Il Giardino delle Duchesse a Ferrara, realizzato tra il 1473 ed il 1481 da Ercole I d’Este, veniva descritto come un luogo paradisiaco, caratterizzato da piante da frutto, ornamentali e siepi di bosso in figure geometriche. A partire dal ‘600 per il giardino cominciò un lento degrado e nel ‘700 non ne rimaneva che il ricordo. Nella prospettiva di ricreare il giardino estense e di renderlo fruibile al pubblico, sono stati incrociati i risultati provenienti da diversi approcci di indagine (Bosi et al., 2006; Bosi et al, 2009; etc.): 1) scavi archeologici per identificare la planimetria del giardino stesso; 2) indagini archeobotaniche (palinologiche e carpologiche) su campioni di polline e di semi e frutti (datati alla fine del ‘400) prelevati nel sito stesso e nel riempimento di una vasca di scarico del Palazzo Ducale, prossima al Giardino; 3) indagini storico-archivistiche-architetturali; 4) confronto con gli studi fitoiconografici nel coevo Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia (Piccoli, 1989); 5) confronto con la lista floristica del più tardo “Erbario Estense” (Camus,1885). I risultati sono confluiti in una ricostruzione iconografica mediata che ha avuto come base più importante l’oggettività delle emergenze archeologico-architettoniche e dei dati botanici.
Archeobotanica, archeologia e fonti storico-iconografiche per il ripristino di “paesaggi urbani”: il Giardino delle Duchesse del Palazzo Ducale Estense di Ferrara alla fine del XV sec. d.C / Bosi, Giovanna; Merlo, R.; Mercuri, Anna Maria; Torri, Paola; Guarnieri, C.; Scafuri, F.; Mazzanti, Marta. - STAMPA. - (2011).
Archeobotanica, archeologia e fonti storico-iconografiche per il ripristino di “paesaggi urbani”: il Giardino delle Duchesse del Palazzo Ducale Estense di Ferrara alla fine del XV sec. d.C.
BOSI, Giovanna;MERCURI, Anna Maria;TORRI, Paola;MAZZANTI, Marta
2011
Abstract
Il Giardino delle Duchesse a Ferrara, realizzato tra il 1473 ed il 1481 da Ercole I d’Este, veniva descritto come un luogo paradisiaco, caratterizzato da piante da frutto, ornamentali e siepi di bosso in figure geometriche. A partire dal ‘600 per il giardino cominciò un lento degrado e nel ‘700 non ne rimaneva che il ricordo. Nella prospettiva di ricreare il giardino estense e di renderlo fruibile al pubblico, sono stati incrociati i risultati provenienti da diversi approcci di indagine (Bosi et al., 2006; Bosi et al, 2009; etc.): 1) scavi archeologici per identificare la planimetria del giardino stesso; 2) indagini archeobotaniche (palinologiche e carpologiche) su campioni di polline e di semi e frutti (datati alla fine del ‘400) prelevati nel sito stesso e nel riempimento di una vasca di scarico del Palazzo Ducale, prossima al Giardino; 3) indagini storico-archivistiche-architetturali; 4) confronto con gli studi fitoiconografici nel coevo Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia (Piccoli, 1989); 5) confronto con la lista floristica del più tardo “Erbario Estense” (Camus,1885). I risultati sono confluiti in una ricostruzione iconografica mediata che ha avuto come base più importante l’oggettività delle emergenze archeologico-architettoniche e dei dati botanici.Pubblicazioni consigliate
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