La politica linguistica, attenta alla interrelazione fra linguaggio e comportamento sociale, si trova al momento confrontata con molteplici istanze che richiedono puntuali riflessioni teoriche e metodologiche. Gli ambiti prioritari sono dati da almeno due diversi ordini: quello relativo allo studio di situazioni in cui i diversi problemi/fenomeni e le eventuali decisioni/proposte sono di natura squisitamente linguistica – ma vengono de facto assunte da istanze non linguistiche come politici, giuristi, pedagogisti ecc. – e quello, uguale e contrario, relativo alla mancata o carente diffusione della cultura linguistica nel contesto sociale.Queste problematiche hanno assunto di recente una innegabile visibilità in relazione alle forti tendenze verso la globalizzazione e la conseguente drastica riduzione della diversità linguistica accanto alle rivendicazioni/reviviscenze di nuove etnicità, di minoranze storiche e nuove minoranze, le conflittualità nei rapporti lingua e dialetto, l'ondata normativa e quasi protezionistica che investe alcune lingue nazionali proprio per reazione alla globalizzazione, e così via. Di tutto ciò rendono testimonianza le numerose pubblicazioni che si sono accumulate al riguardo nel corso degli ultimi anni.Il temario vuole sollecitare la discussione – preferibilmente sul piano teorico e metodologico – dei diversi aspetti legati alla nozione di politica linguistica che va intesa nel senso più ampio possibile, non limitata pertanto alla tradizionale e pur importantissima pianificazione linguistica (Language Planning), bensì invece comprensiva di tutti gli ambiti di incontro, sovrapposizione e contiguità fra pratiche linguistiche e pratiche sociali a forte rilevanza politica. In questo senso il termine di politica linguistica designa le attività e i concetti che la ricerca scientifica tedescofona indica con Sprach(en)politik, Sprachplannung e Sprachplanungswissenschaft, così come quella anglofona con i concetti di Language Policy e di Language Politics.Nella prospettiva del temario, che pur favorisce approcci interdisciplinari, è esclusa la trattazione di aspetti di esclusiva pertinenza di discipline affini (come la sociologia, la psicologia o la antropologia) così come quelli di stretta rilevanza linguistica per ambiti acquisizionali o glottodidattici, dialettologici o sociolinguistico-variazionisti, ferma restando la possibilità di trattare molti punti del temario, che vi si prestano, sia in chiave sincronica che diacronica.SITO WEB: www.sli.unimore.it (responsabile: Cristina Guardiano)
LINGUE, ISTITUZIONI, TERRITORI. Riflessioni teoriche, proposte metodologiche, ed esperienze di politica linguistica. XXXVIII Congresso Internazionale di Studi della Società di Linguistica Italiana, Modena 23-25 settembre 2004 [CONGRESSO] / Guardiano, Cristina. - (2004).
LINGUE, ISTITUZIONI, TERRITORI. Riflessioni teoriche, proposte metodologiche, ed esperienze di politica linguistica. XXXVIII Congresso Internazionale di Studi della Società di Linguistica Italiana, Modena 23-25 settembre 2004 [CONGRESSO]
GUARDIANO, Cristina
2004
Abstract
La politica linguistica, attenta alla interrelazione fra linguaggio e comportamento sociale, si trova al momento confrontata con molteplici istanze che richiedono puntuali riflessioni teoriche e metodologiche. Gli ambiti prioritari sono dati da almeno due diversi ordini: quello relativo allo studio di situazioni in cui i diversi problemi/fenomeni e le eventuali decisioni/proposte sono di natura squisitamente linguistica – ma vengono de facto assunte da istanze non linguistiche come politici, giuristi, pedagogisti ecc. – e quello, uguale e contrario, relativo alla mancata o carente diffusione della cultura linguistica nel contesto sociale.Queste problematiche hanno assunto di recente una innegabile visibilità in relazione alle forti tendenze verso la globalizzazione e la conseguente drastica riduzione della diversità linguistica accanto alle rivendicazioni/reviviscenze di nuove etnicità, di minoranze storiche e nuove minoranze, le conflittualità nei rapporti lingua e dialetto, l'ondata normativa e quasi protezionistica che investe alcune lingue nazionali proprio per reazione alla globalizzazione, e così via. Di tutto ciò rendono testimonianza le numerose pubblicazioni che si sono accumulate al riguardo nel corso degli ultimi anni.Il temario vuole sollecitare la discussione – preferibilmente sul piano teorico e metodologico – dei diversi aspetti legati alla nozione di politica linguistica che va intesa nel senso più ampio possibile, non limitata pertanto alla tradizionale e pur importantissima pianificazione linguistica (Language Planning), bensì invece comprensiva di tutti gli ambiti di incontro, sovrapposizione e contiguità fra pratiche linguistiche e pratiche sociali a forte rilevanza politica. In questo senso il termine di politica linguistica designa le attività e i concetti che la ricerca scientifica tedescofona indica con Sprach(en)politik, Sprachplannung e Sprachplanungswissenschaft, così come quella anglofona con i concetti di Language Policy e di Language Politics.Nella prospettiva del temario, che pur favorisce approcci interdisciplinari, è esclusa la trattazione di aspetti di esclusiva pertinenza di discipline affini (come la sociologia, la psicologia o la antropologia) così come quelli di stretta rilevanza linguistica per ambiti acquisizionali o glottodidattici, dialettologici o sociolinguistico-variazionisti, ferma restando la possibilità di trattare molti punti del temario, che vi si prestano, sia in chiave sincronica che diacronica.SITO WEB: www.sli.unimore.it (responsabile: Cristina Guardiano)Pubblicazioni consigliate
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