La flora dell’Isola di Montecristo è generalmente ritenuta ben conosciuta, grazie soprattuttoal lavoro di Paoli e Romagnoli (1) che compendia tutte le informazioni reperibili in bibliografiae/o desumibili dagli exsiccata in FI, dove sono conservate le raccolte storiche di Caruel,Sommier e quelle relativamente più recenti di Fabbri, Chiarugi etc. Allo stato attualeperò, il contingente floristico di Montecristo necessitava di una revisione, a causa dei notevolimutamenti avvenuti nell’isola in seguito a fenomeni meteorologici, a interventi di rinaturalizzazionedelle aree in passato destinate ad uso agricolo e militare e, soprattutto,all’eccessivo carico del pascolo dopo l’istituzione della riserva naturale e la conseguente protezioneanche delle capre. Dal 2001, in collaborazione coll’Ufficio Territoriale per la Biodiversitàdi Follonica e con altri centri del CFS, è stato iniziato un progetto di revisione dellaflora e della vegetazione per verificarne lo stato attuale e per valutare gli effetti della disciplinadi tutela integrale su un ecosistema chiuso in cui insistono consumatori demograficamenteincontrollati. Un primo esame della flora pteridofitica ha evidenziato che, se Paoli eRomagnoli elencavano 22 taxa, attualmente ben pochi di essi sono reperibili nell’isola.Moltierano probabilmente già scomparsi al momento della stesura del lavoro, in quanto elencatisulla base di campioni/citazioni ottocentesche o dei primi del ’900; altri non sono stati rinvenuti(si disponeva di localizzazioni precise più volte verificate) per le mutate situazioniecologico-ambientali: si è quindi evidenziata una notevole riduzione qualitativa della florapteridofitica dell’Isola. Specie oggi presenti (talune anche abbondanti) sono Selaginella denticulata,Dryopteris filix-mas, Athyrium filix-foemina, Adiantum capillus-veneris, Polypodiumaustrale, Ceterach officinarum, Anogramma leptophylla, Polystichum setiferum,Cheilanthes fragrans, Pteridium aquilinum, Asplenium trichomanes, A. forisiense, A. adiantum-nigrum. Tra le specie non ritrovate di cui esistono campioni ricordiamo Isoëtes duriei eCystopteris fragilis. Nel 2007 è stato avviato un progetto palinologico articolato inerentel’Isola (2). Per le ricerche di Brio- e Copropalinologia è stata finora analizzata una trentinadi campioni (tra muschi ed escrementi di capra). I generi di pteridofite identificati sono: Anogramma,Asplenium, Botrichium, Isoëtes cf., Pteridium, Selaginella. Ad essi si aggiungonoaltre spore monolete e trilete non identificabili o non identificate in modo più preciso, ma che,per la variabilità morfologica, suggeriscono la presenza di altri 4-5 generi. I campioni con piùabbondanti spore sono quelli di escrementi di capra raccolti tra giugno e agosto 2007. Il ritrovamentodi Isoëtes (in escremento di capra), da confermare, suggerisce che vi sia ancoraqualche stazione di calamaria. Il ritrovamento di Botrichium, geobotanicamente non armonico,è problematico: all’ipotesi di una stazione sfuggita all’osservazione si affianca quellapiù probabile di un apporto aereo o antropico.

Studi sulla flora e vegetazionedella Riserva Naturale Integrale dell'Isola di Montecristo Arcipelago Toscano) - Ilcontingente pteridofitico / DEL PRETE, Carlo; Accorsi, Carla Alberta; E., Bertellini; Buldrini, Fabrizio; G., Crudele; Dallai, Daniele; M., Landi; Montecchi, Maria Chiara; Torri, Paola; A., Zoccola. - STAMPA. - non disponibile:(2009), pp. 220-220. (Intervento presentato al convegno 104° Congresso Nazionale Società Botanica Italiana tenutosi a Campobasso nel 16-19 settembre 2009).

Studi sulla flora e vegetazionedella Riserva Naturale Integrale dell'Isola di Montecristo Arcipelago Toscano) - Ilcontingente pteridofitico.

DEL PRETE, Carlo;ACCORSI, Carla Alberta;BULDRINI, Fabrizio;DALLAI, Daniele;MONTECCHI, Maria Chiara;TORRI, Paola;
2009

Abstract

La flora dell’Isola di Montecristo è generalmente ritenuta ben conosciuta, grazie soprattuttoal lavoro di Paoli e Romagnoli (1) che compendia tutte le informazioni reperibili in bibliografiae/o desumibili dagli exsiccata in FI, dove sono conservate le raccolte storiche di Caruel,Sommier e quelle relativamente più recenti di Fabbri, Chiarugi etc. Allo stato attualeperò, il contingente floristico di Montecristo necessitava di una revisione, a causa dei notevolimutamenti avvenuti nell’isola in seguito a fenomeni meteorologici, a interventi di rinaturalizzazionedelle aree in passato destinate ad uso agricolo e militare e, soprattutto,all’eccessivo carico del pascolo dopo l’istituzione della riserva naturale e la conseguente protezioneanche delle capre. Dal 2001, in collaborazione coll’Ufficio Territoriale per la Biodiversitàdi Follonica e con altri centri del CFS, è stato iniziato un progetto di revisione dellaflora e della vegetazione per verificarne lo stato attuale e per valutare gli effetti della disciplinadi tutela integrale su un ecosistema chiuso in cui insistono consumatori demograficamenteincontrollati. Un primo esame della flora pteridofitica ha evidenziato che, se Paoli eRomagnoli elencavano 22 taxa, attualmente ben pochi di essi sono reperibili nell’isola.Moltierano probabilmente già scomparsi al momento della stesura del lavoro, in quanto elencatisulla base di campioni/citazioni ottocentesche o dei primi del ’900; altri non sono stati rinvenuti(si disponeva di localizzazioni precise più volte verificate) per le mutate situazioniecologico-ambientali: si è quindi evidenziata una notevole riduzione qualitativa della florapteridofitica dell’Isola. Specie oggi presenti (talune anche abbondanti) sono Selaginella denticulata,Dryopteris filix-mas, Athyrium filix-foemina, Adiantum capillus-veneris, Polypodiumaustrale, Ceterach officinarum, Anogramma leptophylla, Polystichum setiferum,Cheilanthes fragrans, Pteridium aquilinum, Asplenium trichomanes, A. forisiense, A. adiantum-nigrum. Tra le specie non ritrovate di cui esistono campioni ricordiamo Isoëtes duriei eCystopteris fragilis. Nel 2007 è stato avviato un progetto palinologico articolato inerentel’Isola (2). Per le ricerche di Brio- e Copropalinologia è stata finora analizzata una trentinadi campioni (tra muschi ed escrementi di capra). I generi di pteridofite identificati sono: Anogramma,Asplenium, Botrichium, Isoëtes cf., Pteridium, Selaginella. Ad essi si aggiungonoaltre spore monolete e trilete non identificabili o non identificate in modo più preciso, ma che,per la variabilità morfologica, suggeriscono la presenza di altri 4-5 generi. I campioni con piùabbondanti spore sono quelli di escrementi di capra raccolti tra giugno e agosto 2007. Il ritrovamentodi Isoëtes (in escremento di capra), da confermare, suggerisce che vi sia ancoraqualche stazione di calamaria. Il ritrovamento di Botrichium, geobotanicamente non armonico,è problematico: all’ipotesi di una stazione sfuggita all’osservazione si affianca quellapiù probabile di un apporto aereo o antropico.
2009
104° Congresso Nazionale Società Botanica Italiana
Campobasso
16-19 settembre 2009
DEL PRETE, Carlo; Accorsi, Carla Alberta; E., Bertellini; Buldrini, Fabrizio; G., Crudele; Dallai, Daniele; M., Landi; Montecchi, Maria Chiara; Torri, Paola; A., Zoccola
Studi sulla flora e vegetazionedella Riserva Naturale Integrale dell'Isola di Montecristo Arcipelago Toscano) - Ilcontingente pteridofitico / DEL PRETE, Carlo; Accorsi, Carla Alberta; E., Bertellini; Buldrini, Fabrizio; G., Crudele; Dallai, Daniele; M., Landi; Montecchi, Maria Chiara; Torri, Paola; A., Zoccola. - STAMPA. - non disponibile:(2009), pp. 220-220. (Intervento presentato al convegno 104° Congresso Nazionale Società Botanica Italiana tenutosi a Campobasso nel 16-19 settembre 2009).
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