Introduzione Poche informazioni sono attualmente disponibili sulla esposizione cronica ad elementi in traccia di interesse nutrizionale e tossicologico nella popolazione italiana e sui fattori che influenzano tale esposizione. Abbiamo condotto uno studio su tale problematica in soggetti residenti in due diverse province italiane.Metodologia Abbiamo reclutato 126 soggetti su base volontaria, scelti tra i residenti nelle province di Bari e di Modena che si sono recati ai Policlinici locali nel primo semestre del 2004, per sottoporsi a visite ambulatoriali od interventi di piccola chirurgia (asportazione di cisti, medicazione post-intervento, visite proctologiche). Tra questi, 104 residenti nella provincia di Modena (65 maschi e 39 femmine) e 22 della provincia di Bari tutti di sesso maschile. Abbiamo raccolto da tali soggetti i dati relativi a peso, altezza, abitudine tabagica ed un campione di unghie dei piedi al fine di determinare le concentrazioni di Cd, Se, Cu e Zn. Le determinazioni sono state effettuate, previa digestione acida del campione, mediante spettrofotometria di assorbimento atomico a fornetto di grafite (Cd, Se, Cu) ed a fiamma (Zn). Per ottimizzare le procedure analitiche abbiamo utilizzato i campioni di riferimento della matrice biologica più simili alle unghie, owero campioni certificati di capelli umani CRM 397 e GBW 09101. L'analisi dei dati è stata condotta utilizzando il software statistico Stata (versione 9.1), mediante procedure parametri che e non-parametriche per la comparazione delle medie e l'analisi delle associazioni.Risultati Confrontando le concentrazioni osservate nei maschi modenesi e in quelli baresi, i livelli di Se sono risultati lievemente più elevati nella popolazione pugliese (0.582 ug/g vs. i 0.490 ug/g dei soggetti emiliani; p=0.02) mentre non abbiamo osservato differenze per quanto riguarda le concentrazioni degli altri elementi in traccia. Paragonando le concentrazioni degli oligoelementi tra i due sessi nella popolazione modenese, abbiamo riscontrato, nei soggetti di sesso femminile, livelli più elevati di Zn (112.20 ug/g vs 121.5 ug/g; p=0.06) e di Cd (0.023 ug/g vs 0.064 ug/g; p=0.13), mentre le concentrazioni di Se e Cu non hanno evidenziato differenze di rilievo. In riferimento alle abitudini tabagiche, nel sesso maschile i fumatori hanno evidenziato minori livelli di Cd e maggior livelli di Zn e Cu rispetto ai non fumatori, mentre le concentrazioni di Se sono risultate simili. Sempre per quanto riguarda il Se, tuttavia, le concentrazioni determinate nei non-fumatori del campione barese sono risultate più elevate (0.608 vs 0.473 ug/g dei fumatori), come atteso, di quelle riscontrate nei fumatori della medesima popolazione. Il BMI e l'età non sono risultati associati alle concentrazioni di oligoelementi sia nella popolazione complessiva presa in esame sia nei due sottogruppi identificati su base geografica, con l'unica eccezione dei livelli di Se, i quali sono risultati correlati inversamente all'età nella casistica modenese e nel totale della casistica.Conclusioni La nostra indagine è caratterizzata dall'utilizzazione di un indicatore di esposizione particolarmente adeguato a riflettere l'esposizione a medio termine ad oligoelementi, le unghie, e nel contempo da una significativa limitazione sotto il profilo metodologico, la ridotta potenza statistica. La casistica da noi esaminata è infatti numericamente assai limitata, rendendo di conseguenza difficile l'evidenziazione di associazioni di limitata entità ed un controllo adeguato dei fattori confondenti. Nelcomplesso, l'unico oligoelemento le cui concentrazioni sono risultate associate alla regione di residenza è risultato essere il Se, suggerendo livelli espositivi più elevati nelje regioni meridionali, con ogni probabilità a causa di un maggiore apporto dietetico. Il consumo di tabacco è risultato associato, come atteso, a differenze nell'esposizione a Se, Cu e Zn, mentre più difficile è l'interpretazione dei dati relativi al Cd. Le diverse concentrazioni di elementi in traccia osservate nei due sessi potrebbero essere dovute ad un diverso apporto alimentare e/o ad una diversa esposizione per via extra-alimentare, anche se non possiamo escludere !'influenza di fattori metabolici ed ormonali. Stiamo attualmente analizzando la possibilità che i livelli osservati abbiano determinato deficit od eccessi di esposizione agli oligoelementi presi in esame ed abbiano di conseguenza determinato modificazioni del rischio di alcune condizioni morbose.
Esposizione a cadmio,selenio,rame e zinco nella popolazione emiliana e pugliese / Venturelli, Marianna; Malavolti, Marcella; Trerotoli, P; Ferrari, Angela; Luisi, Mariateresa; Bussetti, Pamela; Bonvicini, Francesca; Vinceti, Marco; Battistini, Nino Carlo; Bergomi, Margherita; Serio, G; Vivoli, Gianfranco; Dugoni, Manfredo; Farinetti, Alberto. - STAMPA. - 1:(2006), pp. 53-53. (Intervento presentato al convegno Congresso dell’Associazione Italiana per lo Studio degli Elementi in Traccia, Modena 23-24 Febbraio 2006. tenutosi a Modena nel 23-24 Febbraio 2006).
Esposizione a cadmio,selenio,rame e zinco nella popolazione emiliana e pugliese
VENTURELLI, Marianna;MALAVOLTI, Marcella;FERRARI, Angela;LUISI, Mariateresa;BUSSETTI, Pamela;BONVICINI, Francesca;VINCETI, Marco;BATTISTINI, Nino Carlo;BERGOMI, Margherita;VIVOLI, Gianfranco;DUGONI, Manfredo;FARINETTI, Alberto
2006
Abstract
Introduzione Poche informazioni sono attualmente disponibili sulla esposizione cronica ad elementi in traccia di interesse nutrizionale e tossicologico nella popolazione italiana e sui fattori che influenzano tale esposizione. Abbiamo condotto uno studio su tale problematica in soggetti residenti in due diverse province italiane.Metodologia Abbiamo reclutato 126 soggetti su base volontaria, scelti tra i residenti nelle province di Bari e di Modena che si sono recati ai Policlinici locali nel primo semestre del 2004, per sottoporsi a visite ambulatoriali od interventi di piccola chirurgia (asportazione di cisti, medicazione post-intervento, visite proctologiche). Tra questi, 104 residenti nella provincia di Modena (65 maschi e 39 femmine) e 22 della provincia di Bari tutti di sesso maschile. Abbiamo raccolto da tali soggetti i dati relativi a peso, altezza, abitudine tabagica ed un campione di unghie dei piedi al fine di determinare le concentrazioni di Cd, Se, Cu e Zn. Le determinazioni sono state effettuate, previa digestione acida del campione, mediante spettrofotometria di assorbimento atomico a fornetto di grafite (Cd, Se, Cu) ed a fiamma (Zn). Per ottimizzare le procedure analitiche abbiamo utilizzato i campioni di riferimento della matrice biologica più simili alle unghie, owero campioni certificati di capelli umani CRM 397 e GBW 09101. L'analisi dei dati è stata condotta utilizzando il software statistico Stata (versione 9.1), mediante procedure parametri che e non-parametriche per la comparazione delle medie e l'analisi delle associazioni.Risultati Confrontando le concentrazioni osservate nei maschi modenesi e in quelli baresi, i livelli di Se sono risultati lievemente più elevati nella popolazione pugliese (0.582 ug/g vs. i 0.490 ug/g dei soggetti emiliani; p=0.02) mentre non abbiamo osservato differenze per quanto riguarda le concentrazioni degli altri elementi in traccia. Paragonando le concentrazioni degli oligoelementi tra i due sessi nella popolazione modenese, abbiamo riscontrato, nei soggetti di sesso femminile, livelli più elevati di Zn (112.20 ug/g vs 121.5 ug/g; p=0.06) e di Cd (0.023 ug/g vs 0.064 ug/g; p=0.13), mentre le concentrazioni di Se e Cu non hanno evidenziato differenze di rilievo. In riferimento alle abitudini tabagiche, nel sesso maschile i fumatori hanno evidenziato minori livelli di Cd e maggior livelli di Zn e Cu rispetto ai non fumatori, mentre le concentrazioni di Se sono risultate simili. Sempre per quanto riguarda il Se, tuttavia, le concentrazioni determinate nei non-fumatori del campione barese sono risultate più elevate (0.608 vs 0.473 ug/g dei fumatori), come atteso, di quelle riscontrate nei fumatori della medesima popolazione. Il BMI e l'età non sono risultati associati alle concentrazioni di oligoelementi sia nella popolazione complessiva presa in esame sia nei due sottogruppi identificati su base geografica, con l'unica eccezione dei livelli di Se, i quali sono risultati correlati inversamente all'età nella casistica modenese e nel totale della casistica.Conclusioni La nostra indagine è caratterizzata dall'utilizzazione di un indicatore di esposizione particolarmente adeguato a riflettere l'esposizione a medio termine ad oligoelementi, le unghie, e nel contempo da una significativa limitazione sotto il profilo metodologico, la ridotta potenza statistica. La casistica da noi esaminata è infatti numericamente assai limitata, rendendo di conseguenza difficile l'evidenziazione di associazioni di limitata entità ed un controllo adeguato dei fattori confondenti. Nelcomplesso, l'unico oligoelemento le cui concentrazioni sono risultate associate alla regione di residenza è risultato essere il Se, suggerendo livelli espositivi più elevati nelje regioni meridionali, con ogni probabilità a causa di un maggiore apporto dietetico. Il consumo di tabacco è risultato associato, come atteso, a differenze nell'esposizione a Se, Cu e Zn, mentre più difficile è l'interpretazione dei dati relativi al Cd. Le diverse concentrazioni di elementi in traccia osservate nei due sessi potrebbero essere dovute ad un diverso apporto alimentare e/o ad una diversa esposizione per via extra-alimentare, anche se non possiamo escludere !'influenza di fattori metabolici ed ormonali. Stiamo attualmente analizzando la possibilità che i livelli osservati abbiano determinato deficit od eccessi di esposizione agli oligoelementi presi in esame ed abbiano di conseguenza determinato modificazioni del rischio di alcune condizioni morbose.Pubblicazioni consigliate
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