L., maschio, 11 anni, veniva condotto in PS per palpitazioni e vomito preceduti da nausea e dolore addominale insorti dopo avere inalato per gioco circa 15-20 puff di salmeterolo + fluticasone (25 µg/125 µg). All’ECG riscontro di tachicardia sinusale, blocco di branca destra incompleto e allungamento dell’intervallo QTc (0,47 sec). Su indicazione del CAV di Milano si disponeva reidratazione ev, monitoraggio ECG fino a risoluzione della tachicardia, controllo elettroliti (in particolare livelli di potassiemia) e osservazione per alcune ore in considerazione dell’emivita del farmaco (7 ore). Agli esami ematici si evidenziava ipopotassiemia (2,6 mEq/l), con normalizzazione spontanea ai controlli successivi. Ai successivi controlli ECG persisteva allungamento del QTc per cui il collega cardiologo suggeriva ricovero ed esecuzione di Holter-ECG. Una prima registrazione eseguita il giorno seguente l’assunzione accidentale evidenziava aritmia sinusale respiratoria notturna, isolate extrasistoli ventricolari singole monomorfe e associata variabilità del QTc da 0,35 sec a 0,47 sec. Alla registrazione di controllo dopo quattro giorni l’Holter ECG ha evidenziato normalizzazione dell’intervallo QTc. L’allungamento dell’intervallo QT può avere cause congenite (sindrome del QT lungo) o acquisite. Questa condizione ha una rilevanza clinica notevole poiché può essere causa di tachiaritmie ventricolari potenzialmente fatali (torsione di punta)1. Vari fattori predispongono all’allungamento del QT (sesso femminile, età, cardiopatie, aumento degli ormoni tiroidei, ipopotassiemia, alterazioni nel metabolismo dei farmaci) ma una delle cause più comuni è l’uso di farmaci2: antiaritmici, antibiotici, antiemetici, anestetici, antidepressivi. Tra essi è compreso anche il salmeterolo3, farmaco agonista dei recettori β2-adrenergici a lunga durata d’azione utilizzato nel trattamento dell’asma e della BPCO spesso in associazione ad un corticosteroide. I principali effetti collaterali, che compaiono soprattutto in caso di sovradosaggio, sono: cefalea, vertigini, tremori, tachicardia, dolore toracico4. Tra questi si dovrebbe tenere in considerazione anche l’allungamento dell’intervallo QT e le complicanze che ne possono derivare.
Intossicazione da salmeterolo e QTc “ballerino”.. / Spaggiari, Eugenio; Lami, Francesca; Baccilieri, Federica; Frassoldati, Rossella; Balestri, Eleonora; C., Rossi; I., Maini; P., Bergonzini; Iughetti, Lorenzo. - In: MEDICO E BAMBINO. - ISSN 1591-3090. - ELETTRONICO. - 15:(2012), pp. n.a-n.a. (Intervento presentato al convegno Confronti Giovani, XXIV Congresso Nazionale Confronti in Pediatria tenutosi a Trieste nel 2-3 dicembre 2012).
Intossicazione da salmeterolo e QTc “ballerino”...
Spaggiari, Eugenio;LAMI, Francesca;Baccilieri, Federica;FRASSOLDATI, Rossella;BALESTRI, ELEONORA;IUGHETTI, Lorenzo
2012
Abstract
L., maschio, 11 anni, veniva condotto in PS per palpitazioni e vomito preceduti da nausea e dolore addominale insorti dopo avere inalato per gioco circa 15-20 puff di salmeterolo + fluticasone (25 µg/125 µg). All’ECG riscontro di tachicardia sinusale, blocco di branca destra incompleto e allungamento dell’intervallo QTc (0,47 sec). Su indicazione del CAV di Milano si disponeva reidratazione ev, monitoraggio ECG fino a risoluzione della tachicardia, controllo elettroliti (in particolare livelli di potassiemia) e osservazione per alcune ore in considerazione dell’emivita del farmaco (7 ore). Agli esami ematici si evidenziava ipopotassiemia (2,6 mEq/l), con normalizzazione spontanea ai controlli successivi. Ai successivi controlli ECG persisteva allungamento del QTc per cui il collega cardiologo suggeriva ricovero ed esecuzione di Holter-ECG. Una prima registrazione eseguita il giorno seguente l’assunzione accidentale evidenziava aritmia sinusale respiratoria notturna, isolate extrasistoli ventricolari singole monomorfe e associata variabilità del QTc da 0,35 sec a 0,47 sec. Alla registrazione di controllo dopo quattro giorni l’Holter ECG ha evidenziato normalizzazione dell’intervallo QTc. L’allungamento dell’intervallo QT può avere cause congenite (sindrome del QT lungo) o acquisite. Questa condizione ha una rilevanza clinica notevole poiché può essere causa di tachiaritmie ventricolari potenzialmente fatali (torsione di punta)1. Vari fattori predispongono all’allungamento del QT (sesso femminile, età, cardiopatie, aumento degli ormoni tiroidei, ipopotassiemia, alterazioni nel metabolismo dei farmaci) ma una delle cause più comuni è l’uso di farmaci2: antiaritmici, antibiotici, antiemetici, anestetici, antidepressivi. Tra essi è compreso anche il salmeterolo3, farmaco agonista dei recettori β2-adrenergici a lunga durata d’azione utilizzato nel trattamento dell’asma e della BPCO spesso in associazione ad un corticosteroide. I principali effetti collaterali, che compaiono soprattutto in caso di sovradosaggio, sono: cefalea, vertigini, tremori, tachicardia, dolore toracico4. Tra questi si dovrebbe tenere in considerazione anche l’allungamento dell’intervallo QT e le complicanze che ne possono derivare.Pubblicazioni consigliate
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