Nicolò dell’Abate, pittore e frescante di origine modenese, attivo in Emilia e in Francia nel corso del Cinquecento, è il protagonista dell’ampia rassegna allestita al Foro Boario di Modena, che intende indagare la produzione dell’artista alla luce del ricco panorama culturale emiliano, ideale momento di snodo tra la cultura e il linguaggio artistico del rinascimento e quelli della maniera. Il volume, che accompagna l’esposizione, ripercorre l’evoluzione di Nicolò dagli esordi, alle importanti commissioni bolognesi della metà del Cinquecento, fino alla partenza per la Francia, dove rimase per circa un ventennio, lavorando fra Parigi e Fontainbleau: un soggiorno che è qui rievocato da dipinti e da disegni provenienti principalmente dal Cabinet des Dessins del Louvre. Una particolare attenzione è riservata all’indagine del tessuto culturale che vide emergere Nicolò – con opere di confronto di Gian Gherardo dalle Catene, Garofalo, Dosso Dossi, Antonio Begarelli, nonché Correggio, Parmigianino, Pordenone e Girolamo da Carpi –, e alla fortuna, sia critica che visiva, di questo artista, tramite diretto per la diffusione del linguaggio pittorico italiano all'estero. Modena, marzo-giugno 2005

Comitato scientifico per la mostra "Nicolò dell'Abate. Storie dipinte nella pittura del Cinquecento tra Modena e Fontainebleau" / Corradini, Elena. - (2005), pp. 1-7.

Comitato scientifico per la mostra "Nicolò dell'Abate. Storie dipinte nella pittura del Cinquecento tra Modena e Fontainebleau".

CORRADINI, Elena
2005

Abstract

Nicolò dell’Abate, pittore e frescante di origine modenese, attivo in Emilia e in Francia nel corso del Cinquecento, è il protagonista dell’ampia rassegna allestita al Foro Boario di Modena, che intende indagare la produzione dell’artista alla luce del ricco panorama culturale emiliano, ideale momento di snodo tra la cultura e il linguaggio artistico del rinascimento e quelli della maniera. Il volume, che accompagna l’esposizione, ripercorre l’evoluzione di Nicolò dagli esordi, alle importanti commissioni bolognesi della metà del Cinquecento, fino alla partenza per la Francia, dove rimase per circa un ventennio, lavorando fra Parigi e Fontainbleau: un soggiorno che è qui rievocato da dipinti e da disegni provenienti principalmente dal Cabinet des Dessins del Louvre. Una particolare attenzione è riservata all’indagine del tessuto culturale che vide emergere Nicolò – con opere di confronto di Gian Gherardo dalle Catene, Garofalo, Dosso Dossi, Antonio Begarelli, nonché Correggio, Parmigianino, Pordenone e Girolamo da Carpi –, e alla fortuna, sia critica che visiva, di questo artista, tramite diretto per la diffusione del linguaggio pittorico italiano all'estero. Modena, marzo-giugno 2005
2005
Corradini, Elena
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