l’economia in cui il processo di finanziarizzazione ha avuto la sua massima espressione e il cui fenomeno e gli effetti prodotti sono stati maggiormente indagati. Inoltre, dal punto di vista metodologico, la ricchezza dei dati, sia per la lunghezza delle serie storiche che per la analiticità delle variabili che le compongono, consente una lettura molto più approfondita del nesso finanza-economia reale che potrà essere di riferimento per ulteriori futuri approfondimenti di comparazione tra sistemi economici e finanziari.
Financial deepening ed economia reale: indicazioni dai conti finanziari / Landi, Andrea; Lusignani, Giuseppe. - STAMPA. - (2014), pp. 63-106.
Financial deepening ed economia reale: indicazioni dai conti finanziari
LANDI, Andrea;
2014
Abstract
Fino alla recente crisi è prevalsa una letteratura economica che considerava la crescita dei volumi di intermediazione finanziaria e dell’innovazione dei prodotti ad essa associati come processi in grado di promuovere una maggiore efficienza nell’allocazione delle risorse, sostenendo così uno sviluppo più elevato e stabile del sistema economico. La crisi finanziaria ha portato ad una riflessione critica dell’apporto dato dallo sviluppo del settore finanziario all’economia reale e ha rivalutato le posizioni critiche di quegli studi che, rifacendosi ad una letteratura sulle crisi di natura finanziaria, mettevano in guardia circa gli effetti dell’eccesso di finanza nei principali sistemi economici. In questi studi il tema del financial deepening dei sistemi economici è associato all’idea che la finanza abbia progressivamente prevalso e dominato l’attività reale, con una interpretazione che, nella sua estrema semplificazione, contrappone la sfera reale produttiva a quella finanziaria; la quale avrebbe progressivamente smarrito la funzione originaria di allocazione efficiente delle risorse dal risparmio verso gli investimenti produttivi capaci di promuovere competitività e sviluppo. Obiettivo del lavoro è fornire una lettura a più dimensioni del processo di finanziarizzazione attraverso l’analisi dei conti finanziari e del reddito dei settori istituzionali. Le serie storiche relative ai flussi di fondi e ai conti nazionali consentono infatti di approfondire l’analisi dei comportamenti dei principali aggregati di operatori economici dando evidenza della stretta interazione tra le loro decisioni reali e finanziarie. Ne emerge un quadro più articolato ma anche meno unidirezionale del rapporto tra finanza ed economia reale dove le “responsabilità” degli eccessi della finanza sono da attribuire non solo al funzionamento del sistema finanziario e degli intermediari che in esso operano ma riguardano gli stessi settori destinatari dei servizi finanziari. L’analisi dei flussi dei fondi proposta in questo studio è limitata al sistema economico e finanziario degli Stati Uniti. E’ questa l’economia in cui il processo di finanziarizzazione ha avuto la sua massima espressione e il cui fenomeno e gli effetti prodotti sono stati maggiormente indagati. Inoltre, dal punto di vista metodologico, la ricchezza dei dati, sia per la lunghezza delle serie storiche che per la analiticità delle variabili che le compongono, consente una lettura molto più approfondita del nesso finanza-economia reale che potrà essere di riferimento per ulteriori futuri approfondimenti di comparazione tra sistemi economici e finanziari.File | Dimensione | Formato | |
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