Helmut Schelsky (1912-1984), nel secondo dopoguerra e fino al ’68 uno dei più importanti sociologi della Germania Federale, è stato in contatto con un gruppo di importanti studiosi tedeschi – da A. Gehlen a C. Schmitt, da J. Ritter a H. Lübbe e O. Marquard, da F. Tenbruch a N. Luhmann. Le sue ricerche empiriche degli anni Cinquanta – su famiglia, giovani, sessualità – hanno avuto risonanza mondiale. In questo lavoro si ricostruisce la sua teoria delle istituzioni, che annovera tra le fonti il pensiero neoidealista, la dottrina di M. Hauriou, il pragmatismo americano, la riflessione antropologica di B. Malinowski e di A. Gehlen. La sua concezione rappresenta uno dei modelli di riferimento dell’attuale dibattito teorico sulle istituzioni in Germania.
La teoria delle istituzioni di Helmut Schelsky / Belvisi, Francesco. - STAMPA. - (2000), pp. I-XIV-1-278.
La teoria delle istituzioni di Helmut Schelsky
BELVISI, Francesco
2000
Abstract
Helmut Schelsky (1912-1984), nel secondo dopoguerra e fino al ’68 uno dei più importanti sociologi della Germania Federale, è stato in contatto con un gruppo di importanti studiosi tedeschi – da A. Gehlen a C. Schmitt, da J. Ritter a H. Lübbe e O. Marquard, da F. Tenbruch a N. Luhmann. Le sue ricerche empiriche degli anni Cinquanta – su famiglia, giovani, sessualità – hanno avuto risonanza mondiale. In questo lavoro si ricostruisce la sua teoria delle istituzioni, che annovera tra le fonti il pensiero neoidealista, la dottrina di M. Hauriou, il pragmatismo americano, la riflessione antropologica di B. Malinowski e di A. Gehlen. La sua concezione rappresenta uno dei modelli di riferimento dell’attuale dibattito teorico sulle istituzioni in Germania.File | Dimensione | Formato | |
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