Durante i lavori per l’adeguamento dell’impianto fognario nel cortile interno di Cà VendraminCalergi, storico palazzo veneziano oggi sede del Casinò Municipale, sono venuti allaluce numerose testimonianze archeologiche, fra cui i resti di una casa con adiacente cortile,un pozzo e una vasca per la raccolta delle acque. L’arco di tempo complessivamente interessatova dal XII al XVII sec. d.C. Nell’ambito dello scavo, condotto sotto la direzione scientificadella Soprintendenza per i BeniArcheologici del Veneto-NAUSICAA, è stato effettuatoil campionamento archeopalinologico dei livelli interessati dalle strutture e delle Unità Stratigraficheritenute più significative per la ricostruzione floristico-vegetazionale, con particolareattenzione agli aspetti riguardanti i contesti vegetali antropici. Questo lavoro riporta idati ottenuti dai campioni analizzati fino ad ora.Metodi - Su una ventina di campioni prelevati ne sono stati analizzati 12, di cui 5 dallacasa/cortile (XII sec.), 3 dal riempimento del pozzo (XIII sec.), 1 da uno strato di frequentazione(XV-XVI sec.) e 3 dal riempimento della vasca (XVII sec.).Risultati - Lo stato di conservazione dei granuli è in genere buono e le concentrazioni variabili,da molto basse a medie (101 – 104 p/g). Gli spettri pollinici, che coprono tutto l’arcodi tempo relativo alle strutture archeologiche, testimoniano un paesaggio vegetale aperto(media delle legnose = 17%), fortemente antropizzato. Sul sito o nelle immediate vicinanzeerano probabilmente presenti orti/giardini con piante ornamentali (Rosa, Viola), legnose dafrutto (Juglans, Prunus, Sorbus, Olea europaea, ecc.) e ortive (Allium, Cichorium intybuscf.). La continuativa e consistente presenza di cerealia (Avena-Triticum gruppo, Hordeumgruppo, Triticum cf. spelta, Triticum cf.) porta all’ipotesi di attività di immagazzinamento/trasformazione/commercio di cereali nel sito, così come il rinvenimento di Vitis sia nel pozzoche nella vasca può far pensare a processi legati alla vinificazione. Gli indicatori antropicispontanei sono abbondanti e diversificati, soprattutto nei due livelli superiori della vasca(Chenopodium, Urtica tipo dioica, Plantago, Polygonum gruppo aviculare, Polygonumgruppo persicaria, Papaver tipo rhoeas, Centaurea tipo nigra, ecc.). I livelli superiori dellavasca sono anche caratterizzati da idro/elofite (Butomus umbellatus, Callitriche, Lemna, Potamogeton,Sparganium emersum tipo). La vegetazione forestale, che rimane sullo sfondo, testimoniaquerceti (Carpinus betulus, Corylus avellana, Ostrya carpinifolia/Carpinusorientalis, Fraxinus ornus, Quercus cf. robur s.s., Q. cf. cerris e Q. cf. pubescens s.l., Ulmus,ecc.) e formazioni ripariali (Alnus cf. glutinosa, A. cf. incana, Populus, Salix).Conclusione - I dati che stanno emergendo dall’analisi pollinica appaiono informativi e utilialla ricostruzione della storia culturale del sito ambientata nel contesto naturale. La diminuzionedelle piante coltivate nei livelli superiori della vasca e al contrario l’aumento degli indicatoriantropici spontanei e delle idro-elofite suggeriscono che in tali tempi vi sia stata unaminor cura da parte dell’uomo e un progressivo abbandono dell’area.

Archeopalinologia nel Canal Grande di Venezia: dati dal sito di Cà Vendramin Calergi-Casinò Municipale (XII -XVII sec. d.C.) / S., Marvelli; Marchesini, Marco; Accorsi, Carla Alberta. - STAMPA. - non disponibile:(2009), pp. 274-274. (Intervento presentato al convegno 104° Congresso Nazionale Società Botanica Italiana. tenutosi a Campobasso nel 16-19 settembre 2009.).

Archeopalinologia nel Canal Grande di Venezia: dati dal sito di Cà Vendramin Calergi-Casinò Municipale (XII -XVII sec. d.C.)

MARCHESINI, MARCO;ACCORSI, Carla Alberta
2009

Abstract

Durante i lavori per l’adeguamento dell’impianto fognario nel cortile interno di Cà VendraminCalergi, storico palazzo veneziano oggi sede del Casinò Municipale, sono venuti allaluce numerose testimonianze archeologiche, fra cui i resti di una casa con adiacente cortile,un pozzo e una vasca per la raccolta delle acque. L’arco di tempo complessivamente interessatova dal XII al XVII sec. d.C. Nell’ambito dello scavo, condotto sotto la direzione scientificadella Soprintendenza per i BeniArcheologici del Veneto-NAUSICAA, è stato effettuatoil campionamento archeopalinologico dei livelli interessati dalle strutture e delle Unità Stratigraficheritenute più significative per la ricostruzione floristico-vegetazionale, con particolareattenzione agli aspetti riguardanti i contesti vegetali antropici. Questo lavoro riporta idati ottenuti dai campioni analizzati fino ad ora.Metodi - Su una ventina di campioni prelevati ne sono stati analizzati 12, di cui 5 dallacasa/cortile (XII sec.), 3 dal riempimento del pozzo (XIII sec.), 1 da uno strato di frequentazione(XV-XVI sec.) e 3 dal riempimento della vasca (XVII sec.).Risultati - Lo stato di conservazione dei granuli è in genere buono e le concentrazioni variabili,da molto basse a medie (101 – 104 p/g). Gli spettri pollinici, che coprono tutto l’arcodi tempo relativo alle strutture archeologiche, testimoniano un paesaggio vegetale aperto(media delle legnose = 17%), fortemente antropizzato. Sul sito o nelle immediate vicinanzeerano probabilmente presenti orti/giardini con piante ornamentali (Rosa, Viola), legnose dafrutto (Juglans, Prunus, Sorbus, Olea europaea, ecc.) e ortive (Allium, Cichorium intybuscf.). La continuativa e consistente presenza di cerealia (Avena-Triticum gruppo, Hordeumgruppo, Triticum cf. spelta, Triticum cf.) porta all’ipotesi di attività di immagazzinamento/trasformazione/commercio di cereali nel sito, così come il rinvenimento di Vitis sia nel pozzoche nella vasca può far pensare a processi legati alla vinificazione. Gli indicatori antropicispontanei sono abbondanti e diversificati, soprattutto nei due livelli superiori della vasca(Chenopodium, Urtica tipo dioica, Plantago, Polygonum gruppo aviculare, Polygonumgruppo persicaria, Papaver tipo rhoeas, Centaurea tipo nigra, ecc.). I livelli superiori dellavasca sono anche caratterizzati da idro/elofite (Butomus umbellatus, Callitriche, Lemna, Potamogeton,Sparganium emersum tipo). La vegetazione forestale, che rimane sullo sfondo, testimoniaquerceti (Carpinus betulus, Corylus avellana, Ostrya carpinifolia/Carpinusorientalis, Fraxinus ornus, Quercus cf. robur s.s., Q. cf. cerris e Q. cf. pubescens s.l., Ulmus,ecc.) e formazioni ripariali (Alnus cf. glutinosa, A. cf. incana, Populus, Salix).Conclusione - I dati che stanno emergendo dall’analisi pollinica appaiono informativi e utilialla ricostruzione della storia culturale del sito ambientata nel contesto naturale. La diminuzionedelle piante coltivate nei livelli superiori della vasca e al contrario l’aumento degli indicatoriantropici spontanei e delle idro-elofite suggeriscono che in tali tempi vi sia stata unaminor cura da parte dell’uomo e un progressivo abbandono dell’area.
2009
104° Congresso Nazionale Società Botanica Italiana.
Campobasso
16-19 settembre 2009.
S., Marvelli; Marchesini, Marco; Accorsi, Carla Alberta
Archeopalinologia nel Canal Grande di Venezia: dati dal sito di Cà Vendramin Calergi-Casinò Municipale (XII -XVII sec. d.C.) / S., Marvelli; Marchesini, Marco; Accorsi, Carla Alberta. - STAMPA. - non disponibile:(2009), pp. 274-274. (Intervento presentato al convegno 104° Congresso Nazionale Società Botanica Italiana. tenutosi a Campobasso nel 16-19 settembre 2009.).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/624420
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