La prima descrizione della peculiare facies oggi nota come banco a nummuliti si deve a Nemkov (1962). Ciononostante, l'introduzione dell'espressione 'banco a nummuliti', accompagnata da una definizione chiara e dettagliata delle sue caratteristiche, è data soltanto da Arni (1965), che resta i l lavoro di riferimento per ogni successiva interpretazione. Nella sua definizione originale compaiono quali elementi distintivi del banco a nummuliti la monospecificità (in rari casi la dominanza di due specie) e l'inusuale abbondanza delle grandi forme microsferiche (B). Questi elementi, presi insieme, consentono di individuare facilmente in affioramento un banco a nummuliti, grazie all'abbondanza ed alla monotonia dei fossili visibili ad occhio nudo. La diffusione del concetto e dell'espressione 'banco a nummuliti' a livello geologico non corrisponde però ad una maggiore chiarezza nel distinguere ciò che è banco da ciò che non lo è. Il concetto originale, pur essendo di fatto abbastanza chiaro, non è finora stato definito in modo più rigoroso e quantitativo, lasciando troppo spazio alla soggettività dell'osservatore. In particolare, mancano finora definizioni chiare di quali siano i limiti a) per considerare un'associazione fossile come 'monospecifica' e b) per poter individuare un'abbondanza inusuale di forme B del genere Nummulites. Una serie di osservazioni quantitative eseguite su diversi casi di presunti banchi a nummuliti, e su alcuni esempi di normali calcari a nummuliti, hanno permesso di individuare parametri numerici che permettono di decidere se ci si trova davanti un banco a nummuliti o no. Le osservazioni sono state svolte su rocce di diverse età (Eocene inferiore, medio e superiore) e diverse aree geografiche (Spagna, Italia, Germania, Romania). I risultati permettono di proporre dei limiti numerici alla dominanza di una specie, che viene individuata in almeno il 75% degli esemplari dell'associazione fossile, ed al rapporto tra forme A e forme B . Per quanto riguarda quest'ultimo parametro, i l rapporto tradizionalmente riportato come 'normale' di 10:1 si dimostra del tutto irrealistico nei casi osservati. Infatti, per i casi di banchi a nummuliti presi in esame per il presente studio, il rapporto A/B risulta variabile da 7 a 50, mentre per i normali calcari a nummuliti esso varia da 60 a circa 350. In alcuni casi, quando i parametri siano vicini ai valori limite, si sono considerati i campioni come non-banco senza per questo ritenere che si tratti di facies 'normali'; appare chiaro infatti che devono esistere una serie di facies di transizione tra il banco propriamente detto ed i normali calcari a nummuliti. In almeno un caso è stata identificata una facies di banco nella quale la specie dominante non appartiene al genere Nummulites, ma ad Assilina. Tale facies può essere quindi indicata come banco ad assilina (assilina bank). Arai P. (1965). L'évolution des nummulitinae en tant que facteur de modification des dépòts littoraux. Mémoirs du Bureau de Recherches géologiques et Minières, 32: 7-20. Nemkov G. (1962). Remarques sur la paléoécologic des Nummulites. Voprosy Micropaleontologii SSSR, 6: 64-72.

Cosa sono i banchi a nummuliti? / Papazzoni, Cesare Andrea; Seddighi, Mona. - STAMPA. - -:(2013), pp. 54-54. (Intervento presentato al convegno XIII Giornate di Paleontologia tenutosi a Perugia nel 23-25 maggio 2013).

Cosa sono i banchi a nummuliti?

PAPAZZONI, Cesare Andrea;SEDDIGHI, MONA
2013

Abstract

La prima descrizione della peculiare facies oggi nota come banco a nummuliti si deve a Nemkov (1962). Ciononostante, l'introduzione dell'espressione 'banco a nummuliti', accompagnata da una definizione chiara e dettagliata delle sue caratteristiche, è data soltanto da Arni (1965), che resta i l lavoro di riferimento per ogni successiva interpretazione. Nella sua definizione originale compaiono quali elementi distintivi del banco a nummuliti la monospecificità (in rari casi la dominanza di due specie) e l'inusuale abbondanza delle grandi forme microsferiche (B). Questi elementi, presi insieme, consentono di individuare facilmente in affioramento un banco a nummuliti, grazie all'abbondanza ed alla monotonia dei fossili visibili ad occhio nudo. La diffusione del concetto e dell'espressione 'banco a nummuliti' a livello geologico non corrisponde però ad una maggiore chiarezza nel distinguere ciò che è banco da ciò che non lo è. Il concetto originale, pur essendo di fatto abbastanza chiaro, non è finora stato definito in modo più rigoroso e quantitativo, lasciando troppo spazio alla soggettività dell'osservatore. In particolare, mancano finora definizioni chiare di quali siano i limiti a) per considerare un'associazione fossile come 'monospecifica' e b) per poter individuare un'abbondanza inusuale di forme B del genere Nummulites. Una serie di osservazioni quantitative eseguite su diversi casi di presunti banchi a nummuliti, e su alcuni esempi di normali calcari a nummuliti, hanno permesso di individuare parametri numerici che permettono di decidere se ci si trova davanti un banco a nummuliti o no. Le osservazioni sono state svolte su rocce di diverse età (Eocene inferiore, medio e superiore) e diverse aree geografiche (Spagna, Italia, Germania, Romania). I risultati permettono di proporre dei limiti numerici alla dominanza di una specie, che viene individuata in almeno il 75% degli esemplari dell'associazione fossile, ed al rapporto tra forme A e forme B . Per quanto riguarda quest'ultimo parametro, i l rapporto tradizionalmente riportato come 'normale' di 10:1 si dimostra del tutto irrealistico nei casi osservati. Infatti, per i casi di banchi a nummuliti presi in esame per il presente studio, il rapporto A/B risulta variabile da 7 a 50, mentre per i normali calcari a nummuliti esso varia da 60 a circa 350. In alcuni casi, quando i parametri siano vicini ai valori limite, si sono considerati i campioni come non-banco senza per questo ritenere che si tratti di facies 'normali'; appare chiaro infatti che devono esistere una serie di facies di transizione tra il banco propriamente detto ed i normali calcari a nummuliti. In almeno un caso è stata identificata una facies di banco nella quale la specie dominante non appartiene al genere Nummulites, ma ad Assilina. Tale facies può essere quindi indicata come banco ad assilina (assilina bank). Arai P. (1965). L'évolution des nummulitinae en tant que facteur de modification des dépòts littoraux. Mémoirs du Bureau de Recherches géologiques et Minières, 32: 7-20. Nemkov G. (1962). Remarques sur la paléoécologic des Nummulites. Voprosy Micropaleontologii SSSR, 6: 64-72.
2013
XIII Giornate di Paleontologia
Perugia
23-25 maggio 2013
Papazzoni, Cesare Andrea; Seddighi, Mona
Cosa sono i banchi a nummuliti? / Papazzoni, Cesare Andrea; Seddighi, Mona. - STAMPA. - -:(2013), pp. 54-54. (Intervento presentato al convegno XIII Giornate di Paleontologia tenutosi a Perugia nel 23-25 maggio 2013).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

Licenza Creative Commons
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/969501
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact