Una riflessione sulla ricorrenza della guerra, della migrazione, dell'ospitalità, dell'incontro con l'alterità e sulla necessità di progettare nuovi orizzonti esistenziali. Nelle pagine di questo libro, prendendo spunto dalle testimonianze raccolte intervistando uomini, donne e ragazzi fuggiti dalla guerra in Ucraina, si è voluta restituire la pregnanza di condizioni esistenziali che trascendono la condizione dei profughi ucraini e i punti di vista di mediatori, psicologi e educatori, arrivando a toccare i nodi più profondi della complessità dell'umano. Siamo fragili e forti, cerchiamo certezze ma incontriamo cambiamenti, pensiamo di amarci e repentinamente ci odiamo, molto spesso siamo goffi nel dare e ricevere aiuto, eppure dialoghiamo. Siamo vivi e dialoghiamo. Finché non cominciano a cadere le bombe, e la guerra si impone come distruzione delle opportunità e delle volontà di dialogare. Possiamo fuggire, richiedere ospitalità, oppure rimanere per combattere e resistere, ma senza l'Altro, senza la comunicazione, senza un accenno di abbraccio, siamo persi e arresi. Attingendo dalle testimonianze di chi è fuggito dai bombardamenti e di chi lavora nei servizi di accoglienza, il libro rifugge ogni caduta nella retorica e nell'astrattezza per proporre, a partire da materiale umano "vivo" e denso, riflessioni, ragionamenti e digressioni sulle tematiche di stringente attualità e universale ricorrenza della guerra, della migrazione, dell'ospitalità, dell'incontro con l'alterità, sulla convivenza con i traumi della vita e sulla necessità di progettare nuovi orizzonti esistenziali.
La guerra, gli affetti, la vita. Traiettorie dialogiche dal Donbas all'Italia / Zannoni, Federico. - (2023), pp. 1-156.
La guerra, gli affetti, la vita. Traiettorie dialogiche dal Donbas all'Italia
Zannoni, Federico
2023
Abstract
Una riflessione sulla ricorrenza della guerra, della migrazione, dell'ospitalità, dell'incontro con l'alterità e sulla necessità di progettare nuovi orizzonti esistenziali. Nelle pagine di questo libro, prendendo spunto dalle testimonianze raccolte intervistando uomini, donne e ragazzi fuggiti dalla guerra in Ucraina, si è voluta restituire la pregnanza di condizioni esistenziali che trascendono la condizione dei profughi ucraini e i punti di vista di mediatori, psicologi e educatori, arrivando a toccare i nodi più profondi della complessità dell'umano. Siamo fragili e forti, cerchiamo certezze ma incontriamo cambiamenti, pensiamo di amarci e repentinamente ci odiamo, molto spesso siamo goffi nel dare e ricevere aiuto, eppure dialoghiamo. Siamo vivi e dialoghiamo. Finché non cominciano a cadere le bombe, e la guerra si impone come distruzione delle opportunità e delle volontà di dialogare. Possiamo fuggire, richiedere ospitalità, oppure rimanere per combattere e resistere, ma senza l'Altro, senza la comunicazione, senza un accenno di abbraccio, siamo persi e arresi. Attingendo dalle testimonianze di chi è fuggito dai bombardamenti e di chi lavora nei servizi di accoglienza, il libro rifugge ogni caduta nella retorica e nell'astrattezza per proporre, a partire da materiale umano "vivo" e denso, riflessioni, ragionamenti e digressioni sulle tematiche di stringente attualità e universale ricorrenza della guerra, della migrazione, dell'ospitalità, dell'incontro con l'alterità, sulla convivenza con i traumi della vita e sulla necessità di progettare nuovi orizzonti esistenziali.File | Dimensione | Formato | |
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