Ruolo della proteina pneumococcica di superficie PspC nel l’interazione in vitro di Streptococcus pneumoniae con le cellule microglialiIntroduzione: Le cellule microgliali, i principali fagociti residenti del distretto cerebrale, possiedono caratteristiche fenotipiche e funzionali tipiche dei macrofagi e perciò si pensa possano svolgere un ruolo importante nell’immunità innata contro le infezioni cerebrali. Streptococcus pneumoniae è responsabile di gravi malattie, quali polmonite, batteremia e meningite. Tra i suoi fattori di virulenza c’è PspC, una molecola di adesione presente nel 75% circa dei pneumococchi, che oltre a svolgere un ruolo fondamentale nel processo di colonizzazione, interferisce con i processi di attivazione del complemento, in quanto lega il fattore H e previene così l’opsonofagocitosi. In questo studio, abbiamo valutato il ruolo di PspC nell’interazione di S. pneumoniae con la cellula microgliale. Materiali e Metodi: mediante un modello di infezione in vitro della linea microgliale BV2 con i ceppi batterici HB565 ed il suo mutante isogenico PspC- F20, abbiamo valutato la morfologia, l’attività antipneumococcica e secretoria della microglia. Risultati: le cellule microgliali BV2 mostrano una marcata attività antibatterica nei confronti di entrambi i ceppi; tuttavia, esse legano ed uccidono in maniera più efficiente i batteri mutanti PspC- rispetto a quelli del ceppo parentale HB565, anche in assenza di complemento. Infine, cellule BV2 stimolate con il ceppo PspC- producono livelli di citochine, quali TNF-α, MIP-2, IL-10 e ossido nitrico più elevati di quelli osservati in seguito a stimolazione con il ceppo selvaggio.Conclusioni: l’assenza di PspC aumenta sia l’attività battericida che la risposta secretoria delle cellule microgliali, suggerendo che questa molecola possa giocare un ruolo importante nell’insorgenza della meningite pneumococcica.
Ruolo della proteina pneumococcica di superficie PspC nel l’interazione in vitro di Streptococcus pneumoniae con le cellule microgliali / Peppoloni, Samuele; Colombari, Bruna; Neglia, Rachele Giovanna; Quaglino, Daniela; Martino, Antonio; F., Iannelli; M. R., Oggioni; G., Pozzi; Blasi, Elisabetta. - STAMPA. - IX - N. 1 supplemento:(2005), pp. 24-24. (Intervento presentato al convegno GIMMOC 13° Congresso Nazionale della Società Italiana di Microbiologia Medica Odontoiatrica e Clinica tenutosi a Modena nel 13-14 Giugno 2005).
Ruolo della proteina pneumococcica di superficie PspC nel l’interazione in vitro di Streptococcus pneumoniae con le cellule microgliali
PEPPOLONI, Samuele;COLOMBARI, Bruna;NEGLIA, Rachele Giovanna;QUAGLINO, Daniela;MARTINO, Antonio;BLASI, Elisabetta
2005
Abstract
Ruolo della proteina pneumococcica di superficie PspC nel l’interazione in vitro di Streptococcus pneumoniae con le cellule microglialiIntroduzione: Le cellule microgliali, i principali fagociti residenti del distretto cerebrale, possiedono caratteristiche fenotipiche e funzionali tipiche dei macrofagi e perciò si pensa possano svolgere un ruolo importante nell’immunità innata contro le infezioni cerebrali. Streptococcus pneumoniae è responsabile di gravi malattie, quali polmonite, batteremia e meningite. Tra i suoi fattori di virulenza c’è PspC, una molecola di adesione presente nel 75% circa dei pneumococchi, che oltre a svolgere un ruolo fondamentale nel processo di colonizzazione, interferisce con i processi di attivazione del complemento, in quanto lega il fattore H e previene così l’opsonofagocitosi. In questo studio, abbiamo valutato il ruolo di PspC nell’interazione di S. pneumoniae con la cellula microgliale. Materiali e Metodi: mediante un modello di infezione in vitro della linea microgliale BV2 con i ceppi batterici HB565 ed il suo mutante isogenico PspC- F20, abbiamo valutato la morfologia, l’attività antipneumococcica e secretoria della microglia. Risultati: le cellule microgliali BV2 mostrano una marcata attività antibatterica nei confronti di entrambi i ceppi; tuttavia, esse legano ed uccidono in maniera più efficiente i batteri mutanti PspC- rispetto a quelli del ceppo parentale HB565, anche in assenza di complemento. Infine, cellule BV2 stimolate con il ceppo PspC- producono livelli di citochine, quali TNF-α, MIP-2, IL-10 e ossido nitrico più elevati di quelli osservati in seguito a stimolazione con il ceppo selvaggio.Conclusioni: l’assenza di PspC aumenta sia l’attività battericida che la risposta secretoria delle cellule microgliali, suggerendo che questa molecola possa giocare un ruolo importante nell’insorgenza della meningite pneumococcica.Pubblicazioni consigliate
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