L'articolo è parte di una ricerca più ampia che intende individuare le più significative linee di tendenza nella riflessione sulla traduzione letteraria in Italia nel Novecento prima degli anni Settanta del secolo, anni ai quali si fa convenzionalmente risalire la nascita della disciplina accademica dei Translation Studies. La ricerca, che si muove secondo le indicazioni metodologiche della fenomenologia critica, tenta di comprendere in modo non pregiudicato, e con un'apertura a diverse discipline, una tradizione di riflessione sul tradurre che è ben presente in Italia prima che il termine traduttologia facesse il suo ingresso nell'accademia. Si riprendono sistematicamente le riflessioni sul tradurre di autori come Croce, Gentile, Gramsci, Della Volpe, Contini, Terracini, Anceschi, Solmi, Folena, Mattioli. L'approccio interdisciplinare permette di prendere in considerazione diverse "figure" di intellettuali che si sono occupati di traduzione: da traduttori-poeti, a traduttori professionisti, a filosofi, linguisti, filologi, critici, storici della letteratura. Da questo ampio panorama emerge che alcune delle posizioni più interessanti di translation studies (come il "cultural turn" negli studi sulla traduzione, i problemi del ritmo, la traduzione come rapporto fra poetiche) erano già presenti in nuce in diversi pensatori italiani.
Prima dei Translation Studies: appunti sulla traduttologia italiana del Novecento / Nasi, Franco. - In: TESTO A FRONTE. - ISSN 1128-238X. - STAMPA. - 50:(2014), pp. 7-30.
Prima dei Translation Studies: appunti sulla traduttologia italiana del Novecento
NASI, Franco
2014
Abstract
L'articolo è parte di una ricerca più ampia che intende individuare le più significative linee di tendenza nella riflessione sulla traduzione letteraria in Italia nel Novecento prima degli anni Settanta del secolo, anni ai quali si fa convenzionalmente risalire la nascita della disciplina accademica dei Translation Studies. La ricerca, che si muove secondo le indicazioni metodologiche della fenomenologia critica, tenta di comprendere in modo non pregiudicato, e con un'apertura a diverse discipline, una tradizione di riflessione sul tradurre che è ben presente in Italia prima che il termine traduttologia facesse il suo ingresso nell'accademia. Si riprendono sistematicamente le riflessioni sul tradurre di autori come Croce, Gentile, Gramsci, Della Volpe, Contini, Terracini, Anceschi, Solmi, Folena, Mattioli. L'approccio interdisciplinare permette di prendere in considerazione diverse "figure" di intellettuali che si sono occupati di traduzione: da traduttori-poeti, a traduttori professionisti, a filosofi, linguisti, filologi, critici, storici della letteratura. Da questo ampio panorama emerge che alcune delle posizioni più interessanti di translation studies (come il "cultural turn" negli studi sulla traduzione, i problemi del ritmo, la traduzione come rapporto fra poetiche) erano già presenti in nuce in diversi pensatori italiani.File | Dimensione | Formato | |
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