Il lavoro esplora le potenzialità degli strumenti disponibili in alcuni dei principali software di analisi spaziale dei dati ai fini del calcolo della rete del deflusso superficiale e dei prodotti ad esso connessi. Questi studi, generalmente condotti nell’ambito di procedure di valutazione della pericolosità dei processi idrologici e dei rischi che da essa derivano, si avvalgono oggi della maggiore disponibilità di Moelli Digitali di Elevazione (DEM), a varia risoluzione spaziale e accuratezza verticale, ottenibili da tecniche di rilevamento terrestre, aerofotogrammetrico, LiDAR. Gli algoritmi disponibili nei software GIS fanno riferimento a strategie di analisi comuni, che sono introdotte nel lavoro, ma presentano un livello di interazione con l’utente molto variabile e solo raramente consentono l’integrazione di informazioni provenienti dalle altre discipline coinvolte (geomorfologia, geologia, ingegneria geotecnica). Per alcuni di questi software, non necessariamente specializzati nei modelli idrologici, il lavoro offre inizialmente una panoramica relativa agli aspetti appena citati che, tuttavia, non riguarda l’accuratezza complessiva dei prodotti ottenuti. In seguito, grazie ad analisi condotte con il software TauDEM su tre aree-studio collocate nei territori del Sub-Appennino Dauno (Puglia), il lavoro ha verificato le prestazioni raggiunte nell’estrazione del reticolo del deflusso. Questo in relazione alla differente orografia prevalente per le tre aree e per prodotti altimetrici indipendenti caratterizzati da una risoluzione spaziale variabile: 40, 20 e 8 metri. L’analisi ha prodotto dei reticoli idrografici che risultano coerenti tra loro e con il reale assetto territoriale solo per ambienti collinari e misti. Come atteso, la definizione spaziale dei reticoli idrografici è migliore per modelli altimetrici di maggiore qualità, mentre da un confronto con un reticolo di riferimento le discrepanze sulle lunghezze delle aste fluviali (fino ad un valore massimo del 16%), sono giustificate da alcune, limitate, difformità nei risultati della gerarchizzazione delle aste idrografiche.

Utilizzo di DEM in ambiente GIS per la creazione di modelli idrologici superficiali: applicazioni disponibili / Caprioli, M; Mancini, Francesco; Ritrovato, G.. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI FOTOGRAMMETRIA E TOPOGRAFIA. - ISSN 1721-971X. - STAMPA. - 3:(2013), pp. 9-24.

Utilizzo di DEM in ambiente GIS per la creazione di modelli idrologici superficiali: applicazioni disponibili

MANCINI, Francesco;
2013

Abstract

Il lavoro esplora le potenzialità degli strumenti disponibili in alcuni dei principali software di analisi spaziale dei dati ai fini del calcolo della rete del deflusso superficiale e dei prodotti ad esso connessi. Questi studi, generalmente condotti nell’ambito di procedure di valutazione della pericolosità dei processi idrologici e dei rischi che da essa derivano, si avvalgono oggi della maggiore disponibilità di Moelli Digitali di Elevazione (DEM), a varia risoluzione spaziale e accuratezza verticale, ottenibili da tecniche di rilevamento terrestre, aerofotogrammetrico, LiDAR. Gli algoritmi disponibili nei software GIS fanno riferimento a strategie di analisi comuni, che sono introdotte nel lavoro, ma presentano un livello di interazione con l’utente molto variabile e solo raramente consentono l’integrazione di informazioni provenienti dalle altre discipline coinvolte (geomorfologia, geologia, ingegneria geotecnica). Per alcuni di questi software, non necessariamente specializzati nei modelli idrologici, il lavoro offre inizialmente una panoramica relativa agli aspetti appena citati che, tuttavia, non riguarda l’accuratezza complessiva dei prodotti ottenuti. In seguito, grazie ad analisi condotte con il software TauDEM su tre aree-studio collocate nei territori del Sub-Appennino Dauno (Puglia), il lavoro ha verificato le prestazioni raggiunte nell’estrazione del reticolo del deflusso. Questo in relazione alla differente orografia prevalente per le tre aree e per prodotti altimetrici indipendenti caratterizzati da una risoluzione spaziale variabile: 40, 20 e 8 metri. L’analisi ha prodotto dei reticoli idrografici che risultano coerenti tra loro e con il reale assetto territoriale solo per ambienti collinari e misti. Come atteso, la definizione spaziale dei reticoli idrografici è migliore per modelli altimetrici di maggiore qualità, mentre da un confronto con un reticolo di riferimento le discrepanze sulle lunghezze delle aste fluviali (fino ad un valore massimo del 16%), sono giustificate da alcune, limitate, difformità nei risultati della gerarchizzazione delle aste idrografiche.
2013
3
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Utilizzo di DEM in ambiente GIS per la creazione di modelli idrologici superficiali: applicazioni disponibili / Caprioli, M; Mancini, Francesco; Ritrovato, G.. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI FOTOGRAMMETRIA E TOPOGRAFIA. - ISSN 1721-971X. - STAMPA. - 3:(2013), pp. 9-24.
Caprioli, M; Mancini, Francesco; Ritrovato, G.
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