L’origine della fauna continentale antartica è oggetto di ampia discussione. La distribuzione dei vari taxa potrebbe essere il risultato di una dispersione in atto (recolonization hypothesis), oppure di una distribuzione Gondwaniana (glacial refugia hypothesis). Entrambe le ipotesi mancano però di conferme, considerando anche le scarse conoscenze sulla fauna invertebrata antartica. Per trovare prove a favore di una o dell’altra ipotesi è stata quindi iniziata l’analisi della diversità genetica e della distribuzione dei tardigradi, uno dei taxa più rappresentati nella fauna antartica continentale. Sono stati analizzati esemplari della specie endemica Acutuncus antarcticus (Eutardigrada, Hypsibiidae), campionati in sedimenti di pozze permanenti o semipermanenti provenienti da 7 località poste lungo un transetto nord-sud in Terra Vittoria. I due punti di campionamento più vicini tra loro distavano circa 23 km, mentre i più lontani circa 622 km. Per 65 esemplari sono state ottenute le sequenze dei geni 18S e cox1, che sono poi state analizzate insieme alle corrispondenti sequenze disponibili in GenBank e BOLD. E’ stata calcolata la diversità genetica e aplotipica tra individui (p-distance, Kimura 2-parametri) e tra popolazioni (diversità genetica di Nei, FST, numero di migranti) e costruita una rete di aplotipi. Su alcune popolazioni è stata inoltre effettuata l’analisi cariologica e valutata la sex ratio. Tutti gli individui (analizzati ex novo o disponibili nelle banche dati) sono risultati appartenere alla stessa specie: essi presentavano la stessa sequenza per il gene 18S e soprattutto una distanza genetica per il gene cox1 minore del 5%. La maggior parte delle popolazioni presentava più aplotipi, con l’eccezione di quelle situate nella parte più a nord del transetto, che sono risultate omogenee. Alcuni aplotipi risultavano presenti in diverse località anche distanti tra loro. Le popolazioni, sempre formate da sole femmine (2n= 12/14), sono geneticamente differenziate, ad eccezione di quelle situate nella parte centrale del transetto. Acutuncus antarcticus risulta essere una specie panantartica molto diffusa, in ambiente dulciacquicolo. Le popolazioni con maggiore variabilità genetica sono in concomitanza con l’hotspot di biodiversità individuato sulle coste di Terra Vittoria, che si ipotizza sia servito da glacial refugium durante gli eventi di glaciazione che caratterizzano il continente.
Diversità genetica e distribuzione geografica in una specie pan antartica: Acutuncus antarcticus (Tardigrada, Hypsibiidae / Cesari, Michele; Mcinnes, S.; Bertolani, Roberto; Mori, L.; Rebecchi, Lorena; Guidetti, Roberto. - In: ATTI DELLA SOCIETÀ DEI NATURALISTI E MATEMATICI DI MODENA. - ISSN 0365-7027. - STAMPA. - 144:(2013), pp. 15-15. (Intervento presentato al convegno 74 Congresso Nazionale dell'Unione Zoologica Italiana tenutosi a Modena nel 30 settembre - 3 ottobre 2013).
Diversità genetica e distribuzione geografica in una specie pan antartica: Acutuncus antarcticus (Tardigrada, Hypsibiidae
CESARI, Michele;BERTOLANI, Roberto;REBECCHI, Lorena;GUIDETTI, Roberto
2013
Abstract
L’origine della fauna continentale antartica è oggetto di ampia discussione. La distribuzione dei vari taxa potrebbe essere il risultato di una dispersione in atto (recolonization hypothesis), oppure di una distribuzione Gondwaniana (glacial refugia hypothesis). Entrambe le ipotesi mancano però di conferme, considerando anche le scarse conoscenze sulla fauna invertebrata antartica. Per trovare prove a favore di una o dell’altra ipotesi è stata quindi iniziata l’analisi della diversità genetica e della distribuzione dei tardigradi, uno dei taxa più rappresentati nella fauna antartica continentale. Sono stati analizzati esemplari della specie endemica Acutuncus antarcticus (Eutardigrada, Hypsibiidae), campionati in sedimenti di pozze permanenti o semipermanenti provenienti da 7 località poste lungo un transetto nord-sud in Terra Vittoria. I due punti di campionamento più vicini tra loro distavano circa 23 km, mentre i più lontani circa 622 km. Per 65 esemplari sono state ottenute le sequenze dei geni 18S e cox1, che sono poi state analizzate insieme alle corrispondenti sequenze disponibili in GenBank e BOLD. E’ stata calcolata la diversità genetica e aplotipica tra individui (p-distance, Kimura 2-parametri) e tra popolazioni (diversità genetica di Nei, FST, numero di migranti) e costruita una rete di aplotipi. Su alcune popolazioni è stata inoltre effettuata l’analisi cariologica e valutata la sex ratio. Tutti gli individui (analizzati ex novo o disponibili nelle banche dati) sono risultati appartenere alla stessa specie: essi presentavano la stessa sequenza per il gene 18S e soprattutto una distanza genetica per il gene cox1 minore del 5%. La maggior parte delle popolazioni presentava più aplotipi, con l’eccezione di quelle situate nella parte più a nord del transetto, che sono risultate omogenee. Alcuni aplotipi risultavano presenti in diverse località anche distanti tra loro. Le popolazioni, sempre formate da sole femmine (2n= 12/14), sono geneticamente differenziate, ad eccezione di quelle situate nella parte centrale del transetto. Acutuncus antarcticus risulta essere una specie panantartica molto diffusa, in ambiente dulciacquicolo. Le popolazioni con maggiore variabilità genetica sono in concomitanza con l’hotspot di biodiversità individuato sulle coste di Terra Vittoria, che si ipotizza sia servito da glacial refugium durante gli eventi di glaciazione che caratterizzano il continente.Pubblicazioni consigliate
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