L’analisi dei microcarboni è frequentemente affiancata all’analisi pollinica per valutare letracce di incendi locali o no. In letteratura sono citati metodi diversi basati sostanzialmentesul conteggio delle particelle suddivise in varie classi in base all’area o alla dimensione maggiore.Le classi sono ritenute indicative della distanza da cui provengono le particelle. Il metodoqui proposto si basa sui seguenti principi: A) l’analisi dei microcarboni viene condottasugli stessi vetrini esaminati per il polline, usando le spore di Lycopodium per valutare leconcentrazioni; B) il materiale viene incluso in gelatina glicerinata e montato con vetrini coprioggettoquadrati, 20 x 20 mm; C) il vetrino viene osservato interamente per il polline, percui è noto il numero di licopodi presenti; D) i microcarboni vengono suddivisi in 5 classi ditaglia (taglia = diametro maggiore): Classe 1: particelle > 250 μm; Classe 2: > 125-250 μm;Classe 3: > 50-125 μm; Classe 4: 10-50 μm; Classe 5: < 10 μm; E) il conteggio avviene nelmodo seguente: E1) le particelle delle classi 1 e 2, meno numerose, vengono contate su tuttoil vetrino, in contemporanea o no rispetto al polline; E2) le particelle delle altre classi, generalmenteassai più numerose, vengono contate separatamente rispetto al polline, a 400x inmodo statistico come segue: E2.1) viene effettuata una stima di riferimento dell’abbondanzadelle particelle, scegliendo a caso 3 campi e contando le particelle delle classi 3,4,5 presentiin essi, a 400x; E2.2) in base all’abbondanza media delle particelle rinvenute nei 3 campi diriferimento viene calcolato il numero di campi da osservare per avere una conta di ca. 1000particelle (totali, per le classi 3,4,5); E2.3) a questo punto viene effettuata l’analisi, osservandoi campi in modo casuale ma tale che essi siano distribuiti su tutta l’area del vetrino, contandole particelle presenti in ogni campo, suddivise nelle tre classi 3,4,5. I campi osservativengono numerati e le coordinate dei loro centri vengono segnate. In questo modo ogni campoè identificato da un numero e due coordinate; E2.4) l’area di un campo microscopico vienemisurata e moltiplicata per il numero dei campi letti e così viene conosciuta l’area totale esaminataper i microcarboni; E2.5) conoscendo l’area totale esaminata e il numero dei microcarboniin essa presenti, si risale al numero delle particelle presenti in tutta l’area del vetrinoe poiché il numero di licopodi è noto dall’analisi pollinica, è possibile calcolare le concentrazionidei microcarboni di ciascuna delle tre classi. Il metodo è stato testato su materiali pollinicidiversi, contenenti microcarboni in concentrazioni varie: cenere, droga, escremento dicapra, muschio, sedimento lacustre, sedimento in grotta, strato archeologico, torba. Vengonopresentati i dati ottenuti analizzando vetrini dei materiali sopra elencati. Il metodo consentela sospensione/ripresa dell’analisi e il controllo della conta da parte di analisti diversi, essendoi campi identificati. In generale, il metodo sembra abbastanza agevole per chi è abituatoall’analisi pollinica.

Un metodo per contare i microcarboni nei preparati pollinici / Torri, Paola; Accorsi, Carla Alberta; Bosi, Giovanna; L., Forlani; Montecchi, Maria Chiara. - STAMPA. - non disponibile:(2009), pp. 278-278. (Intervento presentato al convegno 104° Congresso Nazionale Società Botanica Italiana tenutosi a Campobasso nel 16-19 settembre 2009.).

Un metodo per contare i microcarboni nei preparati pollinici

TORRI, Paola;ACCORSI, Carla Alberta;BOSI, Giovanna;MONTECCHI, Maria Chiara
2009

Abstract

L’analisi dei microcarboni è frequentemente affiancata all’analisi pollinica per valutare letracce di incendi locali o no. In letteratura sono citati metodi diversi basati sostanzialmentesul conteggio delle particelle suddivise in varie classi in base all’area o alla dimensione maggiore.Le classi sono ritenute indicative della distanza da cui provengono le particelle. Il metodoqui proposto si basa sui seguenti principi: A) l’analisi dei microcarboni viene condottasugli stessi vetrini esaminati per il polline, usando le spore di Lycopodium per valutare leconcentrazioni; B) il materiale viene incluso in gelatina glicerinata e montato con vetrini coprioggettoquadrati, 20 x 20 mm; C) il vetrino viene osservato interamente per il polline, percui è noto il numero di licopodi presenti; D) i microcarboni vengono suddivisi in 5 classi ditaglia (taglia = diametro maggiore): Classe 1: particelle > 250 μm; Classe 2: > 125-250 μm;Classe 3: > 50-125 μm; Classe 4: 10-50 μm; Classe 5: < 10 μm; E) il conteggio avviene nelmodo seguente: E1) le particelle delle classi 1 e 2, meno numerose, vengono contate su tuttoil vetrino, in contemporanea o no rispetto al polline; E2) le particelle delle altre classi, generalmenteassai più numerose, vengono contate separatamente rispetto al polline, a 400x inmodo statistico come segue: E2.1) viene effettuata una stima di riferimento dell’abbondanzadelle particelle, scegliendo a caso 3 campi e contando le particelle delle classi 3,4,5 presentiin essi, a 400x; E2.2) in base all’abbondanza media delle particelle rinvenute nei 3 campi diriferimento viene calcolato il numero di campi da osservare per avere una conta di ca. 1000particelle (totali, per le classi 3,4,5); E2.3) a questo punto viene effettuata l’analisi, osservandoi campi in modo casuale ma tale che essi siano distribuiti su tutta l’area del vetrino, contandole particelle presenti in ogni campo, suddivise nelle tre classi 3,4,5. I campi osservativengono numerati e le coordinate dei loro centri vengono segnate. In questo modo ogni campoè identificato da un numero e due coordinate; E2.4) l’area di un campo microscopico vienemisurata e moltiplicata per il numero dei campi letti e così viene conosciuta l’area totale esaminataper i microcarboni; E2.5) conoscendo l’area totale esaminata e il numero dei microcarboniin essa presenti, si risale al numero delle particelle presenti in tutta l’area del vetrinoe poiché il numero di licopodi è noto dall’analisi pollinica, è possibile calcolare le concentrazionidei microcarboni di ciascuna delle tre classi. Il metodo è stato testato su materiali pollinicidiversi, contenenti microcarboni in concentrazioni varie: cenere, droga, escremento dicapra, muschio, sedimento lacustre, sedimento in grotta, strato archeologico, torba. Vengonopresentati i dati ottenuti analizzando vetrini dei materiali sopra elencati. Il metodo consentela sospensione/ripresa dell’analisi e il controllo della conta da parte di analisti diversi, essendoi campi identificati. In generale, il metodo sembra abbastanza agevole per chi è abituatoall’analisi pollinica.
2009
104° Congresso Nazionale Società Botanica Italiana
Campobasso
16-19 settembre 2009.
Torri, Paola; Accorsi, Carla Alberta; Bosi, Giovanna; L., Forlani; Montecchi, Maria Chiara
Un metodo per contare i microcarboni nei preparati pollinici / Torri, Paola; Accorsi, Carla Alberta; Bosi, Giovanna; L., Forlani; Montecchi, Maria Chiara. - STAMPA. - non disponibile:(2009), pp. 278-278. (Intervento presentato al convegno 104° Congresso Nazionale Società Botanica Italiana tenutosi a Campobasso nel 16-19 settembre 2009.).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/624424
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