Tra le patologie cerebrali caratterizzate da grave deficit enzimatico sono sempre più attuali le malattie da accumulo lisosomiale (Lysosomial Storage Disease). La somministrazione di enzimi a livello sistemico presenta però numerose problematiche; accanto all’instabilità, vi è l’incapacità della molecola di superare barriere fisiologiche come la Barriera Emato Encefalica (BEE) e giungere al Sistema Nervoso Centrale (SNC) in concentrazioni adeguate e sufficienti. L’impiego di vettori nanoparticellari per la veicolazione (intesa come stabilizzazione e prolungamento) di enzimi e più in generale di macromolecole di natura proteica rappresenta, in tale ottica, una valida strategia per migliorare la biodisponibilità dell’attivo, oltre che permettere un targeting selettivo. Questo studio preliminare è volto a standardizzare i parametri formulativi per la preparazione di sistemi nanoparticellari (Nps) di polilattico- co-glicolico (PLGA) in grado di incapsulare efficacemente macromolecole di natura proteica. A tal proposito, Albumina bovina (Alb) e Albumina bovina coniugata con Fitc (Alb-Fitc) sono state scelte come farmaci modello e formulate in nanoparticelle (Nps-Alb e Nps- Alb-Fitc). I sistemi sono stati caratterizzati dal punto di vista chimicofisico e tecnologico. Lo studio ha permesso di standardizzare le condizioni ottimali per la formulazione (tecnica della doppia emulsione; sonication output, prima e seconda emulsione costante- 80Watt per 45”), ottenendo sistemi di dimensioni adeguate alla somministrazione (~200nm) e con buona resa. In virtù della sua maggiore idrofilia, Alb viene incapsulata con efficienza minore (~8%) rispetto all’Alb-Fitc (~30%), che però appare prevalentemente assorbita sulla superficie quindi rapidamente ceduta dalle Nps (90% di farmaco ceduto nelle 24h). Le Nps-Alb invece modulano il rilascio del farmaco per tempi più lunghi (60% di farmaco ceduto in 72 h).
NANOPARTICELLE POLIMERICHE PER LA VEICOLAZIONE DI MACROMOLECOLE PROTEICHE: STUDI PRELIMINARI DI CARATTERIZZAZIONE TECNOLOGICA / Baraldi, Elisa; Belletti, Daniela; Tosi, Giovanni; Ruozi, Barbara; Forni, Flavio; Vandelli, Maria Angela. - STAMPA. - 1:(2012), pp. 51-51. (Intervento presentato al convegno XXII Simposio Adritelf tenutosi a Firenze nel 13-16 Settembre 2012).
NANOPARTICELLE POLIMERICHE PER LA VEICOLAZIONE DI MACROMOLECOLE PROTEICHE: STUDI PRELIMINARI DI CARATTERIZZAZIONE TECNOLOGICA
BARALDI, ELISA;BELLETTI, Daniela;TOSI, Giovanni;RUOZI, Barbara;FORNI, Flavio;VANDELLI, Maria Angela
2012
Abstract
Tra le patologie cerebrali caratterizzate da grave deficit enzimatico sono sempre più attuali le malattie da accumulo lisosomiale (Lysosomial Storage Disease). La somministrazione di enzimi a livello sistemico presenta però numerose problematiche; accanto all’instabilità, vi è l’incapacità della molecola di superare barriere fisiologiche come la Barriera Emato Encefalica (BEE) e giungere al Sistema Nervoso Centrale (SNC) in concentrazioni adeguate e sufficienti. L’impiego di vettori nanoparticellari per la veicolazione (intesa come stabilizzazione e prolungamento) di enzimi e più in generale di macromolecole di natura proteica rappresenta, in tale ottica, una valida strategia per migliorare la biodisponibilità dell’attivo, oltre che permettere un targeting selettivo. Questo studio preliminare è volto a standardizzare i parametri formulativi per la preparazione di sistemi nanoparticellari (Nps) di polilattico- co-glicolico (PLGA) in grado di incapsulare efficacemente macromolecole di natura proteica. A tal proposito, Albumina bovina (Alb) e Albumina bovina coniugata con Fitc (Alb-Fitc) sono state scelte come farmaci modello e formulate in nanoparticelle (Nps-Alb e Nps- Alb-Fitc). I sistemi sono stati caratterizzati dal punto di vista chimicofisico e tecnologico. Lo studio ha permesso di standardizzare le condizioni ottimali per la formulazione (tecnica della doppia emulsione; sonication output, prima e seconda emulsione costante- 80Watt per 45”), ottenendo sistemi di dimensioni adeguate alla somministrazione (~200nm) e con buona resa. In virtù della sua maggiore idrofilia, Alb viene incapsulata con efficienza minore (~8%) rispetto all’Alb-Fitc (~30%), che però appare prevalentemente assorbita sulla superficie quindi rapidamente ceduta dalle Nps (90% di farmaco ceduto nelle 24h). Le Nps-Alb invece modulano il rilascio del farmaco per tempi più lunghi (60% di farmaco ceduto in 72 h).Pubblicazioni consigliate
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris