La Direttiva europea 2008/98/CE rappresenta il riferimento per la definizione di misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti e limitando gli impatti complessivi dell’uso delle risorse. La sua emanazione è preceduta da un ampio confronto all’interno della Comunità Europea (CE), le cui tracce sono evidenti: - nella decisione n. 1600/2002/CE che istituisce il Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente e sollecita l’estensione o la revisione della normativa in vigore, in particolare al fine di chiarire la distinzione tra ciò che è rifiuto e ciò che non lo è, nonchè di promuovere lo sviluppo di misure in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti, compresa la definizione di obiettivi. Peraltro, la necessità di fornire una definizione di “rifiuto” è ribadita nella comunicazione del 27 Maggio 2003 e nella successiva risoluzione del 20 Aprile 2004 - nella direttiva 2000/53/CE che contribuisce a diffondere principi quali “chi inquina paga”, nonchè la necessità di una fase di progettazione dei prodotti in vista del loro riciclaggio e recupero e il conseguente perseguimento di obiettivi prefissati in termini di reimpiego, riciclaggio e recupero dei rifiuti - nella direttiva 2002/96/CE (ora recente-mente aggiornata dalla direttiva 2012/19/UE), che applica i summenzionati concetti al settore dei RAEE, cioè dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. In tale ambito, si sviluppa nella direttiva 2008/98/CE una forte attenzione a una fase innovativa nella gestione dei rifiuti: la preparazione al riutilizzo, intendendo con tale termine le operazioni di controllo, pulizia e riparazione attraverso cui prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento. Particolarmente adatti a questa tipologia di trattamento sono i rifiuti ingombranti, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, gli abiti usati. Nel proseguo, l’attenzione sarà rivolta ai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, per i quali sono già attive sul territorio europeo imprese appartenenti a reti per la preparazione al riutilizzo e per i quali diventa cruciale il tema della previsione della vita utile e conseguentemente della definizione della più opportuna politica di revisione e di sostituzione dei componenti. Nasce così una nuova sfida e un nuovo ambito di applicazione per la teoria della affidabilità e per le competenze ad essa connesse, inclusa la capacità di definizione di standard consolidati. Cruciale è inoltre la loro integrazione con le metodologie per l’analisi del ciclo di vita dei prodotti. Nei paragrafi successivi, quindi, sarà presentata la recente specifica tecnica PAS 141:2011, definita nel Regno Unito per regolamentare la preparazione al riutilizzo di apparecchiature elettriche ed elettroniche, per arrivare poi a concentrarsi su recenti modelli per valutare la vita utile residua di apparecchiature elettriche ed elettroniche usate.

DALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ALLA PREPARAZIONE AL RIUTILIZZO DI ALCUNE CATEGORIE DI RIFIUTI: NUOVE SFIDE PER LA TEORIA DELLA AFFIDABILITA’ E GLI STUDI SUL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI / Gamberini, Rita; Galloni, Luca; Rimini, Bianca. - In: MANUTENZIONE. TECNICA E MANAGEMENT. - ISSN 1123-1084. - ELETTRONICO. - 6:(2014), pp. 19-21.

DALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ALLA PREPARAZIONE AL RIUTILIZZO DI ALCUNE CATEGORIE DI RIFIUTI: NUOVE SFIDE PER LA TEORIA DELLA AFFIDABILITA’ E GLI STUDI SUL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI

GAMBERINI, Rita;GALLONI, Luca;RIMINI, Bianca
2014

Abstract

La Direttiva europea 2008/98/CE rappresenta il riferimento per la definizione di misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti e limitando gli impatti complessivi dell’uso delle risorse. La sua emanazione è preceduta da un ampio confronto all’interno della Comunità Europea (CE), le cui tracce sono evidenti: - nella decisione n. 1600/2002/CE che istituisce il Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente e sollecita l’estensione o la revisione della normativa in vigore, in particolare al fine di chiarire la distinzione tra ciò che è rifiuto e ciò che non lo è, nonchè di promuovere lo sviluppo di misure in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti, compresa la definizione di obiettivi. Peraltro, la necessità di fornire una definizione di “rifiuto” è ribadita nella comunicazione del 27 Maggio 2003 e nella successiva risoluzione del 20 Aprile 2004 - nella direttiva 2000/53/CE che contribuisce a diffondere principi quali “chi inquina paga”, nonchè la necessità di una fase di progettazione dei prodotti in vista del loro riciclaggio e recupero e il conseguente perseguimento di obiettivi prefissati in termini di reimpiego, riciclaggio e recupero dei rifiuti - nella direttiva 2002/96/CE (ora recente-mente aggiornata dalla direttiva 2012/19/UE), che applica i summenzionati concetti al settore dei RAEE, cioè dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. In tale ambito, si sviluppa nella direttiva 2008/98/CE una forte attenzione a una fase innovativa nella gestione dei rifiuti: la preparazione al riutilizzo, intendendo con tale termine le operazioni di controllo, pulizia e riparazione attraverso cui prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento. Particolarmente adatti a questa tipologia di trattamento sono i rifiuti ingombranti, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, gli abiti usati. Nel proseguo, l’attenzione sarà rivolta ai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, per i quali sono già attive sul territorio europeo imprese appartenenti a reti per la preparazione al riutilizzo e per i quali diventa cruciale il tema della previsione della vita utile e conseguentemente della definizione della più opportuna politica di revisione e di sostituzione dei componenti. Nasce così una nuova sfida e un nuovo ambito di applicazione per la teoria della affidabilità e per le competenze ad essa connesse, inclusa la capacità di definizione di standard consolidati. Cruciale è inoltre la loro integrazione con le metodologie per l’analisi del ciclo di vita dei prodotti. Nei paragrafi successivi, quindi, sarà presentata la recente specifica tecnica PAS 141:2011, definita nel Regno Unito per regolamentare la preparazione al riutilizzo di apparecchiature elettriche ed elettroniche, per arrivare poi a concentrarsi su recenti modelli per valutare la vita utile residua di apparecchiature elettriche ed elettroniche usate.
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DALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ALLA PREPARAZIONE AL RIUTILIZZO DI ALCUNE CATEGORIE DI RIFIUTI: NUOVE SFIDE PER LA TEORIA DELLA AFFIDABILITA’ E GLI STUDI SUL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI / Gamberini, Rita; Galloni, Luca; Rimini, Bianca. - In: MANUTENZIONE. TECNICA E MANAGEMENT. - ISSN 1123-1084. - ELETTRONICO. - 6:(2014), pp. 19-21.
Gamberini, Rita; Galloni, Luca; Rimini, Bianca
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