Il contributo si propone di analizzare e commentare i risultati della valutazione comprendente i settori scientifico-disciplinari (SSD) MED/43 (medicina legale) e MED/44 (medicina del lavoro), attuata in conformità al- l’art 16 Legge 30 dicembre 2010, n. 240. Alla procedura per l’abilitazione alla prima fascia hanno partecipato 95 candidati, la maggior parte dei quali era strutturata nel sistema universitario (32 del SSD MED/44, 39 del SSD MED/43, 5 di SSD diversi dai precedenti). Hanno partecipato inoltre 19 candidati non strutturati nelle Università. Per la valutazione dei candidati, la commissione ha fatto riferimento sia agli indicatori bibliometrici stabiliti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) in base DM n. 76 del 7 giugno 2012 (tabella 1), il cui superamento fatti salvi motivati giudizi diversi da parte della commissione costituiva un requisito per l’abilitazione, sia una serie di altri criteri. Hanno ottenuto l’abilitazione 31 dei 95 candidati dell’intero settore concorsuale (32,6%). In particolare, sono stati abilitati 18 sui 32 (56%) strutturati del SSD MED/44, 10 sui 39 (25%) strutturati del SSD MED/43, nessuno dei 5 strutturati di SSD diversi dai precedenti e 3 degli altri 19 (15%) candidati. I risultati sono in linea con quanto ci si poteva attendere sia sulla base delle precedenti osservazioni sulla produttività scientifica delle sedi (3) che sui più recenti risultati dell’esercizio di valutazione della qualità della ricerca (VQR 2004-2010). In molti SSD, soprattutto delle scienze umane, la procedura di valu-tazione è stata diffusamente criticata e ha suscitato vivaci reazioni circa la scarsa competenza dei commissari, l’arbitraria valutazione delle diverse scuole e aree del paese, l’incongruenza nell’attribuzione della coerenza scientifica all’interno dei SSD. Essa è stata oggetto di ricorsi al MIUR e alla giustizia ordinaria, di interrogazioni parlamentari e di mozioni da parte di alcune società scientifiche che hanno sottolineato la necessità di rivedere meccanismi e regole del sistema di valutazione. Non è questo il caso del SSD MED/44. È vero che in un passato più o meno recente la disciplina ha compiuto scelte, che talora hanno avuto risonanza internazionale, determinando la perdita di risorse e mascherando situazioni che oggi trovano conferma nei dati della procedura di valutazione. Tuttavia le scelte effettuate dalla attuale commissione della prima procedura di valutazione sono risultate essere improntate a imparzialità di giudizio e prese in modo autonomo da condizionamenti. Non si può infatti non osservare che la commissione ha valutato compiutamente i candidati sia con indicatori bibliometrici e parametri analitici (in una prospettiva positivista e oggettiva, quindi docimologica) sia tenendo conto di altri parametri, quali partecipazione a progetti di ricerca competitivi, internazionalizzazione delle attività pubblicistiche, ruolo esercitato dal candidato nella ricerca e nelle attività di terzo settore (in una prospettiva riferita all’intero fronte degli studi che verifica e interpreta aspetti più complessivi, quindi ermeneutica). In prospettiva, nello specifico campo della disciplina, potrebbe essere auspicabile proporre ulteriori indicatori che esplorino il trasferimento dei risultati della ricerca nella pratica attraverso la misura dell’efficacia degli interventi, dei benefici economici, dei benefici per la salute del lavoratore e per la qualità del lavoro. L’applicazione di tali indicatori potrebbe consentire di fornire una più completa valutazione del ricercatore, valorizzandone più compiutamente le attività complessive.

L’abilitazione scientifica nazionale nel settore scientifico-disciplinare MED/44 (Medicina del lavoro). Un commento in una prospettiva docimologica ed ermeneutica / Franco, Giuliano. - In: LA MEDICINA DEL LAVORO. - ISSN 0025-7818. - STAMPA. - 105:(2014), pp. 235-237.

L’abilitazione scientifica nazionale nel settore scientifico-disciplinare MED/44 (Medicina del lavoro). Un commento in una prospettiva docimologica ed ermeneutica

FRANCO, Giuliano
2014

Abstract

Il contributo si propone di analizzare e commentare i risultati della valutazione comprendente i settori scientifico-disciplinari (SSD) MED/43 (medicina legale) e MED/44 (medicina del lavoro), attuata in conformità al- l’art 16 Legge 30 dicembre 2010, n. 240. Alla procedura per l’abilitazione alla prima fascia hanno partecipato 95 candidati, la maggior parte dei quali era strutturata nel sistema universitario (32 del SSD MED/44, 39 del SSD MED/43, 5 di SSD diversi dai precedenti). Hanno partecipato inoltre 19 candidati non strutturati nelle Università. Per la valutazione dei candidati, la commissione ha fatto riferimento sia agli indicatori bibliometrici stabiliti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) in base DM n. 76 del 7 giugno 2012 (tabella 1), il cui superamento fatti salvi motivati giudizi diversi da parte della commissione costituiva un requisito per l’abilitazione, sia una serie di altri criteri. Hanno ottenuto l’abilitazione 31 dei 95 candidati dell’intero settore concorsuale (32,6%). In particolare, sono stati abilitati 18 sui 32 (56%) strutturati del SSD MED/44, 10 sui 39 (25%) strutturati del SSD MED/43, nessuno dei 5 strutturati di SSD diversi dai precedenti e 3 degli altri 19 (15%) candidati. I risultati sono in linea con quanto ci si poteva attendere sia sulla base delle precedenti osservazioni sulla produttività scientifica delle sedi (3) che sui più recenti risultati dell’esercizio di valutazione della qualità della ricerca (VQR 2004-2010). In molti SSD, soprattutto delle scienze umane, la procedura di valu-tazione è stata diffusamente criticata e ha suscitato vivaci reazioni circa la scarsa competenza dei commissari, l’arbitraria valutazione delle diverse scuole e aree del paese, l’incongruenza nell’attribuzione della coerenza scientifica all’interno dei SSD. Essa è stata oggetto di ricorsi al MIUR e alla giustizia ordinaria, di interrogazioni parlamentari e di mozioni da parte di alcune società scientifiche che hanno sottolineato la necessità di rivedere meccanismi e regole del sistema di valutazione. Non è questo il caso del SSD MED/44. È vero che in un passato più o meno recente la disciplina ha compiuto scelte, che talora hanno avuto risonanza internazionale, determinando la perdita di risorse e mascherando situazioni che oggi trovano conferma nei dati della procedura di valutazione. Tuttavia le scelte effettuate dalla attuale commissione della prima procedura di valutazione sono risultate essere improntate a imparzialità di giudizio e prese in modo autonomo da condizionamenti. Non si può infatti non osservare che la commissione ha valutato compiutamente i candidati sia con indicatori bibliometrici e parametri analitici (in una prospettiva positivista e oggettiva, quindi docimologica) sia tenendo conto di altri parametri, quali partecipazione a progetti di ricerca competitivi, internazionalizzazione delle attività pubblicistiche, ruolo esercitato dal candidato nella ricerca e nelle attività di terzo settore (in una prospettiva riferita all’intero fronte degli studi che verifica e interpreta aspetti più complessivi, quindi ermeneutica). In prospettiva, nello specifico campo della disciplina, potrebbe essere auspicabile proporre ulteriori indicatori che esplorino il trasferimento dei risultati della ricerca nella pratica attraverso la misura dell’efficacia degli interventi, dei benefici economici, dei benefici per la salute del lavoratore e per la qualità del lavoro. L’applicazione di tali indicatori potrebbe consentire di fornire una più completa valutazione del ricercatore, valorizzandone più compiutamente le attività complessive.
2014
105
235
237
L’abilitazione scientifica nazionale nel settore scientifico-disciplinare MED/44 (Medicina del lavoro). Un commento in una prospettiva docimologica ed ermeneutica / Franco, Giuliano. - In: LA MEDICINA DEL LAVORO. - ISSN 0025-7818. - STAMPA. - 105:(2014), pp. 235-237.
Franco, Giuliano
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