Il dibattito in corso nei Paesi dell’Europa continentale sulla necessità di riformare il diritto del lavoro per ridurre il dualismo fra insiders e outsiders e ridare prospettive occupazionali ai giovani pare, nella migliore delle ipotesi, condizionato dalla crisi e, nella peggiore, un pretesto. L’eccessiva enfasi sul potere della legge di sconfiggere una disoccupazione giovanile elevata impedisce di cogliere i veri problemi del mercato del lavoro e, con essi, le altre concrete possibilità di azione. I giovani ai tempi della crisi necessitano certo di interventi, ma non nell’unica direzione della flessibilizzazione e della deregolazione. L’A. mette in discussione il “potere taumaturgico” erroneamente attribuito alla legge, costruendo un approccio d’insieme al problema dei giovani, a partire dal sistema di istruzione e transizione dalla scuola al lavoro e dalle relazioni industriali. Come dimostra il confronto comparato, per affrontare concretamente il problema dei giovani nel mercato del lavoro non basta rifondare il diritto del lavoro. L’esistenza di un sistema educativo di qualità, l’implementazione dell’apprendistato, servizi per l’impiego e placement universitario/scolastico efficienti, un sistema di relazioni industriali cooperativo e l’esistenza di meccanismi di fissazione del salario flessibili sono le carte vincenti da giocare per i giovani, non solo in tempo di crisi.
La disoccupazione giovanile in tempo di crisi: un monito all’Europa (continentale) per rifondare il diritto del lavoro? / Tiraboschi, Michele. - In: DIRITTO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI. - ISSN 1121-8762. - STAMPA. - XXII:2(2012), pp. 414-438.
La disoccupazione giovanile in tempo di crisi: un monito all’Europa (continentale) per rifondare il diritto del lavoro?
Tiraboschi, Michele
2012
Abstract
Il dibattito in corso nei Paesi dell’Europa continentale sulla necessità di riformare il diritto del lavoro per ridurre il dualismo fra insiders e outsiders e ridare prospettive occupazionali ai giovani pare, nella migliore delle ipotesi, condizionato dalla crisi e, nella peggiore, un pretesto. L’eccessiva enfasi sul potere della legge di sconfiggere una disoccupazione giovanile elevata impedisce di cogliere i veri problemi del mercato del lavoro e, con essi, le altre concrete possibilità di azione. I giovani ai tempi della crisi necessitano certo di interventi, ma non nell’unica direzione della flessibilizzazione e della deregolazione. L’A. mette in discussione il “potere taumaturgico” erroneamente attribuito alla legge, costruendo un approccio d’insieme al problema dei giovani, a partire dal sistema di istruzione e transizione dalla scuola al lavoro e dalle relazioni industriali. Come dimostra il confronto comparato, per affrontare concretamente il problema dei giovani nel mercato del lavoro non basta rifondare il diritto del lavoro. L’esistenza di un sistema educativo di qualità, l’implementazione dell’apprendistato, servizi per l’impiego e placement universitario/scolastico efficienti, un sistema di relazioni industriali cooperativo e l’esistenza di meccanismi di fissazione del salario flessibili sono le carte vincenti da giocare per i giovani, non solo in tempo di crisi.File | Dimensione | Formato | |
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