Secondo l’ipotesi del contatto, l’incontro cooperativo tra membri di gruppi diversi può migliorare le relazioni intergruppi (Allport, 1954). Nonostante le numerose evidenze empiriche (si veda Brown & Hewstone, 2005), la formulazione originaria dell’ipotesi del contatto presenta alcuni limiti (Pettigrew, 1998). Anzitutto, non sono chiari i processi sottostanti gli effetti del contatto. A questo proposito, la ricerca sviluppatasi negli ultimi anni indica che uno dei meccanismi chiave per la riduzione del pregiudizio è costituito dalle emozioni intergruppi. In particolare, gli effetti positivi del contatto sulle relazioni tra i gruppi sono spiegati, in parte, dall’ansia e dall’empatia provate per i membri dell’outgroup (Capozza, Vezzali, Trifiletti, Falvo, & Favara, 2010; Pettigrew & Tropp, 2008). Un secondo limite riguarda la generalizzazione degli effetti del contatto. Nello specifico, non è chiaro se gli effetti del contatto con membri di un outgroup si estendano anche a membri di outgroup diversi non coinvolti nell’esperienza contatto. Tale fenomeno viene definito “secondary transfer effect” (Pettigrew, 2009). Nonostante siano poche le ricerche che hanno indagato il secondary transfer effect, i risultati sembrano sostenere la presenza di tale tipo di generalizzazione, soprattutto considerando gli atteggiamenti nei confronti di outgroup tra loro simili (si veda Pettigrew, 1997; Pettigrew & Tropp, 2006). L’obiettivo del presente lavoro è quello di indagare le emozioni di ansia e empatia come mediatori della relazione tra contatto con gli immigrati e atteggiamenti nei loro confronti. Inoltre, ci si propone di esaminare la generalizzazione agli atteggiamenti nei confronti di due outgroup stigmatizzati: disabili e omosessuali. Un ulteriore obiettivo è quello di testare gli effetti dell’Orientamento alla Dominanza Sociale (Social Dominance Orientation, SDO; Sidanius & Pratto, 1999) sugli atteggiamenti verso i tre gruppi-target considerati. I partecipanti allo studio erano 175 studenti di un istituto superiore di Modena. Lo strumento utilizzato era un questionario. I risultati hanno indicato, come previsto, che il contatto frequente e cooperativo con gli immigrati riduceva la distanza sociale nei loro confronti, e tale effetto era mediato da ridotta ansia e aumentata empatia provata per gli immigrati; inoltre, gli effetti si generalizzavano dalla distanza sociale verso gli immigrati a misure di distanza sociale nei confronti di disabili e omosessuali. Similmente, SDO aumentava la distanza sociale nei confronti degli immigrati aumentando l’ansia e riducendo l’empatia provata per essi; inoltre, l’effetto indiretto di SDO su aumentata distanza sociale nei confronti di disabili e omosessuali era significativo. Si discutono le implicazioni teoriche e pratiche dei risultati.
Contatto intergruppi, orientamento alla dominanza sociale e secondary transfer effect / Vezzali, Loris; Giovannini, Dino; C., Cantelli. - STAMPA. - 1:(2010), pp. 99-100. (Intervento presentato al convegno x congresso nazionale della sezione di psicologia sociale x congresso nazionale della sezione di psicologia sociale dell'Associazione Italiana di Psicologia tenutosi a Torino, Italia nel 14-16 settembre 2010).
Contatto intergruppi, orientamento alla dominanza sociale e secondary transfer effect
VEZZALI, Loris;GIOVANNINI, Dino;
2010
Abstract
Secondo l’ipotesi del contatto, l’incontro cooperativo tra membri di gruppi diversi può migliorare le relazioni intergruppi (Allport, 1954). Nonostante le numerose evidenze empiriche (si veda Brown & Hewstone, 2005), la formulazione originaria dell’ipotesi del contatto presenta alcuni limiti (Pettigrew, 1998). Anzitutto, non sono chiari i processi sottostanti gli effetti del contatto. A questo proposito, la ricerca sviluppatasi negli ultimi anni indica che uno dei meccanismi chiave per la riduzione del pregiudizio è costituito dalle emozioni intergruppi. In particolare, gli effetti positivi del contatto sulle relazioni tra i gruppi sono spiegati, in parte, dall’ansia e dall’empatia provate per i membri dell’outgroup (Capozza, Vezzali, Trifiletti, Falvo, & Favara, 2010; Pettigrew & Tropp, 2008). Un secondo limite riguarda la generalizzazione degli effetti del contatto. Nello specifico, non è chiaro se gli effetti del contatto con membri di un outgroup si estendano anche a membri di outgroup diversi non coinvolti nell’esperienza contatto. Tale fenomeno viene definito “secondary transfer effect” (Pettigrew, 2009). Nonostante siano poche le ricerche che hanno indagato il secondary transfer effect, i risultati sembrano sostenere la presenza di tale tipo di generalizzazione, soprattutto considerando gli atteggiamenti nei confronti di outgroup tra loro simili (si veda Pettigrew, 1997; Pettigrew & Tropp, 2006). L’obiettivo del presente lavoro è quello di indagare le emozioni di ansia e empatia come mediatori della relazione tra contatto con gli immigrati e atteggiamenti nei loro confronti. Inoltre, ci si propone di esaminare la generalizzazione agli atteggiamenti nei confronti di due outgroup stigmatizzati: disabili e omosessuali. Un ulteriore obiettivo è quello di testare gli effetti dell’Orientamento alla Dominanza Sociale (Social Dominance Orientation, SDO; Sidanius & Pratto, 1999) sugli atteggiamenti verso i tre gruppi-target considerati. I partecipanti allo studio erano 175 studenti di un istituto superiore di Modena. Lo strumento utilizzato era un questionario. I risultati hanno indicato, come previsto, che il contatto frequente e cooperativo con gli immigrati riduceva la distanza sociale nei loro confronti, e tale effetto era mediato da ridotta ansia e aumentata empatia provata per gli immigrati; inoltre, gli effetti si generalizzavano dalla distanza sociale verso gli immigrati a misure di distanza sociale nei confronti di disabili e omosessuali. Similmente, SDO aumentava la distanza sociale nei confronti degli immigrati aumentando l’ansia e riducendo l’empatia provata per essi; inoltre, l’effetto indiretto di SDO su aumentata distanza sociale nei confronti di disabili e omosessuali era significativo. Si discutono le implicazioni teoriche e pratiche dei risultati.Pubblicazioni consigliate
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