Placche per osteosintesi e tessuti circostanti sono stati studiati al fine di individuare la reale entità dei depositi metallici e le loro influenze sulle caratteristiche tissutali dal punto di vista patologico. Le placche, dopo 1÷9 anni di permanenza in sede, sono state espiantate da 8 pazienti (M/F, età 16÷38) il cui grado di flogosità locale era piuttosto elevato in 2 ed apprezzabile negli altri. Il tessuto osseo veniva incluso in Metacrilato, ottenute sezioni sottili per l’analisi istologica, mentre sia una sezione spessa (dopo dissolvimento superficiale del metacrilato) che le placche (in titanio o acciaio) con i tessuti aderenti (criosostituiti con CPD) venivano utilizzati per lo studio al SEM e microsonda a raggi X (EDS system). Nei pazienti a basso grado di flogosi, particelle di Ti erano evidenziabili solamente nei tessuti molli perimplantari. Nei due pazienti ad alto grado di flogosi, invece, in un caso si riscontravano cospicui depositi di Ti in cavità vascolari dell’osso, ma non nel tessuto calcificato; nell’altro, l’unico portatore di placca in acciaio, presenze di Fe e Cr ma non di Ni si riscontravano nel tessuto molle in contatto con l’acciaio, mentre in vicinanza di esso molti aggregati metallici, contenenti numerosi elementi, erano presenti in posizione perivascolare in una grossa cavità ossea. In conclusione, i risultati dimostrano una diretta relazione tra reattività patologica e le caratteristiche del mezzo di osteosintesi che, se inadeguate, sono la causa di una cospicua metallosi. Di particolare interesse clinico, poi, appare la distribuzione tissutale dell'Al (metallo sulla cui tossicità restano molti meno dubbi), che risulta contenuto sempre e comunque nelle viti per placche in lega di Ti esaminate e che presenterebbe una certa facilità alla diffusione ed alla fissazione nella lamine dense (acellulari-ipocalcifiche) degli osteoni. Codice: IT\ICCU\BVE\0164941
Mezzi di osteosintesi per FIR: metallosi dei tessuti perimplantari / Bertoldi, Carlo; Zaffe, Davide; Chiarini, Luigi; Tanza, D.; Consolo, Ugo. - STAMPA. - Volume unico:(1999), pp. 187-187. (Intervento presentato al convegno L' odontoiatria europea verso il 2000 tenutosi a Roma nel Roma, 21-24 Aprile 1999).
Mezzi di osteosintesi per FIR: metallosi dei tessuti perimplantari.
BERTOLDI, Carlo;ZAFFE, Davide;CHIARINI, Luigi;CONSOLO, Ugo
1999
Abstract
Placche per osteosintesi e tessuti circostanti sono stati studiati al fine di individuare la reale entità dei depositi metallici e le loro influenze sulle caratteristiche tissutali dal punto di vista patologico. Le placche, dopo 1÷9 anni di permanenza in sede, sono state espiantate da 8 pazienti (M/F, età 16÷38) il cui grado di flogosità locale era piuttosto elevato in 2 ed apprezzabile negli altri. Il tessuto osseo veniva incluso in Metacrilato, ottenute sezioni sottili per l’analisi istologica, mentre sia una sezione spessa (dopo dissolvimento superficiale del metacrilato) che le placche (in titanio o acciaio) con i tessuti aderenti (criosostituiti con CPD) venivano utilizzati per lo studio al SEM e microsonda a raggi X (EDS system). Nei pazienti a basso grado di flogosi, particelle di Ti erano evidenziabili solamente nei tessuti molli perimplantari. Nei due pazienti ad alto grado di flogosi, invece, in un caso si riscontravano cospicui depositi di Ti in cavità vascolari dell’osso, ma non nel tessuto calcificato; nell’altro, l’unico portatore di placca in acciaio, presenze di Fe e Cr ma non di Ni si riscontravano nel tessuto molle in contatto con l’acciaio, mentre in vicinanza di esso molti aggregati metallici, contenenti numerosi elementi, erano presenti in posizione perivascolare in una grossa cavità ossea. In conclusione, i risultati dimostrano una diretta relazione tra reattività patologica e le caratteristiche del mezzo di osteosintesi che, se inadeguate, sono la causa di una cospicua metallosi. Di particolare interesse clinico, poi, appare la distribuzione tissutale dell'Al (metallo sulla cui tossicità restano molti meno dubbi), che risulta contenuto sempre e comunque nelle viti per placche in lega di Ti esaminate e che presenterebbe una certa facilità alla diffusione ed alla fissazione nella lamine dense (acellulari-ipocalcifiche) degli osteoni. Codice: IT\ICCU\BVE\0164941File | Dimensione | Formato | |
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