Le caratteristiche prosociali dei bambini possono essere potenziate al meglio in un contesto che enfatizza ed esemplifica l'impegno verso valori condivisi, la responsabilità e l'interesse reciproci e il senso di comunità. Gli interventi si focalizzano sia sulla promozione diretta del comportamento prosociale, sia attraverso un lavoro sulle motivazioni, i valori, le conoscenze e le competenze alla base di tale comportamento (Solomon et al., 1988). L'alfabetizzazione mediatica e gli usi prosociali dei media possono favorire lo sviluppo di conoscenze e di relazioni interpersonali socialmente responsabili e orientate alla solidarietà (Ranieri, Fabbro & Nardi, 2019), sebbene questo non possa essere considerato un effetto ineludibile dell’esposizione a “buoni” messaggi talvolta ipersemplificati o stereotipati (Clément & Buckingham, 2019). A causa dell'enorme influenza dei media sulla vita dei giovani, è necessario un rinnovato sforzo per cambiare il modo in cui insegnanti, genitori e società nel suo insieme considerano l'uso dei media. L'obiettivo della media education è pertanto quello di promuovere un uso corretto ed etico dei media, pervasivamente già presenti nelle vite dei bambini a partire dai primi anni di vita, invitando gli adulti di riferimento ad una riflessione critica e attuale dei contenuti veicolati. In questa ricerca si esplorano le potenzialità dell’utilizzo dei media audiovisivi nella strutturazione di interventi didattici su un campione di insegnanti della scuola del primo e del secondo ciclo, frequentanti delle lezioni tenute nell’anno accademico 2022/2023 dalla Prof.ssa Maria Ranieri per il Corso di Specializzazione per il sostegno dell’Università degli Studi di Firenze. L’attività didattica, implementata in una precedente annualità (Gaggioli & Ancillotti, 2022), ha richiesto agli insegnanti di individuare un prodotto audiovisivo che presentasse caratteristiche funzionali ad un percorso sull’educazione alla prosocialità e di ipotizzare su questo un intervento didattico. L’analisi dei dati, raccolti attraverso la somministrazione di un questionario a risposte chiuse e aperte al termine dell’attività, ha permesso di tratteggiare quali prodotti audiovisivi vengono scelti più frequentemente e in relazione a quali tipi di interventi. Complessivamente, i risultati indicano una preferenza verso lungometraggi live action, seguiti dai cortometraggi, e trattano per lo più di difficoltà socio-relazionali, discriminazione e disabilità fisica. Gli interventi didattici ipotizzati sono prevalentemente simulativi ed esplorativi con l’obiettivo generale di rendere la classe consapevole delle richieste di aiuto per poter offrire sostegno. I risultati confermano l’opportunità di inserire elementi di media education all’interno della formazione dei futuri insegnanti di sostegno, per favorire la riflessione su pratiche didattiche che tengano conto dei differenti livelli di analisi di un prodotto audiovisivo, a favore sia dell’alunno che dell’insegnante.
Promuovere la progettazione di interventi educativi per la prosocialità nella scuola attraverso i prodotti audiovisivi / Gabbi, E.; Ancillotti, I.. - 1:(2024), pp. 518-526. (Intervento presentato al convegno Dare la parola: professionalità pedagogiche, educative e formative. A 100 anni dalla nascita di don Milani tenutosi a Firenze, Italia nel 15-17 giugno 2023).
Promuovere la progettazione di interventi educativi per la prosocialità nella scuola attraverso i prodotti audiovisivi.
Ancillotti I.
2024
Abstract
Le caratteristiche prosociali dei bambini possono essere potenziate al meglio in un contesto che enfatizza ed esemplifica l'impegno verso valori condivisi, la responsabilità e l'interesse reciproci e il senso di comunità. Gli interventi si focalizzano sia sulla promozione diretta del comportamento prosociale, sia attraverso un lavoro sulle motivazioni, i valori, le conoscenze e le competenze alla base di tale comportamento (Solomon et al., 1988). L'alfabetizzazione mediatica e gli usi prosociali dei media possono favorire lo sviluppo di conoscenze e di relazioni interpersonali socialmente responsabili e orientate alla solidarietà (Ranieri, Fabbro & Nardi, 2019), sebbene questo non possa essere considerato un effetto ineludibile dell’esposizione a “buoni” messaggi talvolta ipersemplificati o stereotipati (Clément & Buckingham, 2019). A causa dell'enorme influenza dei media sulla vita dei giovani, è necessario un rinnovato sforzo per cambiare il modo in cui insegnanti, genitori e società nel suo insieme considerano l'uso dei media. L'obiettivo della media education è pertanto quello di promuovere un uso corretto ed etico dei media, pervasivamente già presenti nelle vite dei bambini a partire dai primi anni di vita, invitando gli adulti di riferimento ad una riflessione critica e attuale dei contenuti veicolati. In questa ricerca si esplorano le potenzialità dell’utilizzo dei media audiovisivi nella strutturazione di interventi didattici su un campione di insegnanti della scuola del primo e del secondo ciclo, frequentanti delle lezioni tenute nell’anno accademico 2022/2023 dalla Prof.ssa Maria Ranieri per il Corso di Specializzazione per il sostegno dell’Università degli Studi di Firenze. L’attività didattica, implementata in una precedente annualità (Gaggioli & Ancillotti, 2022), ha richiesto agli insegnanti di individuare un prodotto audiovisivo che presentasse caratteristiche funzionali ad un percorso sull’educazione alla prosocialità e di ipotizzare su questo un intervento didattico. L’analisi dei dati, raccolti attraverso la somministrazione di un questionario a risposte chiuse e aperte al termine dell’attività, ha permesso di tratteggiare quali prodotti audiovisivi vengono scelti più frequentemente e in relazione a quali tipi di interventi. Complessivamente, i risultati indicano una preferenza verso lungometraggi live action, seguiti dai cortometraggi, e trattano per lo più di difficoltà socio-relazionali, discriminazione e disabilità fisica. Gli interventi didattici ipotizzati sono prevalentemente simulativi ed esplorativi con l’obiettivo generale di rendere la classe consapevole delle richieste di aiuto per poter offrire sostegno. I risultati confermano l’opportunità di inserire elementi di media education all’interno della formazione dei futuri insegnanti di sostegno, per favorire la riflessione su pratiche didattiche che tengano conto dei differenti livelli di analisi di un prodotto audiovisivo, a favore sia dell’alunno che dell’insegnante.Pubblicazioni consigliate
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