L’Orto Botanico di Modena possiede collezioni vegetali viventi e non viventi; tra queste ultime, la Xiloteca Storica presenta diversi spunti d’interesse e di possibile approfondimento, in ambito dendrocronologico, sistematico ed ecologico, oltre che collezionistico e museale. Lo spazio dedicato alla Xiloteca è situato nell’edificio storico dell’Orto e la struttura espositiva è costituita da quattro vetrine illuminate, costruite su misura per adattarsi allo spazio a disposizione. Nel 2011 è stato effettuato un intervento di restauro dei campioni e la revisione della catalogazione (sulla base dei cartellini), realizzando inoltre ex-novo l’archivio fotografico dell’intera collezione. La Xiloteca comprende 345 campioni, che si presentano per lo più come cilindri o rondelle (sezione trasversale) e come “libri”, uniti da cerniere metalliche (sezione longitudinale). Sono presenti anche campioni a “mattonella” e alcuni di diversa tipologia (come radici o fusti non legnosi). I campioni rappresentano 78 famiglie, tra le quali la più numerosa è quella delle Fabaceae, con 38 campioni, mentre il genere più frequente è Quercus (Fagaceae), con 18 campioni. I campioni provengono da raccolte effettuate ad hoc e da attività di scambio. Per circa un quarto dei campioni (25%) è ignota la provenienza, ma la maggior parte di essi (65%) proviene dagli Orti Botanici di Modena, Cagliari e Pisa; il 6% proviene dalla Somalia Italiana e i restanti dalla zona di Modena e da altre località italiane e straniere. Circa il 30% dei campioni non presenta una data di arrivo nella Xiloteca, ma per il 70% si ha un range che va dal 1890 al 1969. Il livello di conoscenza e collocazione museale della Xiloteca Storica era già di buon livello, ma i lavori di restauro e di revisione hanno permesso di creare una base solida dalla quale possono partire nuovi progetti per la valorizzazione di queste testimonianze di vita vegetale passata.
La Xiloteca Storica dell’Orto Botanico di Modena / Barbieri, Giovanna; Bosi, Giovanna; D., Di Falco; Bertoni, Daniele; Dallai, Daniele; Mazzanti, Marta. - STAMPA. - \:(2012), pp. 21-21. (Intervento presentato al convegno Il patrimonio culturale dei musei scientifici tenutosi a Firenze nel 14-16 Novembre 2012).
La Xiloteca Storica dell’Orto Botanico di Modena.
BARBIERI, Giovanna;BOSI, Giovanna;BERTONI, Daniele;DALLAI, Daniele;MAZZANTI, Marta
2012
Abstract
L’Orto Botanico di Modena possiede collezioni vegetali viventi e non viventi; tra queste ultime, la Xiloteca Storica presenta diversi spunti d’interesse e di possibile approfondimento, in ambito dendrocronologico, sistematico ed ecologico, oltre che collezionistico e museale. Lo spazio dedicato alla Xiloteca è situato nell’edificio storico dell’Orto e la struttura espositiva è costituita da quattro vetrine illuminate, costruite su misura per adattarsi allo spazio a disposizione. Nel 2011 è stato effettuato un intervento di restauro dei campioni e la revisione della catalogazione (sulla base dei cartellini), realizzando inoltre ex-novo l’archivio fotografico dell’intera collezione. La Xiloteca comprende 345 campioni, che si presentano per lo più come cilindri o rondelle (sezione trasversale) e come “libri”, uniti da cerniere metalliche (sezione longitudinale). Sono presenti anche campioni a “mattonella” e alcuni di diversa tipologia (come radici o fusti non legnosi). I campioni rappresentano 78 famiglie, tra le quali la più numerosa è quella delle Fabaceae, con 38 campioni, mentre il genere più frequente è Quercus (Fagaceae), con 18 campioni. I campioni provengono da raccolte effettuate ad hoc e da attività di scambio. Per circa un quarto dei campioni (25%) è ignota la provenienza, ma la maggior parte di essi (65%) proviene dagli Orti Botanici di Modena, Cagliari e Pisa; il 6% proviene dalla Somalia Italiana e i restanti dalla zona di Modena e da altre località italiane e straniere. Circa il 30% dei campioni non presenta una data di arrivo nella Xiloteca, ma per il 70% si ha un range che va dal 1890 al 1969. Il livello di conoscenza e collocazione museale della Xiloteca Storica era già di buon livello, ma i lavori di restauro e di revisione hanno permesso di creare una base solida dalla quale possono partire nuovi progetti per la valorizzazione di queste testimonianze di vita vegetale passata.Pubblicazioni consigliate
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