Lo studio ricostruisce il quadro complessivo dell’“area vasta delle professioni” attraverso un’indagine comparata tra gli ordinamenti giuridici di alcune delle più significative realtà nazionali europee (Italia, Germania, Francia e Regno Unito). Lo studio si colloca in modo calzante nell’attuale dibattito sulla riforma dei servizi professionali. Tanto più di fronte ad un anno che si annuncia carico di incognite e di attese, in cui i professionisti sono chiamati a serrare le fila per fare sistema. Il dibattito sulle liberalizzazioni infatti non è solo italiano. Esso è da tempo avviato dalle istituzioni comunitarie e ogni Paese persegue un proprio sentiero di riforma e modernizzazione delle professioni tradizionali. Infatti la strada per il futuro delle professioni sembra essere sempre più segnata. L’avvento del Governo Monti ha impresso un netto cambio di marcia alla politica, individuando nelle liberalizzazioni uno stimolo per la crescita economica del Paese. Su questo fronte, le misure un primo tempo annunciate nel c.d. decreto salva Italia continueranno ad essere riproposte nel corso del nuovo anno. Secondo i calcoli del Governo la liberalizzazione dei servizi professionali dovrebbe determinare un incremento dell’1,5% del Pil, pari a circa 18 miliardi di euro, in pochi anni e aumentare la redditività dei servizi aperti alla concorrenza. Il gruppo di lavoro si è avvalso di un approccio metodologico interdisciplinare. Il lavoro, nello specifico, si articola in 5 principali macro-aree tematiche.
Il lavoro negli studi professionali. Quadro normativo, modelli organizzativi, tipologie contrattuali in Italia, Francia, Germania e Regno Unito / Tiraboschi, Michele. - STAMPA. - (2012), pp. 7-224.
Il lavoro negli studi professionali. Quadro normativo, modelli organizzativi, tipologie contrattuali in Italia, Francia, Germania e Regno Unito
Tiraboschi, Michele
2012
Abstract
Lo studio ricostruisce il quadro complessivo dell’“area vasta delle professioni” attraverso un’indagine comparata tra gli ordinamenti giuridici di alcune delle più significative realtà nazionali europee (Italia, Germania, Francia e Regno Unito). Lo studio si colloca in modo calzante nell’attuale dibattito sulla riforma dei servizi professionali. Tanto più di fronte ad un anno che si annuncia carico di incognite e di attese, in cui i professionisti sono chiamati a serrare le fila per fare sistema. Il dibattito sulle liberalizzazioni infatti non è solo italiano. Esso è da tempo avviato dalle istituzioni comunitarie e ogni Paese persegue un proprio sentiero di riforma e modernizzazione delle professioni tradizionali. Infatti la strada per il futuro delle professioni sembra essere sempre più segnata. L’avvento del Governo Monti ha impresso un netto cambio di marcia alla politica, individuando nelle liberalizzazioni uno stimolo per la crescita economica del Paese. Su questo fronte, le misure un primo tempo annunciate nel c.d. decreto salva Italia continueranno ad essere riproposte nel corso del nuovo anno. Secondo i calcoli del Governo la liberalizzazione dei servizi professionali dovrebbe determinare un incremento dell’1,5% del Pil, pari a circa 18 miliardi di euro, in pochi anni e aumentare la redditività dei servizi aperti alla concorrenza. Il gruppo di lavoro si è avvalso di un approccio metodologico interdisciplinare. Il lavoro, nello specifico, si articola in 5 principali macro-aree tematiche.File | Dimensione | Formato | |
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