È stato autorevolmente sostenuto – prima ancora dell’entrata in vigore dei decreti di attuazione della l. n. 30/2003 – che la riforma dei lavori di cui al d.lgs. n. 276/2003 si muove in una prospettiva contraria all’idea di Statuto dei lavori. Con essa si realizzerebbe, infatti, una dannosa moltiplicazione delle tipologie di lavoro flessibile e atipico che, in antitesi alla funzione aggregante dello Statuto dei lavori, condurrebbe a una estremizzazione della dicotomia lavoro autonomo-lavoro subordinato. Emblematica, in questa direzione di analisi, sarebbe l’introduzione del lavoro c.d. a progetto. Le rigorose delimitazioni – di tipo definitorio e sanzionatorio – volte a circoscrivere il ricorso alle collaborazioni coordinate e continuative finirebbe per ampliare, nella sostanza e di fatto, l’area della subordinazione, vanificando con ciò anche quei pochi spunti, presenti nel corpo del d.lgs. n. 276/2003 che pure, di per sé considerati, potrebbero ben collocarsi nell’impianto di uno Statuto dei lavori. Così è, in particolare, per l’istituto della certificazione dei contratti di lavoro, che pure è elemento centrale in tutti i diversi progetti di Statuto dei lavori sin qui elaborati. Con la l. n. 30/2003 e il relativo decreto di attuazione si sarebbe pertanto ipotecato, se non precluso in radice, il contenuto di uno Statuto dei lavori. Non pare tuttavia ancora emergere – tanto nell’ambito del dibattito dottrinale e scientifico quanto in sede progettuale – una configurazione chiara e condivisa di cosa possa intendersi per Statuto dei lavori.

Certificazione e tipologie di lavoro flessibile nella riforma dei lavori: un primo passo verso lo Statuto dei lavori / Enrico, Clara; Tiraboschi, Michele. - STAMPA. - 7:(2005), pp. 15-19.

Certificazione e tipologie di lavoro flessibile nella riforma dei lavori: un primo passo verso lo Statuto dei lavori

TIRABOSCHI, Michele
2005

Abstract

È stato autorevolmente sostenuto – prima ancora dell’entrata in vigore dei decreti di attuazione della l. n. 30/2003 – che la riforma dei lavori di cui al d.lgs. n. 276/2003 si muove in una prospettiva contraria all’idea di Statuto dei lavori. Con essa si realizzerebbe, infatti, una dannosa moltiplicazione delle tipologie di lavoro flessibile e atipico che, in antitesi alla funzione aggregante dello Statuto dei lavori, condurrebbe a una estremizzazione della dicotomia lavoro autonomo-lavoro subordinato. Emblematica, in questa direzione di analisi, sarebbe l’introduzione del lavoro c.d. a progetto. Le rigorose delimitazioni – di tipo definitorio e sanzionatorio – volte a circoscrivere il ricorso alle collaborazioni coordinate e continuative finirebbe per ampliare, nella sostanza e di fatto, l’area della subordinazione, vanificando con ciò anche quei pochi spunti, presenti nel corpo del d.lgs. n. 276/2003 che pure, di per sé considerati, potrebbero ben collocarsi nell’impianto di uno Statuto dei lavori. Così è, in particolare, per l’istituto della certificazione dei contratti di lavoro, che pure è elemento centrale in tutti i diversi progetti di Statuto dei lavori sin qui elaborati. Con la l. n. 30/2003 e il relativo decreto di attuazione si sarebbe pertanto ipotecato, se non precluso in radice, il contenuto di uno Statuto dei lavori. Non pare tuttavia ancora emergere – tanto nell’ambito del dibattito dottrinale e scientifico quanto in sede progettuale – una configurazione chiara e condivisa di cosa possa intendersi per Statuto dei lavori.
2005
Compendio critico per la certificazione dei contratti di lavoro. I nuovi contratti: lavoro pubblico e lavoro privato
Enrico, Clara; Tiraboschi, Michele
9788814120022
Giuffrè
ITALIA
Certificazione e tipologie di lavoro flessibile nella riforma dei lavori: un primo passo verso lo Statuto dei lavori / Enrico, Clara; Tiraboschi, Michele. - STAMPA. - 7:(2005), pp. 15-19.
Enrico, Clara; Tiraboschi, Michele
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