Una letteratura crescente mostra come il contatto indiretto sia uno strumento efficace per migliorare gli atteggiamenti tra i gruppi. Secondo la teoria del contatto esteso, essere a conoscenza del fatto che un amico dell’ingroup ha uno o più amici dell’outgroup può portare a un miglioramento delle relazioni intergruppi (Wright, Aron, McLaughlin-Volpe, & Ropp, 1997). Alcuni autori hanno applicato il contatto esteso in contesti educativi, mostrando come la lettura di storie dove un personaggio dell’ingroup e uno dell’outgroup cooperano migliori gli atteggiamenti nei confronti di categorie stigmatizzate. Abbiamo quindi condotto due studi per verificare se la lettura di un libro popolare di genere fantasy, la serie di Harry Potter, abbia effetti benefici sulla riduzione del pregiudizio. Nel primo studio, abbiamo condotto un intervento sul campo con bambini italiani di quinta elementare (si sono condotte sei sessioni, una alla settimana per sei settimane consecutive, seguite da un questionario somministrato una settimana dopo l’ultimo intervento). Nella condizione sperimentale, i bambini leggevano e discutevano in piccoli gruppi, con l’aiuto di una ricercatrice, brani di Harry Potter legati al pregiudizio. Nella condizione di controllo, leggevano brani di Harry Potter non legati al pregiudizio. I risultati hanno mostrato che i partecipanti della condizione sperimentale avevano atteggiamenti nei confronti degli immigrati più positivi di quelli della condizione di controllo; tale risultato era significativo solo per quelli molto identificati con Harry Potter. Nel secondo studio, si è somministrato un questionario online a studenti universitari in Inghilterra. Si è trovato che leggere i libri di Harry Potter migliorava gli atteggiamenti nei confronti dei rifugiati tramite maggiore empatia cognitiva, ma solo per quelli meno identificati con Voldemort, il personaggio negativo della serie. Si discutono le implicazioni teoriche e pratiche dei risultati.

Migliorare le relazioni intergruppi leggendo Harry Potter / Vezzali, Loris; S., Stathi; Giovannini, Dino; G., Davolio. - STAMPA. - 1:(2012), pp. 434-434. (Intervento presentato al convegno Congresso nazionale delle sezioni. Chieti, 20-23 settembre 2012 tenutosi a Chieti nel 20-23 settembre 2012).

Migliorare le relazioni intergruppi leggendo Harry Potter

VEZZALI, Loris;GIOVANNINI, Dino;
2012

Abstract

Una letteratura crescente mostra come il contatto indiretto sia uno strumento efficace per migliorare gli atteggiamenti tra i gruppi. Secondo la teoria del contatto esteso, essere a conoscenza del fatto che un amico dell’ingroup ha uno o più amici dell’outgroup può portare a un miglioramento delle relazioni intergruppi (Wright, Aron, McLaughlin-Volpe, & Ropp, 1997). Alcuni autori hanno applicato il contatto esteso in contesti educativi, mostrando come la lettura di storie dove un personaggio dell’ingroup e uno dell’outgroup cooperano migliori gli atteggiamenti nei confronti di categorie stigmatizzate. Abbiamo quindi condotto due studi per verificare se la lettura di un libro popolare di genere fantasy, la serie di Harry Potter, abbia effetti benefici sulla riduzione del pregiudizio. Nel primo studio, abbiamo condotto un intervento sul campo con bambini italiani di quinta elementare (si sono condotte sei sessioni, una alla settimana per sei settimane consecutive, seguite da un questionario somministrato una settimana dopo l’ultimo intervento). Nella condizione sperimentale, i bambini leggevano e discutevano in piccoli gruppi, con l’aiuto di una ricercatrice, brani di Harry Potter legati al pregiudizio. Nella condizione di controllo, leggevano brani di Harry Potter non legati al pregiudizio. I risultati hanno mostrato che i partecipanti della condizione sperimentale avevano atteggiamenti nei confronti degli immigrati più positivi di quelli della condizione di controllo; tale risultato era significativo solo per quelli molto identificati con Harry Potter. Nel secondo studio, si è somministrato un questionario online a studenti universitari in Inghilterra. Si è trovato che leggere i libri di Harry Potter migliorava gli atteggiamenti nei confronti dei rifugiati tramite maggiore empatia cognitiva, ma solo per quelli meno identificati con Voldemort, il personaggio negativo della serie. Si discutono le implicazioni teoriche e pratiche dei risultati.
2012
Congresso nazionale delle sezioni. Chieti, 20-23 settembre 2012
Chieti
20-23 settembre 2012
Vezzali, Loris; S., Stathi; Giovannini, Dino; G., Davolio
Migliorare le relazioni intergruppi leggendo Harry Potter / Vezzali, Loris; S., Stathi; Giovannini, Dino; G., Davolio. - STAMPA. - 1:(2012), pp. 434-434. (Intervento presentato al convegno Congresso nazionale delle sezioni. Chieti, 20-23 settembre 2012 tenutosi a Chieti nel 20-23 settembre 2012).
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