Nel campo delle neuroscienze, uno degli obiettivi più ambiti è rappresentato dal direzionamento di principi attivi al Sistema Nervoso Centrale (SNC). Le terapie proposte per la cura delle patologie cerebrali risultano spesso inefficaci; farmaci potenzialmente applicabili, mostrano limitata capacità di superamento della barriera emato-encefalica (BEE) e pertanto concentrazioni non terapeutiche (o permanenza troppo breve) al sito target. In tale ottica, l’utilizzo di sistemi nanoparticellari di rilascio opportunamente modificati, può migliorare l’applicabilità e la targettabilità dei farmaci al SNC [1-3]. Tale progetto di ricerca rappresenta uno studio preliminare sul delivery al SNC. In un primo momento sono state allestite nanoparticelle (Np) derivatizzate sulla solo superficie con un eptapeptide g7 in grado di attraversare la BEE e modificate con un marker fluorescente, il DY-675, allo scopo di visualizzarle in vivo a seguito di somministrazione i.v. in topi. Mediante l’ausilio del microscopio confocale e a fluorescenza è stato possibile visualizzare il DY-675 all’interno del cervello dimostrando l’avvenuto raggiungimento nell’area cerebrale dei nanosistemi.La seconda parte del progetto si è concentrata sugli studi di caricamento e di rilascio di un enzima (Myozime) in Np, successivamente si è proceduto allo studio dell’efficacia farmacologica del sistema su colture di fibroblasti affette dalla Pompe-Disease constatandone una correzione della deficienza enzimatica del 50% a seguito di una singola somministrazione, confermando così il possibile impiego di tali Np nella terapia enzimatica di patologie a carico del SNC.[1] Tosi G, Rivasi F, Gandolfi F, Costantino L, Vandelli M A, Forni F. Biomaterials 26, 4189-4195, 2005.[2] Tosi G, Costantino L, Ruozi B, Forni F, Vandelli M A. Expert Opinion on Drug Delivery 5, 155-174, 2008.[3] Tosi G, Vergoni A V, Ruozi B, Bondioli L, Badiali L, Rivasi F, Costantino L, Forni F, Vandelli M A. Journal of Controlled Release 145, 49–57, 2010.
STUDI PRELIMINARI SUL BRAIN TARGETING MEDIANTE L’OPTICAL IMAGING E TERAPIA ENZIMATICA PER LA POMPE-DISEASE / A., De Vita; Tosi, Giovanni; Bondioli, Lucia; Ruozi, Barbara; Badiali, Luca; G. M., Severini; S., Biffi; B., Bortolotti; D., Dolcetta; C., Emiliani; Forni, Flavio; Vandelli, Maria Angela. - STAMPA. - -:(2011), pp. 254-254. (Intervento presentato al convegno 51° Simposio AFI tenutosi a Rimini nel 8-10 Giugno 2011).
STUDI PRELIMINARI SUL BRAIN TARGETING MEDIANTE L’OPTICAL IMAGING E TERAPIA ENZIMATICA PER LA POMPE-DISEASE
TOSI, Giovanni;BONDIOLI, Lucia;RUOZI, Barbara;BADIALI, Luca;FORNI, Flavio;VANDELLI, Maria Angela
2011
Abstract
Nel campo delle neuroscienze, uno degli obiettivi più ambiti è rappresentato dal direzionamento di principi attivi al Sistema Nervoso Centrale (SNC). Le terapie proposte per la cura delle patologie cerebrali risultano spesso inefficaci; farmaci potenzialmente applicabili, mostrano limitata capacità di superamento della barriera emato-encefalica (BEE) e pertanto concentrazioni non terapeutiche (o permanenza troppo breve) al sito target. In tale ottica, l’utilizzo di sistemi nanoparticellari di rilascio opportunamente modificati, può migliorare l’applicabilità e la targettabilità dei farmaci al SNC [1-3]. Tale progetto di ricerca rappresenta uno studio preliminare sul delivery al SNC. In un primo momento sono state allestite nanoparticelle (Np) derivatizzate sulla solo superficie con un eptapeptide g7 in grado di attraversare la BEE e modificate con un marker fluorescente, il DY-675, allo scopo di visualizzarle in vivo a seguito di somministrazione i.v. in topi. Mediante l’ausilio del microscopio confocale e a fluorescenza è stato possibile visualizzare il DY-675 all’interno del cervello dimostrando l’avvenuto raggiungimento nell’area cerebrale dei nanosistemi.La seconda parte del progetto si è concentrata sugli studi di caricamento e di rilascio di un enzima (Myozime) in Np, successivamente si è proceduto allo studio dell’efficacia farmacologica del sistema su colture di fibroblasti affette dalla Pompe-Disease constatandone una correzione della deficienza enzimatica del 50% a seguito di una singola somministrazione, confermando così il possibile impiego di tali Np nella terapia enzimatica di patologie a carico del SNC.[1] Tosi G, Rivasi F, Gandolfi F, Costantino L, Vandelli M A, Forni F. Biomaterials 26, 4189-4195, 2005.[2] Tosi G, Costantino L, Ruozi B, Forni F, Vandelli M A. Expert Opinion on Drug Delivery 5, 155-174, 2008.[3] Tosi G, Vergoni A V, Ruozi B, Bondioli L, Badiali L, Rivasi F, Costantino L, Forni F, Vandelli M A. Journal of Controlled Release 145, 49–57, 2010.Pubblicazioni consigliate
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