In questo lavoro si affronta il tema del discorso riportato, ovvero delle strategie linguistiche utilizzate da un parlante o da uno scrivente per trasmettere e citare le parole e il discorso altrui o anche, nel caso dell’autocitazione, per trasmettere e citare le proprie parole. Riprendere e citare la parola altrui o propria è un fenomeno centrale e fondamentale della vita di ogni parlante, nonché un fenomeno complesso del discorso che agisce contemporaneamente su tutti i livelli di lingua, da quello fonico a quello testuale e pragmatico. Il libro indaga sia gli aspetti strutturali delle diverse forme di discorso riportato che quelli funzionali, solitamente trascurati dalle descrizioni tradizionali, mostrando come la prospettiva discorsiva (testuale e pragmatica) e l’attenzione alla lingua parlata portino, da un lato, a una revisione delle caratteristiche tradizionalmente attribuite al fenomeno sulla base della sola lingua scritta e della sola prospettiva frasale, dall’altro, a una maggiore comprensione di aspetti solitamente considerati “accidentali” e per ciò stesso secondari e non definitori, quali la diffusa infedeltà del discorso diretto sia nella lingua parlata che in certi tipi di scritto quali la scrittura giornalistica. La ricognizione attuata su testi parlati e su testi scritti tratti dalla stampa quotidiana mostra infatti che anche la diffusa infedeltà del discorso riportato “tra virgolette” non è sempre o necessariamente collegata a consapevoli intenti manipolatori ma è piuttosto la conseguenza intrinseca sia del ruolo di interprete che ogni parlante assume al momento di riportare parole altrui, sia effetto di precise convenzioni (e convinzioni) socio-culturali.L'indagine è svolta soprattutto a partire dalla prospettiva del ricevente (ascoltatore e lettore) e su questa base si rintracciano i segnali testuali e contestuali, dai più espliciti ai meno espliciti, che permettono all’ascoltatore o al lettore di riconoscere la parola altrui e voci “altre” nel discorso parlato o scritto del proprio interlocutore. È su questa base che si propone infine una vera e propria mappatura delle numerose forme di discorso riportato, tutte ugualmente e largamente impiegate sia in discorsi parlati che in discorsi scritti.

Testuali parole. La dimensione pragmatica e testuale del discorso riportato / Calaresu, Emilia Maria. - STAMPA. - (2004), pp. 1-224.

Testuali parole. La dimensione pragmatica e testuale del discorso riportato

CALARESU, Emilia Maria
2004

Abstract

In questo lavoro si affronta il tema del discorso riportato, ovvero delle strategie linguistiche utilizzate da un parlante o da uno scrivente per trasmettere e citare le parole e il discorso altrui o anche, nel caso dell’autocitazione, per trasmettere e citare le proprie parole. Riprendere e citare la parola altrui o propria è un fenomeno centrale e fondamentale della vita di ogni parlante, nonché un fenomeno complesso del discorso che agisce contemporaneamente su tutti i livelli di lingua, da quello fonico a quello testuale e pragmatico. Il libro indaga sia gli aspetti strutturali delle diverse forme di discorso riportato che quelli funzionali, solitamente trascurati dalle descrizioni tradizionali, mostrando come la prospettiva discorsiva (testuale e pragmatica) e l’attenzione alla lingua parlata portino, da un lato, a una revisione delle caratteristiche tradizionalmente attribuite al fenomeno sulla base della sola lingua scritta e della sola prospettiva frasale, dall’altro, a una maggiore comprensione di aspetti solitamente considerati “accidentali” e per ciò stesso secondari e non definitori, quali la diffusa infedeltà del discorso diretto sia nella lingua parlata che in certi tipi di scritto quali la scrittura giornalistica. La ricognizione attuata su testi parlati e su testi scritti tratti dalla stampa quotidiana mostra infatti che anche la diffusa infedeltà del discorso riportato “tra virgolette” non è sempre o necessariamente collegata a consapevoli intenti manipolatori ma è piuttosto la conseguenza intrinseca sia del ruolo di interprete che ogni parlante assume al momento di riportare parole altrui, sia effetto di precise convenzioni (e convinzioni) socio-culturali.L'indagine è svolta soprattutto a partire dalla prospettiva del ricevente (ascoltatore e lettore) e su questa base si rintracciano i segnali testuali e contestuali, dai più espliciti ai meno espliciti, che permettono all’ascoltatore o al lettore di riconoscere la parola altrui e voci “altre” nel discorso parlato o scritto del proprio interlocutore. È su questa base che si propone infine una vera e propria mappatura delle numerose forme di discorso riportato, tutte ugualmente e largamente impiegate sia in discorsi parlati che in discorsi scritti.
2004
9788846456359
FrancoAngeli
ITALIA
Testuali parole. La dimensione pragmatica e testuale del discorso riportato / Calaresu, Emilia Maria. - STAMPA. - (2004), pp. 1-224.
Calaresu, Emilia Maria
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