Si tratta della copia autenticata nel 1337 dello statuto dei giudici e degli avvocati modenesi risalente al 1270.Il pregevolissimo esemplare, arricchito tra l’altro di una splendida miniatura raffigurante il collegio medesimo, è custodito presso l’Archivio Storico del Comune di Modena.Lo statuto consta di 13 titoli in cui, nella forma non coerente di una raccolta alluvionale, vengono regolati gli aspetti più rilevanti della vita dall’associazione professionale: organi di rappresentanza e di gestione, requisiti e modalità di immatricolazione, regole di distribuzione degli incarichi, deontologia professionale ecc. Allo statuto vero proprio il documento propone anche la matricola dei nomi dei collegiati e le integrazioni statutarie dei secc. XV e XVI.L’analisi del documento evidenzia, tra l’altro, l’unità culturale e professionale del giurista, che può svolgere attività di giudizio, di consulenza o di patrocinio senza steccati precostituiti. Inoltre, si manifesta chiarissimo lo stretto rapporto funzionale intercorrente tra il comune cittadino e il collegio medesimo.La riproduzione fotografica del documento verrà affiancata da una trascrizione e da una traduzione e sarà preceduta da due saggi di esegesi e di contestualizzazione storico-sociale a cura del Prof. Elio Tavilla e della Dott.ssa Valeria Braidi. il primo, di E. Tavilla indaga l'istituzione a cui è dedicata l'edizione; il secondo, di V. Braidi, affronta il tema della società urbana di Modena fra XIII e XIV secolo.
Statuti del Collegio dei giudici e degli avvocati della città di Modena 1270-1337 / Tavilla, Carmelo Elio. - STAMPA. - (2006), pp. 1-114.
Statuti del Collegio dei giudici e degli avvocati della città di Modena 1270-1337
TAVILLA, Carmelo Elio
2006
Abstract
Si tratta della copia autenticata nel 1337 dello statuto dei giudici e degli avvocati modenesi risalente al 1270.Il pregevolissimo esemplare, arricchito tra l’altro di una splendida miniatura raffigurante il collegio medesimo, è custodito presso l’Archivio Storico del Comune di Modena.Lo statuto consta di 13 titoli in cui, nella forma non coerente di una raccolta alluvionale, vengono regolati gli aspetti più rilevanti della vita dall’associazione professionale: organi di rappresentanza e di gestione, requisiti e modalità di immatricolazione, regole di distribuzione degli incarichi, deontologia professionale ecc. Allo statuto vero proprio il documento propone anche la matricola dei nomi dei collegiati e le integrazioni statutarie dei secc. XV e XVI.L’analisi del documento evidenzia, tra l’altro, l’unità culturale e professionale del giurista, che può svolgere attività di giudizio, di consulenza o di patrocinio senza steccati precostituiti. Inoltre, si manifesta chiarissimo lo stretto rapporto funzionale intercorrente tra il comune cittadino e il collegio medesimo.La riproduzione fotografica del documento verrà affiancata da una trascrizione e da una traduzione e sarà preceduta da due saggi di esegesi e di contestualizzazione storico-sociale a cura del Prof. Elio Tavilla e della Dott.ssa Valeria Braidi. il primo, di E. Tavilla indaga l'istituzione a cui è dedicata l'edizione; il secondo, di V. Braidi, affronta il tema della società urbana di Modena fra XIII e XIV secolo.File | Dimensione | Formato | |
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