I casi clinici di infezioni polimicrobiche riportati in letteratura sono in continuo aumento, da un lato per il sempre più alto numero di individui suscettibili, dall’altro per il significativo incremento nella sensibilità delle tecniche di indagine, che consentono di diagnosticare casi prima non rilevabili. Gli eventi biomolecolari che caratterizzano l’interazione patogeno-patogeno, consentendo l’instaurarsi di una infezione mista ed eventualmente influenzando il suo decorso, rimangono scarsamente studiati, soprattutto quando sono coinvolti microrganismi filogeneticamente distanti. Il macrofago ha un ruolo fondamentale nella difesa contro i microrganismi, sia come effettore antimicrobico diretto, sia come elemento in grado di polarizzare la risposta immunitaria adattativa. I meccanismi che stanno alla base della reattività macrofagica nel corso di infezioni singole sono stati oggetto di studi approfonditi; diversamente, le possibili conseguenze di un’infezione mista sul macrofago e le eventuali interazioni, sinergistiche o antagonistiche, tra patogeni notoriamente macrofagotropi costituiscono un campo di indagine ancora scarsamente esplorato. Da alcuni anni, il nostro gruppo di ricerca indaga questo aspetto, con l’obiettivo di meglio comprendere i meccanismi che controllano la patogenesi delle infezioni miste da miceti e virus e la concomitante immunoreattività dell’ospite. In particolare, è stato messo a punto ed impiegato un modello in vitro di infezione doppia in cui macrofagi umani sono stati dapprima esposti ad un Herpesvirus (Herpes Simplex Virus-1, virus di Epstein-Barr, Herpesvirus Umano-6) e poi infettati con funghi opportunisti patogeni (Cryptococcus neoformans oppure Candida albicans). Successivamente, i macrofagi così trattati sono stati valutati per reattività antifungina, in termini di fagocitosi, killing microbico e pattern di secrezione, così come per espressione di molecole di superficie e per profilo d’espressione genica. I dati ottenuti finora dimostrano una profonda alterazione dell’immunoreattività macrofagica in risposta all’infezione da Herpesvirus, con un aumento della fagocitosi associato ad una diminuzione del killing verso il fungo. Anche l’espressione genica e i dati relativi al pattern di secrezione citochinica e delle molecole di superficie indicano una condizione di iporesponsività da parte del macrofago esposto ad Herpesvirus. Questi dati in vitro dimostrano un’interazione sinergica tra patogeni a svantaggio dell’ospite, suggerendo che nel paziente un’infezione erpetica attiva possa rappresentare un ulteriore fattore di rischio nei riguardi delle micosi opportunistiche.

Funghi e virus nelle infezioni miste: storie di sinergie e di contrasti / Cermelli, Claudio. - STAMPA. - 1:(2010), pp. 4-4. (Intervento presentato al convegno 38° Congresso Nazionale della Società Italiana di Microbiologia tenutosi a Riccione nel 17-20 ottobre 2010).

Funghi e virus nelle infezioni miste: storie di sinergie e di contrasti

CERMELLI, Claudio
2010

Abstract

I casi clinici di infezioni polimicrobiche riportati in letteratura sono in continuo aumento, da un lato per il sempre più alto numero di individui suscettibili, dall’altro per il significativo incremento nella sensibilità delle tecniche di indagine, che consentono di diagnosticare casi prima non rilevabili. Gli eventi biomolecolari che caratterizzano l’interazione patogeno-patogeno, consentendo l’instaurarsi di una infezione mista ed eventualmente influenzando il suo decorso, rimangono scarsamente studiati, soprattutto quando sono coinvolti microrganismi filogeneticamente distanti. Il macrofago ha un ruolo fondamentale nella difesa contro i microrganismi, sia come effettore antimicrobico diretto, sia come elemento in grado di polarizzare la risposta immunitaria adattativa. I meccanismi che stanno alla base della reattività macrofagica nel corso di infezioni singole sono stati oggetto di studi approfonditi; diversamente, le possibili conseguenze di un’infezione mista sul macrofago e le eventuali interazioni, sinergistiche o antagonistiche, tra patogeni notoriamente macrofagotropi costituiscono un campo di indagine ancora scarsamente esplorato. Da alcuni anni, il nostro gruppo di ricerca indaga questo aspetto, con l’obiettivo di meglio comprendere i meccanismi che controllano la patogenesi delle infezioni miste da miceti e virus e la concomitante immunoreattività dell’ospite. In particolare, è stato messo a punto ed impiegato un modello in vitro di infezione doppia in cui macrofagi umani sono stati dapprima esposti ad un Herpesvirus (Herpes Simplex Virus-1, virus di Epstein-Barr, Herpesvirus Umano-6) e poi infettati con funghi opportunisti patogeni (Cryptococcus neoformans oppure Candida albicans). Successivamente, i macrofagi così trattati sono stati valutati per reattività antifungina, in termini di fagocitosi, killing microbico e pattern di secrezione, così come per espressione di molecole di superficie e per profilo d’espressione genica. I dati ottenuti finora dimostrano una profonda alterazione dell’immunoreattività macrofagica in risposta all’infezione da Herpesvirus, con un aumento della fagocitosi associato ad una diminuzione del killing verso il fungo. Anche l’espressione genica e i dati relativi al pattern di secrezione citochinica e delle molecole di superficie indicano una condizione di iporesponsività da parte del macrofago esposto ad Herpesvirus. Questi dati in vitro dimostrano un’interazione sinergica tra patogeni a svantaggio dell’ospite, suggerendo che nel paziente un’infezione erpetica attiva possa rappresentare un ulteriore fattore di rischio nei riguardi delle micosi opportunistiche.
2010
38° Congresso Nazionale della Società Italiana di Microbiologia
Riccione
17-20 ottobre 2010
Cermelli, Claudio
Funghi e virus nelle infezioni miste: storie di sinergie e di contrasti / Cermelli, Claudio. - STAMPA. - 1:(2010), pp. 4-4. (Intervento presentato al convegno 38° Congresso Nazionale della Società Italiana di Microbiologia tenutosi a Riccione nel 17-20 ottobre 2010).
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