Non v’è scritto di filosofia del diritto che non si misuri, direttamente o indirettamente, con il positivismo giuridico. Eppure l’identità del positivismo permane elusiva: tanto più se comparata a quella dell’eterno rivale, il giusnaturalismo. Il saggio si propone di fare chiarezza mediante un’indagine articolata in tre parti. La prima parte, giocata sul piano storiografico della genealogia dei termini e dei concetti, si propone di mettere in luce come le perplessità che circondano il positivismo giuridico siano dovute alla confusione tra due indirizzi, nella filosofia del diritto positivo, che pur andando sotto lo stesso nome presentano caratteri distinti. Da un lato, il positivismo ideologico (il “nudo positivismo” censurato da Otto von Gierke), che è positivismo in quanto eleva il diritto positivo a forma esclusiva di diritto, vuoi a fini conoscitivi, vuoi, anzitutto, a fini pratici. Dall’altro, il positivismo epistemologico, che è positivismo in quanto si propone di applicare alle investigazioni sul diritto l’epistemologia empiristica del positivismo filosofico. La seconda parte è dedicata all’analisi, tuttora paradigmatica, “del” positivismo giuridico offerta da Norberto Bobbio nell’ormai lontano 1961, per suggerire che debba essere ripensata, tenendone però fermi gli insegnamenti metodologici. La terza parte, infine, si sofferma su alcune pagine del positivismo analitico contemporaneo, con particolare attenzione alla cultura anglo-americana: la critica di Ronald Dworkin al positivismo giuridico di Herbert Hart, il positivismo giuridico “inclusivo” ed “esclusivo”, nelle loro principali varianti.
Positivismo giuridico. Una investigazione analitica. Pierluigi Chiassoni / Vignudelli, Aljs. - STAMPA. - (2013), pp. 1-81.
Positivismo giuridico. Una investigazione analitica. Pierluigi Chiassoni
VIGNUDELLI, Aljs
2013
Abstract
Non v’è scritto di filosofia del diritto che non si misuri, direttamente o indirettamente, con il positivismo giuridico. Eppure l’identità del positivismo permane elusiva: tanto più se comparata a quella dell’eterno rivale, il giusnaturalismo. Il saggio si propone di fare chiarezza mediante un’indagine articolata in tre parti. La prima parte, giocata sul piano storiografico della genealogia dei termini e dei concetti, si propone di mettere in luce come le perplessità che circondano il positivismo giuridico siano dovute alla confusione tra due indirizzi, nella filosofia del diritto positivo, che pur andando sotto lo stesso nome presentano caratteri distinti. Da un lato, il positivismo ideologico (il “nudo positivismo” censurato da Otto von Gierke), che è positivismo in quanto eleva il diritto positivo a forma esclusiva di diritto, vuoi a fini conoscitivi, vuoi, anzitutto, a fini pratici. Dall’altro, il positivismo epistemologico, che è positivismo in quanto si propone di applicare alle investigazioni sul diritto l’epistemologia empiristica del positivismo filosofico. La seconda parte è dedicata all’analisi, tuttora paradigmatica, “del” positivismo giuridico offerta da Norberto Bobbio nell’ormai lontano 1961, per suggerire che debba essere ripensata, tenendone però fermi gli insegnamenti metodologici. La terza parte, infine, si sofferma su alcune pagine del positivismo analitico contemporaneo, con particolare attenzione alla cultura anglo-americana: la critica di Ronald Dworkin al positivismo giuridico di Herbert Hart, il positivismo giuridico “inclusivo” ed “esclusivo”, nelle loro principali varianti.Pubblicazioni consigliate
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