Il progetto è stato finalizzato alla definizione di una mappatura ragionata del patrimonio architettonico presente in un’area territoriale che comprende 23 Comuni in prevalenza ubicati nell’alta pianura e nell’Appennino sudoccidentale.E’ stato realizzato e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in collaborazione con la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e l’Assessorato alle Politiche Urbanistiche e Qualità del Territorio della Provincia di Modena.Si è trattato di un progetto pilota realizzato in coerenza con gli orientamenti espressi dalla recente normativa, che riconosce l’importanza della conservazione e della valorizzazione culturale del paesaggio e in particolare in accordo a quanto previsto dal recente Codice per i Beni Culturali e il Paesaggio (D. Lgs. 42/2004 e s. m.) e dalla recentissima normativa (D.Lgs. 62 e 63/2008), finalizzata a riconoscere, salvaguardare e, ove necessario, recuperare i valori culturali che il paesaggio esprime.Una mappatura ragionata del patrimonio culturale consente di procedere all’elaborazione di programmi di interventi di restauro, manutenzione e valorizzazione dei beni che, essendo compatibili con l’uso sostenibile delle risorse naturali e dei manufatti, possono essere integrati con analisi e proposte sulle funzioni e fruizioni, intrecciandole con altre tipologie di beni territoriali, materiali e immateriali (enogastronomia, folclore, attività sportive e per il tempo libero).La mappatura ragionata è stata realizzata attraverso una catalogazione informatizzata dei beni architettonici, di proprietà pubblica, ecclesiastica e privata, di particolare interesse e sottoposti a tutela in base alla normativa statale o inseriti nei piani territoriali e urbanistici. La georeferenziazione, la localizzazione fisica dei beni, è stata effettuata utilizzando le basi cartografiche, le ortofoto e le basi tematiche del Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Modena. Specifica attenzione è stata dedicata al loro stato di conservazione, alla loro localizzazione fisica nel territorio e alla loro appartenenza a un sistema percettivo-visuale, che può essere integrato con possibili funzioni e destinazioni necessarie per consentire uno sviluppo sostenibile del territorio stesso attivando procedure sinergiche senza dispersione di risorse, integrando le attività svolte da Regione, Enti locali, istituzioni e associazioni presenti nel territorio stesso.La conoscenza del patrimonio architettonico di un’area territoriale consente alle amministrazioni locali e territoriali, superando gli interventi di emergenza e di recupero “a spot”, di effettuare, anche attraverso il coinvolgimento di partner istituzionali, Unione Europea e privati, una progettazione di interventi di manutenzione, restauro e valorizzazione con criteri omogenei e costanti di qualità e metodo. Buona parte del tessuto territoriale, amalgama di architettura storica, arredo urbano, paesaggi e ambienti, stilemi decorativi e materiali tipici artigianali, ma anche tradizioni, sapori, suoni, profumi, che in ultima analisi costituisce ciò che è indicato come l’identità del territorio, spesso è a rischio di conservazione proprio per la carenza di dati, di un metodo di conoscenza e analisi, base indispensabile per la valutazione delle sue potenzialità.

Verso la sostenibilità urbana e territoriale. Progetto di monitoraggio del patrimonio culturale del territorio modenese / Corradini, Elena. - ELETTRONICO. - (2004), pp. 1-900.

Verso la sostenibilità urbana e territoriale. Progetto di monitoraggio del patrimonio culturale del territorio modenese

CORRADINI, Elena
2004

Abstract

Il progetto è stato finalizzato alla definizione di una mappatura ragionata del patrimonio architettonico presente in un’area territoriale che comprende 23 Comuni in prevalenza ubicati nell’alta pianura e nell’Appennino sudoccidentale.E’ stato realizzato e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in collaborazione con la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e l’Assessorato alle Politiche Urbanistiche e Qualità del Territorio della Provincia di Modena.Si è trattato di un progetto pilota realizzato in coerenza con gli orientamenti espressi dalla recente normativa, che riconosce l’importanza della conservazione e della valorizzazione culturale del paesaggio e in particolare in accordo a quanto previsto dal recente Codice per i Beni Culturali e il Paesaggio (D. Lgs. 42/2004 e s. m.) e dalla recentissima normativa (D.Lgs. 62 e 63/2008), finalizzata a riconoscere, salvaguardare e, ove necessario, recuperare i valori culturali che il paesaggio esprime.Una mappatura ragionata del patrimonio culturale consente di procedere all’elaborazione di programmi di interventi di restauro, manutenzione e valorizzazione dei beni che, essendo compatibili con l’uso sostenibile delle risorse naturali e dei manufatti, possono essere integrati con analisi e proposte sulle funzioni e fruizioni, intrecciandole con altre tipologie di beni territoriali, materiali e immateriali (enogastronomia, folclore, attività sportive e per il tempo libero).La mappatura ragionata è stata realizzata attraverso una catalogazione informatizzata dei beni architettonici, di proprietà pubblica, ecclesiastica e privata, di particolare interesse e sottoposti a tutela in base alla normativa statale o inseriti nei piani territoriali e urbanistici. La georeferenziazione, la localizzazione fisica dei beni, è stata effettuata utilizzando le basi cartografiche, le ortofoto e le basi tematiche del Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Modena. Specifica attenzione è stata dedicata al loro stato di conservazione, alla loro localizzazione fisica nel territorio e alla loro appartenenza a un sistema percettivo-visuale, che può essere integrato con possibili funzioni e destinazioni necessarie per consentire uno sviluppo sostenibile del territorio stesso attivando procedure sinergiche senza dispersione di risorse, integrando le attività svolte da Regione, Enti locali, istituzioni e associazioni presenti nel territorio stesso.La conoscenza del patrimonio architettonico di un’area territoriale consente alle amministrazioni locali e territoriali, superando gli interventi di emergenza e di recupero “a spot”, di effettuare, anche attraverso il coinvolgimento di partner istituzionali, Unione Europea e privati, una progettazione di interventi di manutenzione, restauro e valorizzazione con criteri omogenei e costanti di qualità e metodo. Buona parte del tessuto territoriale, amalgama di architettura storica, arredo urbano, paesaggi e ambienti, stilemi decorativi e materiali tipici artigianali, ma anche tradizioni, sapori, suoni, profumi, che in ultima analisi costituisce ciò che è indicato come l’identità del territorio, spesso è a rischio di conservazione proprio per la carenza di dati, di un metodo di conoscenza e analisi, base indispensabile per la valutazione delle sue potenzialità.
2004
Corradini, Elena
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