Il Cristo Portacroce e l’Incoronazione della Vergine sono due opere coeve di Andrea della Robbia, la prima conservata da secoli, all’esterno, presso la Certosa del Galluzzo a Firenze, la seconda, invece, all’interno, nella Chiesa Abbaziale di Santa Maria Assunta a La Spezia. Confrontando i due bassorilievi, il primo, in ottimo stato di conservazione, presenta una particolare patina “di vissuto” che esalta la vivacità dei suoi pigmenti, mentre il secondo risulta in uno scadente stato di conservazione, in cui lo sfondo azzurro dell’Incoronazione ha un aspetto tale da sembrare trattato con ossidi di terre rare, metodica che conferisce alla ceramica l’aspetto traslucido dell’opalina.Da un’accurata ricostruzione basata su testimonianze dei monaci custodi della Certosa, pare che nella seconda metà del sec. XIX il Cristo Portacroce, che in quel periodo era in stato di degrado, ripristinasse il fulgore originale grazie al contributo di un evento biologico: la temporanea occupazione del manufatto da parte di una colonia di termiti. Le termiti sono insetti sociali che si nutrono di substrati cellulosici e vivono in simbiosi obbligata con microrganismi appositamente ospitati nel loro intestino, dotati di apparati enzimatici tali da consentire la digestione della cellulosa e la fissazione dell’azoto. Alimenti predigeriti e microrganismi vengono scambiati tra i membri della colonia tramite trofallassi proctodeale (ano-apparato boccale). Si ipotizza da un lato che questi insetti, passando sopra alla ceramica possano essersi cibati di detrito organico, effettuando una sorta di pulizia del bassorilievo e dall'altro che la loro presenza, tramite il rilascio di feci, saliva e residui di esoscheletri chitinosi, possa aver apportato al manufatto dei composti dall'effetto “protettivo”. Indagini sono in corso per verificare attraverso prove sperimentali ed analisi chimiche la validità delle ipotesi.

Beni artistici e termiti: un’endiade da investigare / L., Martini; N., Marchettini; Maistrello, Lara. - STAMPA. - .:(2010), pp. 93-.. (Intervento presentato al convegno XII Congresso Nazionale di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali tenutosi a Taormina (CT) nel 26-30 Settembre 2010).

Beni artistici e termiti: un’endiade da investigare

MAISTRELLO, Lara
2010

Abstract

Il Cristo Portacroce e l’Incoronazione della Vergine sono due opere coeve di Andrea della Robbia, la prima conservata da secoli, all’esterno, presso la Certosa del Galluzzo a Firenze, la seconda, invece, all’interno, nella Chiesa Abbaziale di Santa Maria Assunta a La Spezia. Confrontando i due bassorilievi, il primo, in ottimo stato di conservazione, presenta una particolare patina “di vissuto” che esalta la vivacità dei suoi pigmenti, mentre il secondo risulta in uno scadente stato di conservazione, in cui lo sfondo azzurro dell’Incoronazione ha un aspetto tale da sembrare trattato con ossidi di terre rare, metodica che conferisce alla ceramica l’aspetto traslucido dell’opalina.Da un’accurata ricostruzione basata su testimonianze dei monaci custodi della Certosa, pare che nella seconda metà del sec. XIX il Cristo Portacroce, che in quel periodo era in stato di degrado, ripristinasse il fulgore originale grazie al contributo di un evento biologico: la temporanea occupazione del manufatto da parte di una colonia di termiti. Le termiti sono insetti sociali che si nutrono di substrati cellulosici e vivono in simbiosi obbligata con microrganismi appositamente ospitati nel loro intestino, dotati di apparati enzimatici tali da consentire la digestione della cellulosa e la fissazione dell’azoto. Alimenti predigeriti e microrganismi vengono scambiati tra i membri della colonia tramite trofallassi proctodeale (ano-apparato boccale). Si ipotizza da un lato che questi insetti, passando sopra alla ceramica possano essersi cibati di detrito organico, effettuando una sorta di pulizia del bassorilievo e dall'altro che la loro presenza, tramite il rilascio di feci, saliva e residui di esoscheletri chitinosi, possa aver apportato al manufatto dei composti dall'effetto “protettivo”. Indagini sono in corso per verificare attraverso prove sperimentali ed analisi chimiche la validità delle ipotesi.
2010
XII Congresso Nazionale di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali
Taormina (CT)
26-30 Settembre 2010
L., Martini; N., Marchettini; Maistrello, Lara
Beni artistici e termiti: un’endiade da investigare / L., Martini; N., Marchettini; Maistrello, Lara. - STAMPA. - .:(2010), pp. 93-.. (Intervento presentato al convegno XII Congresso Nazionale di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali tenutosi a Taormina (CT) nel 26-30 Settembre 2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/646197
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