Studi condotti nell’ambito della SIT mostrano che l’identificazione con i gruppi di appartenenza, soprattutto in situazioni di emergenza, porta gli individui a comportarsi in modo altruistico, a perseguire il bene comune, oltre ad aumentare la fiducia verso gli altri membri e i leader. Al contrario, i sentimenti di insicurezza rappresentano un terreno fertile per il desiderio di leader forti e per il proliferare di teorie del complotto. Presentiamo due studi che hanno verificato se l’identità sociale a diversi livelli di inclusività (i.e., identificazione con l’Italia e con l'Unione Europea) svolga un ruolo positivo nell’affrontare la pandemia da COVID-19. In particolare, ci aspettiamo che alti livelli di identificazione sociale portino ad aspettative positive per il futuro e a una minore necessità di un leader forte, che invece dovrebbe essere positivamente associata alla fiducia nelle teorie del complotto. I dati sono stati raccolti attraverso un questionario online durante il picco dell'epidemia (aprile 2020; Studio 1; N=846) e la cosiddetta Fase 2 (giugno 2020; Studio 2, N=363). Oltre alle scale di identificazione (nazionale ed europea), di fiducia verso le istituzioni, di aspettative verso il futuro (Studio 1), di necessità di un leader forte e di supporto alle teorie del complotto (Studio 2), è stato considerato il ruolo dell'orientamento politico e dell'esperienza personale con il Coronavirus. I risultati del SEM mostrano un'associazione positiva tra identificazioni e aspettative per il futuro, mediata dalla fiducia nelle istituzioni (Studio 1). L'identificazione europea porta ad una minor necessità di un leader forte, che a sua volta è positivamente correlata alla tendenza a credere alle teorie del complotto (Studio 2). In conclusione, i processi di identificazione sociale, soprattutto con l’Europa, possono aiutare le persone ad affrontare la pandemia. Promuovere un'identità europea potrebbe rappresentare uno strumento utile per aiutare le persone a fronteggiare la crisi presente e persino futura.
NESSUNO SI SALVA DA SOLO: IDENTIFICAZIONE NAZIONALE ED EUROPEA COME PREDITTORI DELLE ASPETTATIVE PER IL FUTURO E DEL BISOGNO DI UN LEADER FORTE DURANTE L'EMERGENZA COVID-19 / Graziani, Anna Rita; Botindari, Lucia; Ciaffoni, Stefano. - (2021), pp. 34-34. (Intervento presentato al convegno XVII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sociale dell’AIP tenutosi a Brescia nel 13-15 Settembre 2021).
NESSUNO SI SALVA DA SOLO: IDENTIFICAZIONE NAZIONALE ED EUROPEA COME PREDITTORI DELLE ASPETTATIVE PER IL FUTURO E DEL BISOGNO DI UN LEADER FORTE DURANTE L'EMERGENZA COVID-19
Graziani Anna Rita
;
2021
Abstract
Studi condotti nell’ambito della SIT mostrano che l’identificazione con i gruppi di appartenenza, soprattutto in situazioni di emergenza, porta gli individui a comportarsi in modo altruistico, a perseguire il bene comune, oltre ad aumentare la fiducia verso gli altri membri e i leader. Al contrario, i sentimenti di insicurezza rappresentano un terreno fertile per il desiderio di leader forti e per il proliferare di teorie del complotto. Presentiamo due studi che hanno verificato se l’identità sociale a diversi livelli di inclusività (i.e., identificazione con l’Italia e con l'Unione Europea) svolga un ruolo positivo nell’affrontare la pandemia da COVID-19. In particolare, ci aspettiamo che alti livelli di identificazione sociale portino ad aspettative positive per il futuro e a una minore necessità di un leader forte, che invece dovrebbe essere positivamente associata alla fiducia nelle teorie del complotto. I dati sono stati raccolti attraverso un questionario online durante il picco dell'epidemia (aprile 2020; Studio 1; N=846) e la cosiddetta Fase 2 (giugno 2020; Studio 2, N=363). Oltre alle scale di identificazione (nazionale ed europea), di fiducia verso le istituzioni, di aspettative verso il futuro (Studio 1), di necessità di un leader forte e di supporto alle teorie del complotto (Studio 2), è stato considerato il ruolo dell'orientamento politico e dell'esperienza personale con il Coronavirus. I risultati del SEM mostrano un'associazione positiva tra identificazioni e aspettative per il futuro, mediata dalla fiducia nelle istituzioni (Studio 1). L'identificazione europea porta ad una minor necessità di un leader forte, che a sua volta è positivamente correlata alla tendenza a credere alle teorie del complotto (Studio 2). In conclusione, i processi di identificazione sociale, soprattutto con l’Europa, possono aiutare le persone ad affrontare la pandemia. Promuovere un'identità europea potrebbe rappresentare uno strumento utile per aiutare le persone a fronteggiare la crisi presente e persino futura.File | Dimensione | Formato | |
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