Lo studio degli interlocking directorates (ID) – ossia, i legami che si formano tra due società quando una stessa persona siede nel consiglio di amministrazione di entrambe – si è considerevolmente diffuso negli ultimi anni. Gli ID costituiscono parte della struttura che informa l’azione degli agenti economici: essi sono una rete – un meccanismo di coordinamento non gerarchico e non di mercato – attraverso cui ogni attore assimila e trasmette l’influenza di innumerevoli altri attori. Questo volume analizza la rete degli ID fra le 250 maggiori società italiane dal 1913 al 2017. La rete era molto coesa dal 1913 al 1960 – la densità massima fu raggiunta nel 1927, quando più forte era l’influenza della banca mista – e poi incominciò a declinare. L’erosione del network degli ID è un tratto comune a gran parte dei paesi industrializzati negli anni recenti, ma in Italia è iniziata prima ed è stata più pronunciata che altrove. Anche le forze all’opera sono state differenti: negli altri paesi la determinante principale è stata lo spostamento del baricentro dell’attività delle banche dall’intermediazione del risparmio all’investment banking, che ha ridotto il loro interesse verso gli ID con le imprese industriali, mentre in Italia un ruolo centrale hanno avuto alcuni shock istituzionali, a partire dalla nazionalizzazione dell’industria elettrica nel 1962. Il volume mostra poi che un numero molto ristretto di individui – i big linkers – genera una proporzione molto elevata degli ID. Queste persone svolgono un ruolo molto importante nell’assicurare la coesione dell’élite imprenditoriale infondendo valori e codici di comportamento condivisi, una funzione che però sembra essersi affievolita negli anni recenti.
Interlocking Directorates ed élite imprendistoriale in Italia. 1913-2017 / Rinaldi, A.. - (2024), pp. 1-114.
Interlocking Directorates ed élite imprendistoriale in Italia. 1913-2017
Rinaldi, A.
2024
Abstract
Lo studio degli interlocking directorates (ID) – ossia, i legami che si formano tra due società quando una stessa persona siede nel consiglio di amministrazione di entrambe – si è considerevolmente diffuso negli ultimi anni. Gli ID costituiscono parte della struttura che informa l’azione degli agenti economici: essi sono una rete – un meccanismo di coordinamento non gerarchico e non di mercato – attraverso cui ogni attore assimila e trasmette l’influenza di innumerevoli altri attori. Questo volume analizza la rete degli ID fra le 250 maggiori società italiane dal 1913 al 2017. La rete era molto coesa dal 1913 al 1960 – la densità massima fu raggiunta nel 1927, quando più forte era l’influenza della banca mista – e poi incominciò a declinare. L’erosione del network degli ID è un tratto comune a gran parte dei paesi industrializzati negli anni recenti, ma in Italia è iniziata prima ed è stata più pronunciata che altrove. Anche le forze all’opera sono state differenti: negli altri paesi la determinante principale è stata lo spostamento del baricentro dell’attività delle banche dall’intermediazione del risparmio all’investment banking, che ha ridotto il loro interesse verso gli ID con le imprese industriali, mentre in Italia un ruolo centrale hanno avuto alcuni shock istituzionali, a partire dalla nazionalizzazione dell’industria elettrica nel 1962. Il volume mostra poi che un numero molto ristretto di individui – i big linkers – genera una proporzione molto elevata degli ID. Queste persone svolgono un ruolo molto importante nell’assicurare la coesione dell’élite imprenditoriale infondendo valori e codici di comportamento condivisi, una funzione che però sembra essersi affievolita negli anni recenti.File | Dimensione | Formato | |
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