Nella introduzione alle Lyrical Ballads, William Wordsworth invitava i poeti ad abbandonare le espressioni figurate, ormai sterili, che facevano parte del repertorio della “Poetic diction” (così, ad esempio “Feathery tribes” come modo figurato e irrigidito per dire uccelli) per aprirsi alla lingua realmente usata dalla classe medio e medio bassa della società. Analogamente i Pop poets di Liverpool (Adrian Herni, Brian Patten, Roger McGough) invitano a ignorare il poetichese (inteso appunto come repertorio di figure poetiche convenzionali) o il linguaggio criptico di certa poesia modernista, per utilizzare piuttosto la lingua parlata dalla gente comune all'epoca della società di massa. Espressioni idiomatiche, colte nella pubblicità dei mass media, o frammenti di conversazione entrano così nella poesia, in modo simile a quanto era successo con la contemporanea pop art di Warhol o Rauschenberg. Ma queste espressioni (singole parole, espressioni idiomatiche, frasi proverbiali ecc.), spesso assunte nel linguaggio quotidiano senza più alcun riferimento al significato denotativo, ma irrigidite come catacresi, vengono sorprendentemente risignificate attraverso processi di ricontestualizzazione o di minima variazione fonetica. Così il pesce “monkfish” in una poesia per bambini di Roger McGough torna ad essere un “pesce religioso” (Ever see an oyster in a cloister / then how about a monkfish?), oppure l'espressione figurata “to have the cake and eat it too”, diventa il pretesto per una macabra ma umoristica poesia (The Cake. I wanted one life / you wanted another / we couldn't have our cake / so we ate each other). Prendendo in considerazione in particolare le opere poetiche di RogerMcGough, sulle quali ho lavorato in questi anni in prima persona come traduttore, cercherò di individuare queste espressioni figurate, di ordinarle secondo categorie retoriche (catacresi, idiomatismi, espressioni proverbiali ecc.), di studiarne i meccanismi attraverso i quali i poeti le risignificano e, infine, di proporre alcune possibili traduzioni, con alcune considerazioni sulle strategie traduttive alla luce delle più recenti acquisizioni della traduttologia.

Lingue in sala rianimazione: sulle poesie di Roger McGough e la loro traduzione in italiano / Nasi, Franco. - ELETTRONICO. - 1:(2014), pp. 281-298.

Lingue in sala rianimazione: sulle poesie di Roger McGough e la loro traduzione in italiano

NASI, Franco
2014

Abstract

Nella introduzione alle Lyrical Ballads, William Wordsworth invitava i poeti ad abbandonare le espressioni figurate, ormai sterili, che facevano parte del repertorio della “Poetic diction” (così, ad esempio “Feathery tribes” come modo figurato e irrigidito per dire uccelli) per aprirsi alla lingua realmente usata dalla classe medio e medio bassa della società. Analogamente i Pop poets di Liverpool (Adrian Herni, Brian Patten, Roger McGough) invitano a ignorare il poetichese (inteso appunto come repertorio di figure poetiche convenzionali) o il linguaggio criptico di certa poesia modernista, per utilizzare piuttosto la lingua parlata dalla gente comune all'epoca della società di massa. Espressioni idiomatiche, colte nella pubblicità dei mass media, o frammenti di conversazione entrano così nella poesia, in modo simile a quanto era successo con la contemporanea pop art di Warhol o Rauschenberg. Ma queste espressioni (singole parole, espressioni idiomatiche, frasi proverbiali ecc.), spesso assunte nel linguaggio quotidiano senza più alcun riferimento al significato denotativo, ma irrigidite come catacresi, vengono sorprendentemente risignificate attraverso processi di ricontestualizzazione o di minima variazione fonetica. Così il pesce “monkfish” in una poesia per bambini di Roger McGough torna ad essere un “pesce religioso” (Ever see an oyster in a cloister / then how about a monkfish?), oppure l'espressione figurata “to have the cake and eat it too”, diventa il pretesto per una macabra ma umoristica poesia (The Cake. I wanted one life / you wanted another / we couldn't have our cake / so we ate each other). Prendendo in considerazione in particolare le opere poetiche di RogerMcGough, sulle quali ho lavorato in questi anni in prima persona come traduttore, cercherò di individuare queste espressioni figurate, di ordinarle secondo categorie retoriche (catacresi, idiomatismi, espressioni proverbiali ecc.), di studiarne i meccanismi attraverso i quali i poeti le risignificano e, infine, di proporre alcune possibili traduzioni, con alcune considerazioni sulle strategie traduttive alla luce delle più recenti acquisizioni della traduttologia.
2014
Tradurre figure. Translating Figurative Language
Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Digital Library
ITALIA
Lingue in sala rianimazione: sulle poesie di Roger McGough e la loro traduzione in italiano / Nasi, Franco. - ELETTRONICO. - 1:(2014), pp. 281-298.
Nasi, Franco
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1020114
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