La lessicografia specializzata (che si occupa dell’analisi delle parole in un’ottica semasiologica) e la pratica terminologica (che studia i termini in un’ottica onomasiologica e referenziale) condividono alcuni scopi ma non i metodi impiegati per raggiungerli. Come tali, le due discipline sono spesso correlate a due ambiti di indagine separati. In particolare, questa visione è normalmente supportata da chi lavora alla pratica terminologica e sottolinea la mancata sistematicità che caratterizza la maggior parte dei lavori di lessicografia specializzata. Per contro, i lessicografi specializzati tendono a vedere la terminologia e le sue applicazioni pratiche come prodotti di ingiustificati tentativi di normalizzazione, lontani dagli utenti e dalle reali situazioni d’uso del dizionario. La “rivoluzione elettronica”, tuttavia, ha portato all’adozione di pratiche più coerenti in lessicografia specializzata, basate sull’utilizzo di corpora e metodi semiautomatici di strutturazione del dizionario e di scrittura di dati. Allo stesso tempo, gli ultimi quindici anni testimoniano un crescente interesse per la costruzione di dizionari specialistici come prodotti di consumo, progettati, strutturati e compilati in modo da soddisfare le esigenze di gruppi specifici di utenti finali in situazioni d’uso specifiche. Su queste basi è possibile identificare nel lungo termine punti di contatto e scambio con la pratica terminologica e, in particolare, l’approccio socio-cognitivo alla terminologia, che identifica lo scopo del dizionario nella promozione dell’autonomia discorsiva o l’abilità di spiegare con parole appropriate termini e nozioni all’interno di un ambito del sapere. Si tratta di una riflessione teorica in larga misura nuova sul rapporto, non riducibile a semplice antonimia, tra terminologia/terminografia - lessicologia/lessicografia specializzata. Essa trova un ambito di applicazione e indagine privilegiato nella ricerca sul lessico giuridico e nel dibattito sul ruolo di traduzione giuridica, terminologia giuridica e dizionario giuridico ai fini dell’armonizzazione della terminologia giuridica in ambito UE. È un dato di fatto che problemi di (non-)traducibilità sorgono sia a livello di ricezione della legislazione europea nella legislazione nazionale, sia nel confronto tra singole legislazioni nazionali. L’ampliamento dell’UE si accompagna dunque a una crescente spinta verso l’armonizzazione/standardizzazione del diritto europeo, promossa, tra gli altri, dall’intensa attività del Legal Studies Institute o dello Study Group on European Civil Code, così come dai servizi linguistici delle istituzioni europee impegnati nella codifica e standardizzazione delle lingue europee. Tuttavia, aree cruciali del diritto nazionale quali il diritto privato e contrattuale mantengono le loro peculiarità e specificità linguistiche e culturali con ovvie conseguenze negative nella gestione dei rapporti tra singoli paesi membri. Nasce da qui il recente e acceso dibattito tra giuristi sui limiti e le prospettive di sviluppo della creazione di un linguaggio giuridico pan-europeo e sulla conseguente apertura alla riflessione relativa al contributo dell’analisi linguistica, della pratica lessicografica, e delle applicazioni della terminologia. Esaminare la relazione tra sistemi giuridici nazionali e tra sistemi giuridici nazionali ed europei comporta non solo uno studio approfondito dei vari sistemi giuridici, ma anche un’analisi attenta della loro sistematizzazione all’interno di banche dati terminologiche, dell’inclusione e rappresentazione di termini e parole appartenenti al linguaggio specialistico nei prodotti dizionariali, e della misura in cui i prodotti lessicografici e terminologici esistenti promuovono, oltre alla diffusione e all’eventuale regolarizzazione dei termini in circolazione, l’autonomia discorsiva dell’utente. Il Gruppo di Ricerca Modena Lexi-Term mira pertanto ad approfondire la riflessione, da un lato, sul contributo del linguaggio giuridico alla creazione di un lessico giuridico pan-europeo, e, dall’altro, sul ruolo del dizionario giuridico come promotore di autonomia discorsiva nel dialogo tra sistemi giuridici diversi. Collabora al raggiungimento di tale obiettivo il Gruppo di Ricerca “Socioterminologie et textualité", che studia gli scritti divulgativi e i prodotti terminologici in diversi ambiti (non solo quello giuridico, ma anche quello tecnico-scientifico, spaziando dall’astronomia all’informatica) per esplorare ad ampio raggio il ruolo del mediatore che, come il pedagogo, autorizza il passaggio tra due mondi discorsivi: quello dello specialista e quello del neofita. Nella Tavola Rotonda introduttiva sarà esaminata l'importanza della diffusione del sapere e delle strategie enunciative adottate da tale mediatore singolarmente o in équipe. Il discorso pedagogico e quello divulgativo conducono entrambi a un’estensione della funzione socio-cognitiva attraverso una scrittura che vuole favorire nel lettore il processo di categorizzazione. L’analisi dell’apporto della “enunciazione editoriale”, che attraverso il layout, la tipografia e il paratesto chiarisce e semplifica i discorsi “primari”, svilupperà una riflessione teorica sui mezzi linguistici che possono essere considerati veri e propri vettori di conoscenze. Comune denominatore degli interventi, l'approccio "terminoscopico" volto a gettare le fondamenta di una ricerca della democrazia cognitiva nei testi specialistici in generale, ovvero del ruolo dei termini nei testi divulgativi che sviluppano la lingua in armonia con la società, la scienza e la tecnologia tenendo conto della dinamica delle lingue speciali. La Tavola Rotonda permetterà quindi di individuare dapprima le costanti linguistiche dei prodotti pedagogici/divulgativi e poi di stabilire la problematica della “postura” pedagogica di una raccolta di lemmi. Particolare attenzione verrà riservata nelle due sezioni successive alla dimensione sociocognitiva e testuale del lessico specialistico, toccando aspetti quali la (ri-)costruzione del significato attraverso parlanti, lingue e sistemi giuridici diversi, e quindi il ruolo di diritto comparato, terminologia, terminografia e lessicografia pedagogica nella formazione e nella pratica traduttiva, con uno sguardo al confronto tra sostenitori e detrattori di un lessico del diritto pan-europeo. **** Programma III Workshop Modena Lexi-Term Lessicografia specializzata, terminologia e testualità: verso un dizionario pedagogico giuridico 9:15 –10:15 Tavola Rotonda: Lingue speciali e diffusione del sapere Gruppo di Ricerca Do.Ri.F. Socioterminologie et textualité Introduce: Luciana T. Soliman Intervengono: Anna Giaufret (Università di Genova), Adriana Orlandi (Università di Modena e Reggio Emilia), Micaela Rossi (Università di Genova), Luciana T. Soliman (Università di Padova). 10:15-11:30 Lessico giuridico: lessicologia e lessicografia specialistica Flavio Fiorani (Università di Modena e Reggio Emilia) Indios: riflessioni sui codici di rappresentazione dell’America (e degli americani) Doris Höhmann (Università di Sassari) Der Einsatz großer und sehr großer Korpora in der fachbezogenen Lexikographie und Sprachdidaktik Chiara Preite (Università di Modena e Reggio Emilia, Gruppo Do.Ri.F. Socioterminologie et textualité) La lessicografia pedagogica specializzata: il dizionario giuridico in Francia Silvia Cavalieri (Università di Milano) Memoranda of understanding: aspetti terminologici 11:30-13:00 Lessico giuridico: traduzione Marco Cipolloni (Università di Modena e Reggio Emilia) “També en les altres llengües d'Espanya”: Democrazia, testualità e plurilinguismo nella Costituzione spagnola del 1978. Francesco Pighi (Università di Modena e Reggio Emilia) La specificità: traduzione e trapianto giuridico. Susan Sarčević (University of Rijeka) Challenges of multilingual lawmaking in the EU

III Workshop Modena Lexi-Term: Lessicografia specializzata, terminologia e testualità: verso un dizionario pedagogico giuridico. 27 settembre 2010, ore 9:00 - 13:00, Università di Modena e Reggio Emilia / Cacchiani, Silvia. - (2010), pp. 1-1.

III Workshop Modena Lexi-Term: Lessicografia specializzata, terminologia e testualità: verso un dizionario pedagogico giuridico. 27 settembre 2010, ore 9:00 - 13:00, Università di Modena e Reggio Emilia

CACCHIANI, Silvia
2010

Abstract

La lessicografia specializzata (che si occupa dell’analisi delle parole in un’ottica semasiologica) e la pratica terminologica (che studia i termini in un’ottica onomasiologica e referenziale) condividono alcuni scopi ma non i metodi impiegati per raggiungerli. Come tali, le due discipline sono spesso correlate a due ambiti di indagine separati. In particolare, questa visione è normalmente supportata da chi lavora alla pratica terminologica e sottolinea la mancata sistematicità che caratterizza la maggior parte dei lavori di lessicografia specializzata. Per contro, i lessicografi specializzati tendono a vedere la terminologia e le sue applicazioni pratiche come prodotti di ingiustificati tentativi di normalizzazione, lontani dagli utenti e dalle reali situazioni d’uso del dizionario. La “rivoluzione elettronica”, tuttavia, ha portato all’adozione di pratiche più coerenti in lessicografia specializzata, basate sull’utilizzo di corpora e metodi semiautomatici di strutturazione del dizionario e di scrittura di dati. Allo stesso tempo, gli ultimi quindici anni testimoniano un crescente interesse per la costruzione di dizionari specialistici come prodotti di consumo, progettati, strutturati e compilati in modo da soddisfare le esigenze di gruppi specifici di utenti finali in situazioni d’uso specifiche. Su queste basi è possibile identificare nel lungo termine punti di contatto e scambio con la pratica terminologica e, in particolare, l’approccio socio-cognitivo alla terminologia, che identifica lo scopo del dizionario nella promozione dell’autonomia discorsiva o l’abilità di spiegare con parole appropriate termini e nozioni all’interno di un ambito del sapere. Si tratta di una riflessione teorica in larga misura nuova sul rapporto, non riducibile a semplice antonimia, tra terminologia/terminografia - lessicologia/lessicografia specializzata. Essa trova un ambito di applicazione e indagine privilegiato nella ricerca sul lessico giuridico e nel dibattito sul ruolo di traduzione giuridica, terminologia giuridica e dizionario giuridico ai fini dell’armonizzazione della terminologia giuridica in ambito UE. È un dato di fatto che problemi di (non-)traducibilità sorgono sia a livello di ricezione della legislazione europea nella legislazione nazionale, sia nel confronto tra singole legislazioni nazionali. L’ampliamento dell’UE si accompagna dunque a una crescente spinta verso l’armonizzazione/standardizzazione del diritto europeo, promossa, tra gli altri, dall’intensa attività del Legal Studies Institute o dello Study Group on European Civil Code, così come dai servizi linguistici delle istituzioni europee impegnati nella codifica e standardizzazione delle lingue europee. Tuttavia, aree cruciali del diritto nazionale quali il diritto privato e contrattuale mantengono le loro peculiarità e specificità linguistiche e culturali con ovvie conseguenze negative nella gestione dei rapporti tra singoli paesi membri. Nasce da qui il recente e acceso dibattito tra giuristi sui limiti e le prospettive di sviluppo della creazione di un linguaggio giuridico pan-europeo e sulla conseguente apertura alla riflessione relativa al contributo dell’analisi linguistica, della pratica lessicografica, e delle applicazioni della terminologia. Esaminare la relazione tra sistemi giuridici nazionali e tra sistemi giuridici nazionali ed europei comporta non solo uno studio approfondito dei vari sistemi giuridici, ma anche un’analisi attenta della loro sistematizzazione all’interno di banche dati terminologiche, dell’inclusione e rappresentazione di termini e parole appartenenti al linguaggio specialistico nei prodotti dizionariali, e della misura in cui i prodotti lessicografici e terminologici esistenti promuovono, oltre alla diffusione e all’eventuale regolarizzazione dei termini in circolazione, l’autonomia discorsiva dell’utente. Il Gruppo di Ricerca Modena Lexi-Term mira pertanto ad approfondire la riflessione, da un lato, sul contributo del linguaggio giuridico alla creazione di un lessico giuridico pan-europeo, e, dall’altro, sul ruolo del dizionario giuridico come promotore di autonomia discorsiva nel dialogo tra sistemi giuridici diversi. Collabora al raggiungimento di tale obiettivo il Gruppo di Ricerca “Socioterminologie et textualité", che studia gli scritti divulgativi e i prodotti terminologici in diversi ambiti (non solo quello giuridico, ma anche quello tecnico-scientifico, spaziando dall’astronomia all’informatica) per esplorare ad ampio raggio il ruolo del mediatore che, come il pedagogo, autorizza il passaggio tra due mondi discorsivi: quello dello specialista e quello del neofita. Nella Tavola Rotonda introduttiva sarà esaminata l'importanza della diffusione del sapere e delle strategie enunciative adottate da tale mediatore singolarmente o in équipe. Il discorso pedagogico e quello divulgativo conducono entrambi a un’estensione della funzione socio-cognitiva attraverso una scrittura che vuole favorire nel lettore il processo di categorizzazione. L’analisi dell’apporto della “enunciazione editoriale”, che attraverso il layout, la tipografia e il paratesto chiarisce e semplifica i discorsi “primari”, svilupperà una riflessione teorica sui mezzi linguistici che possono essere considerati veri e propri vettori di conoscenze. Comune denominatore degli interventi, l'approccio "terminoscopico" volto a gettare le fondamenta di una ricerca della democrazia cognitiva nei testi specialistici in generale, ovvero del ruolo dei termini nei testi divulgativi che sviluppano la lingua in armonia con la società, la scienza e la tecnologia tenendo conto della dinamica delle lingue speciali. La Tavola Rotonda permetterà quindi di individuare dapprima le costanti linguistiche dei prodotti pedagogici/divulgativi e poi di stabilire la problematica della “postura” pedagogica di una raccolta di lemmi. Particolare attenzione verrà riservata nelle due sezioni successive alla dimensione sociocognitiva e testuale del lessico specialistico, toccando aspetti quali la (ri-)costruzione del significato attraverso parlanti, lingue e sistemi giuridici diversi, e quindi il ruolo di diritto comparato, terminologia, terminografia e lessicografia pedagogica nella formazione e nella pratica traduttiva, con uno sguardo al confronto tra sostenitori e detrattori di un lessico del diritto pan-europeo. **** Programma III Workshop Modena Lexi-Term Lessicografia specializzata, terminologia e testualità: verso un dizionario pedagogico giuridico 9:15 –10:15 Tavola Rotonda: Lingue speciali e diffusione del sapere Gruppo di Ricerca Do.Ri.F. Socioterminologie et textualité Introduce: Luciana T. Soliman Intervengono: Anna Giaufret (Università di Genova), Adriana Orlandi (Università di Modena e Reggio Emilia), Micaela Rossi (Università di Genova), Luciana T. Soliman (Università di Padova). 10:15-11:30 Lessico giuridico: lessicologia e lessicografia specialistica Flavio Fiorani (Università di Modena e Reggio Emilia) Indios: riflessioni sui codici di rappresentazione dell’America (e degli americani) Doris Höhmann (Università di Sassari) Der Einsatz großer und sehr großer Korpora in der fachbezogenen Lexikographie und Sprachdidaktik Chiara Preite (Università di Modena e Reggio Emilia, Gruppo Do.Ri.F. Socioterminologie et textualité) La lessicografia pedagogica specializzata: il dizionario giuridico in Francia Silvia Cavalieri (Università di Milano) Memoranda of understanding: aspetti terminologici 11:30-13:00 Lessico giuridico: traduzione Marco Cipolloni (Università di Modena e Reggio Emilia) “També en les altres llengües d'Espanya”: Democrazia, testualità e plurilinguismo nella Costituzione spagnola del 1978. Francesco Pighi (Università di Modena e Reggio Emilia) La specificità: traduzione e trapianto giuridico. Susan Sarčević (University of Rijeka) Challenges of multilingual lawmaking in the EU
2010
Cacchiani, Silvia
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