Nel corso dell’Ottocento i musei dell’Università di Modena e Reggio Emilia arricchirono le proprie collezioni zoologiche e paleontologiche, cui si affiancarono importanti raccolte anatomiche e botaniche. Per ciascuna collezione era disponibile una ricca biblioteca, che permetteva ai ricercatori di confrontare i propri risultati con quelli pubblicati dalla comunità scientifica internazionale. A partire dal primo Novecento, le biblioteche museali vennero assorbite dai nascenti dipartimenti universitari, di cui condivisero i numerosi cambiamenti di sede, che le dispersero su più sedi. Le collezioni museali rimasero invece nelle loro sedi storiche, con l’eccezione delle collezioni paleontologiche che vennero raccolte in un magazzino, in cui ancora oggi sono ospitate.  2 Il progetto MoreBooks (www.morebooks.unimore.it) ha la finalità di ricostruire, in formato digitale, le collezioni museali oggi disperse in più sedi, ricongiungendo i preparati museali con i libri, i documenti d’archivio e gli articoli scientifici che per decenni sono stati parte delle biblioteche museali e che di quei preparati raccontano l’origine e la storia. Riunire collezioni, biblioteche e archivi in repository pubblici digitali non ha una sola finalità storica, ma permette anche di evidenziare i legami tra tali materiali e le reti di studiosi che operarono nell’Ateneo modenese nel costruire una visione diversa del mondo naturale, di cui l’uomo era parte divenendo esso stesso oggetto di studi e ricerche. 

Il progetto Morebooks per la valorizzazione digitale del patrimonio museale dell’Università di Modena e Reggio Emilia / Mandrioli, Mauro. - (2023), pp. 1-2. (Intervento presentato al convegno Nel corso dell’Ottocento i musei dell’Università di Modena e Reggio Emilia arricchirono le proprie collezioni zoologiche e paleontologiche, cui si affiancarono importanti raccolte anatomiche e botaniche. Per ciascuna collezione era disponibile una ricca biblioteca, che permetteva ai ricercatori di confrontare i propri risultati con quelli pubblicati dalla comunità scientifica internazionale. A partire dal primo Novecento, le biblioteche museali vennero assorbite dai nascenti dipartimenti universitari, di cui condivisero i numerosi cambiamenti di sede, che le dispersero su più sedi. Le collezioni museali rimasero invece nelle loro sedi storiche, con l’eccezione delle collezioni paleontologiche che vennero raccolte in un magazzino, in cui ancora oggi sono ospitate.  2 Il progetto MoreBooks (www.morebooks.unimore.it) ha la finalità di ricostruire, in formato digitale, le collezioni museali oggi disperse in più sedi, ricongiungendo i preparati museali con i libri, i documenti d’archivio e gli articoli scientifici che per decenni sono stati parte delle biblioteche museali e che di quei preparati raccontano l’origine e la storia. Riunire collezioni, biblioteche e archivi in repository pubblici digitali non ha una sola finalità storica, ma permette anche di evidenziare i legami tra tali materiali e le reti di studiosi che operarono nell’Ateneo modenese nel costruire una visione diversa del mondo naturale, di cui l’uomo era parte divenendo esso stesso oggetto di studi e ricerche.  tenutosi a Torino nel 25-27 ottobre).

Il progetto Morebooks per la valorizzazione digitale del patrimonio museale dell’Università di Modena e Reggio Emilia

Mauro Mandrioli
2023

Abstract

Nel corso dell’Ottocento i musei dell’Università di Modena e Reggio Emilia arricchirono le proprie collezioni zoologiche e paleontologiche, cui si affiancarono importanti raccolte anatomiche e botaniche. Per ciascuna collezione era disponibile una ricca biblioteca, che permetteva ai ricercatori di confrontare i propri risultati con quelli pubblicati dalla comunità scientifica internazionale. A partire dal primo Novecento, le biblioteche museali vennero assorbite dai nascenti dipartimenti universitari, di cui condivisero i numerosi cambiamenti di sede, che le dispersero su più sedi. Le collezioni museali rimasero invece nelle loro sedi storiche, con l’eccezione delle collezioni paleontologiche che vennero raccolte in un magazzino, in cui ancora oggi sono ospitate.  2 Il progetto MoreBooks (www.morebooks.unimore.it) ha la finalità di ricostruire, in formato digitale, le collezioni museali oggi disperse in più sedi, ricongiungendo i preparati museali con i libri, i documenti d’archivio e gli articoli scientifici che per decenni sono stati parte delle biblioteche museali e che di quei preparati raccontano l’origine e la storia. Riunire collezioni, biblioteche e archivi in repository pubblici digitali non ha una sola finalità storica, ma permette anche di evidenziare i legami tra tali materiali e le reti di studiosi che operarono nell’Ateneo modenese nel costruire una visione diversa del mondo naturale, di cui l’uomo era parte divenendo esso stesso oggetto di studi e ricerche. 
2023
Nel corso dell’Ottocento i musei dell’Università di Modena e Reggio Emilia arricchirono le proprie collezioni zoologiche e paleontologiche, cui si affiancarono importanti raccolte anatomiche e botaniche. Per ciascuna collezione era disponibile una ricca biblioteca, che permetteva ai ricercatori di confrontare i propri risultati con quelli pubblicati dalla comunità scientifica internazionale. A partire dal primo Novecento, le biblioteche museali vennero assorbite dai nascenti dipartimenti universitari, di cui condivisero i numerosi cambiamenti di sede, che le dispersero su più sedi. Le collezioni museali rimasero invece nelle loro sedi storiche, con l’eccezione delle collezioni paleontologiche che vennero raccolte in un magazzino, in cui ancora oggi sono ospitate.  2 Il progetto MoreBooks (www.morebooks.unimore.it) ha la finalità di ricostruire, in formato digitale, le collezioni museali oggi disperse in più sedi, ricongiungendo i preparati museali con i libri, i documenti d’archivio e gli articoli scientifici che per decenni sono stati parte delle biblioteche museali e che di quei preparati raccontano l’origine e la storia. Riunire collezioni, biblioteche e archivi in repository pubblici digitali non ha una sola finalità storica, ma permette anche di evidenziare i legami tra tali materiali e le reti di studiosi che operarono nell’Ateneo modenese nel costruire una visione diversa del mondo naturale, di cui l’uomo era parte divenendo esso stesso oggetto di studi e ricerche. 
Torino
25-27 ottobre
Mandrioli, Mauro
Il progetto Morebooks per la valorizzazione digitale del patrimonio museale dell’Università di Modena e Reggio Emilia / Mandrioli, Mauro. - (2023), pp. 1-2. (Intervento presentato al convegno Nel corso dell’Ottocento i musei dell’Università di Modena e Reggio Emilia arricchirono le proprie collezioni zoologiche e paleontologiche, cui si affiancarono importanti raccolte anatomiche e botaniche. Per ciascuna collezione era disponibile una ricca biblioteca, che permetteva ai ricercatori di confrontare i propri risultati con quelli pubblicati dalla comunità scientifica internazionale. A partire dal primo Novecento, le biblioteche museali vennero assorbite dai nascenti dipartimenti universitari, di cui condivisero i numerosi cambiamenti di sede, che le dispersero su più sedi. Le collezioni museali rimasero invece nelle loro sedi storiche, con l’eccezione delle collezioni paleontologiche che vennero raccolte in un magazzino, in cui ancora oggi sono ospitate.  2 Il progetto MoreBooks (www.morebooks.unimore.it) ha la finalità di ricostruire, in formato digitale, le collezioni museali oggi disperse in più sedi, ricongiungendo i preparati museali con i libri, i documenti d’archivio e gli articoli scientifici che per decenni sono stati parte delle biblioteche museali e che di quei preparati raccontano l’origine e la storia. Riunire collezioni, biblioteche e archivi in repository pubblici digitali non ha una sola finalità storica, ma permette anche di evidenziare i legami tra tali materiali e le reti di studiosi che operarono nell’Ateneo modenese nel costruire una visione diversa del mondo naturale, di cui l’uomo era parte divenendo esso stesso oggetto di studi e ricerche.  tenutosi a Torino nel 25-27 ottobre).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1321826
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