La patologia difettiva della cresta alveolare è un reperto comune della patologia deformativa orale. Tra i più frequenti motivi etiologici vanno ricordate le sequele avulsive. Uno studio clinico, radiologico ed istologico fu eseguito su 7 pazienti di età variabile tra i 15 ed i 74 anni (al momento dell'intervento) impiegando distrattori intraorali extra-alveolari ed intraorali intra-alveolari. Il distrattore veniva inserito, a seconda del tipo impiegato, mediante le procedure usuali che richiedevano, dopo l'osteotomia, il fissaggio vestibolare del distrattore, nel caso dell'impiego della varietà extra-alveolare, o l'apertura di un alveolo di tipo implantare, nel caso della varietà intra-alveolare. Dopo un periodo di latenza di circa una settimana i distrattori venivano attivati sino a raggiungere le correzioni crestali desiderate e quindi lasciati in sito diasattivati. Tutti i pazienti furono sottoposti a controllo clinico, radiologico (mediante proiezioni usuali e CT con dental scan e densitometria sul sito ogetto di distrazione) ed a valutazioni istologiche. Le valutazioni cliniche e radiologiche furono eseguite pre-operatoriamente e durante le fasi essenziali della distrazione e della successiva bonifica implantologica mentre le biopsie sul callo furono eseguite a 40, 60, 88 e 200 giorni dalla fine della distrazione. Da un punto di vista clinico non emersero mai problemi veramente rilevanti. Tuttavia si osservava l'insorgenza di algia durante l'attivazione nel conseguimento degli ultimi millimetri di correzione. In tali casi si provvedeva a frammentare ulteriormente nella giornata la quota di distrazione impostata od a ridurla nei casi più gravi. Negli apparechi extra-alveolori, poi, al termine della distrazione si osservava quasi costantemente l'obliterazione del vestibolo per un effetto di "trascinamento" dei tessuti molli. Ciò richiedeva un ulteriore intervento correttivo. Per quanto riguardava i distrattori intra-alveolari, invece, potevano manifestarsi fenomeni di "cedimento" alla distrazione con alterazione conseguente dei vettori distrattivi e del successo conseguibile ed, inoltre, era impossibile distrarre al ritmo degli extra-alveolari. Gli extra-alveolari, poi, consentivano, in funzione della loro rigidezza, la pre-determinazione della vettorialità della distrazione, qualità inconseguibile con gli intra-alveolari. I rilievi radiologici ed istologici indicano una sorta di "stady-state" osseo a partire da 60 giorni dal termine della distrazione.

Esperiences of alveolar bone distraction by intraoral devices: clinical, radiographic and morphologic analyses / Consolo, Ugo; Bertoldi, Carlo; Zaffe, Davide; Urbani, G.. - STAMPA. - Volume unico:(1999), pp. 6-6. (Intervento presentato al convegno International Congress "Distraction in Bruges" tenutosi a Bruges (Belgium) nel Sept. 9-11, 1999).

Esperiences of alveolar bone distraction by intraoral devices: clinical, radiographic and morphologic analyses.

CONSOLO, Ugo;BERTOLDI, Carlo;ZAFFE, Davide;
1999

Abstract

La patologia difettiva della cresta alveolare è un reperto comune della patologia deformativa orale. Tra i più frequenti motivi etiologici vanno ricordate le sequele avulsive. Uno studio clinico, radiologico ed istologico fu eseguito su 7 pazienti di età variabile tra i 15 ed i 74 anni (al momento dell'intervento) impiegando distrattori intraorali extra-alveolari ed intraorali intra-alveolari. Il distrattore veniva inserito, a seconda del tipo impiegato, mediante le procedure usuali che richiedevano, dopo l'osteotomia, il fissaggio vestibolare del distrattore, nel caso dell'impiego della varietà extra-alveolare, o l'apertura di un alveolo di tipo implantare, nel caso della varietà intra-alveolare. Dopo un periodo di latenza di circa una settimana i distrattori venivano attivati sino a raggiungere le correzioni crestali desiderate e quindi lasciati in sito diasattivati. Tutti i pazienti furono sottoposti a controllo clinico, radiologico (mediante proiezioni usuali e CT con dental scan e densitometria sul sito ogetto di distrazione) ed a valutazioni istologiche. Le valutazioni cliniche e radiologiche furono eseguite pre-operatoriamente e durante le fasi essenziali della distrazione e della successiva bonifica implantologica mentre le biopsie sul callo furono eseguite a 40, 60, 88 e 200 giorni dalla fine della distrazione. Da un punto di vista clinico non emersero mai problemi veramente rilevanti. Tuttavia si osservava l'insorgenza di algia durante l'attivazione nel conseguimento degli ultimi millimetri di correzione. In tali casi si provvedeva a frammentare ulteriormente nella giornata la quota di distrazione impostata od a ridurla nei casi più gravi. Negli apparechi extra-alveolori, poi, al termine della distrazione si osservava quasi costantemente l'obliterazione del vestibolo per un effetto di "trascinamento" dei tessuti molli. Ciò richiedeva un ulteriore intervento correttivo. Per quanto riguardava i distrattori intra-alveolari, invece, potevano manifestarsi fenomeni di "cedimento" alla distrazione con alterazione conseguente dei vettori distrattivi e del successo conseguibile ed, inoltre, era impossibile distrarre al ritmo degli extra-alveolari. Gli extra-alveolari, poi, consentivano, in funzione della loro rigidezza, la pre-determinazione della vettorialità della distrazione, qualità inconseguibile con gli intra-alveolari. I rilievi radiologici ed istologici indicano una sorta di "stady-state" osseo a partire da 60 giorni dal termine della distrazione.
1999
International Congress "Distraction in Bruges"
Bruges (Belgium)
Sept. 9-11, 1999
Consolo, Ugo; Bertoldi, Carlo; Zaffe, Davide; Urbani, G.
Esperiences of alveolar bone distraction by intraoral devices: clinical, radiographic and morphologic analyses / Consolo, Ugo; Bertoldi, Carlo; Zaffe, Davide; Urbani, G.. - STAMPA. - Volume unico:(1999), pp. 6-6. (Intervento presentato al convegno International Congress "Distraction in Bruges" tenutosi a Bruges (Belgium) nel Sept. 9-11, 1999).
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