Obiettivo: scopo del lavoro è quello di meglio definire i criteri diagnostici e le strategie terapeutiche in caso di ostruzione congenita del dotto nasolacrimale. Materiale e metodi: sono stati retrospettivamente valutati 2992 pazienti trattati presso il nostro Ambulatorio di Oftalmologia Pediatrica dal 1990 al 2005. Età media al primo controllo 5,3 mesi. È stata sempre eseguita terapia antibiotica topica, associata o meno, a seconda dei sintomi e dell’età, a sondaggio della via lacrimale, con o senza ausilio di anestesia generale. Risultati: il 38,6% dei pazienti è guarito con l’uso della sola terapia antibiotica locale, mentre un timing adeguato del sondaggio ambulatoriale ha ridotto la percentuale di sondaggi in anestesia generale (dal 49% al 23,5%). Dal 1994 usiamo una tecnica anestesiologica basata sull’uso di Ketamina e Midazolam senza necessità d’intubazione oro-tracheale, che è risultata sicura e vantaggiosa. I dati mostrano un rapporto diretto tra età d’intervento e rischio d’insuccesso al primo tentativo. Conclusioni: i migliori risultati si ottengono con una stretta collaborazione tra oculista, pediatra ed anestesista, al fine di poter modulare al meglio nel tempo le varie possibilità terapeutiche.

Stenosi congenita del dotto naso-lacrimale: indicazioni e timing terapeutico / C., Chiesi; D., Palmieri; R., Pignatti Morano; G., Guaraldi; Cavallini, Gian Maria. - (2006), pp. 109-109.

Stenosi congenita del dotto naso-lacrimale: indicazioni e timing terapeutico

CAVALLINI, Gian Maria
2006

Abstract

Obiettivo: scopo del lavoro è quello di meglio definire i criteri diagnostici e le strategie terapeutiche in caso di ostruzione congenita del dotto nasolacrimale. Materiale e metodi: sono stati retrospettivamente valutati 2992 pazienti trattati presso il nostro Ambulatorio di Oftalmologia Pediatrica dal 1990 al 2005. Età media al primo controllo 5,3 mesi. È stata sempre eseguita terapia antibiotica topica, associata o meno, a seconda dei sintomi e dell’età, a sondaggio della via lacrimale, con o senza ausilio di anestesia generale. Risultati: il 38,6% dei pazienti è guarito con l’uso della sola terapia antibiotica locale, mentre un timing adeguato del sondaggio ambulatoriale ha ridotto la percentuale di sondaggi in anestesia generale (dal 49% al 23,5%). Dal 1994 usiamo una tecnica anestesiologica basata sull’uso di Ketamina e Midazolam senza necessità d’intubazione oro-tracheale, che è risultata sicura e vantaggiosa. I dati mostrano un rapporto diretto tra età d’intervento e rischio d’insuccesso al primo tentativo. Conclusioni: i migliori risultati si ottengono con una stretta collaborazione tra oculista, pediatra ed anestesista, al fine di poter modulare al meglio nel tempo le varie possibilità terapeutiche.
2006
C., Chiesi; D., Palmieri; R., Pignatti Morano; G., Guaraldi; Cavallini, Gian Maria
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