La Compagnia di Gesù, fondata a Roma nel 1540 a Ignazio di Loyola, non fu solamente uno degli ordini regolari maggiormente impegnati nella realizzazione della Controriforma cattolica nell’Europa del Cinque e Seicento. Nel corso dell’Età moderna i gesuiti riuscirono a proiettare in una dimensione globale i loro due tratti identitari più rilevanti, e cioè l’azione missionaria e l’impegno docente/ culturale. Il libro si prefigge di illustrare tale peculiarità attraverso le vicende dei collegi di Cerignola, Barletta e Bovino: insieme alle masserie acquisite dai confratelli romani nel Tavoliere, queste residenze promossero le attività pastorali ed educative dei gesuiti meridionali in due importanti province del Regno di Napoli, la Capitanata e la Terra di Bari. Se l’apertura di una sede dell’ordine era il risultato di complesse trattative con le autorità politiche, i ceti dirigenti e i baroni del posto, spesso l’arrivo dei gesuiti finiva per scatenare aspri conflitti all’interno del clero e delle comunità, conflitti che potevano assumere un rilievo ben più ampio, travalicando l’ambito locale in cui erano nati. In questi casi la difesa dello status (e degli annessi privilegi), sovrapponendosi al “bisogno di sacro” e agli interessi economici delle élites, finivano per segnare le sorti, nel bene e nel male, dei collegi. Fu quello che accadde nelle tre città pugliesi.
Collegi e masserie. I gesuiti nel Regno di Napoli (secoli XVI-XVIII). Alcuni casi di studio tra Capitanata e Terra di Bari / Guasti, Niccolo'. - (2022), pp. 5-259.
Collegi e masserie. I gesuiti nel Regno di Napoli (secoli XVI-XVIII). Alcuni casi di studio tra Capitanata e Terra di Bari
Guasti
2022
Abstract
La Compagnia di Gesù, fondata a Roma nel 1540 a Ignazio di Loyola, non fu solamente uno degli ordini regolari maggiormente impegnati nella realizzazione della Controriforma cattolica nell’Europa del Cinque e Seicento. Nel corso dell’Età moderna i gesuiti riuscirono a proiettare in una dimensione globale i loro due tratti identitari più rilevanti, e cioè l’azione missionaria e l’impegno docente/ culturale. Il libro si prefigge di illustrare tale peculiarità attraverso le vicende dei collegi di Cerignola, Barletta e Bovino: insieme alle masserie acquisite dai confratelli romani nel Tavoliere, queste residenze promossero le attività pastorali ed educative dei gesuiti meridionali in due importanti province del Regno di Napoli, la Capitanata e la Terra di Bari. Se l’apertura di una sede dell’ordine era il risultato di complesse trattative con le autorità politiche, i ceti dirigenti e i baroni del posto, spesso l’arrivo dei gesuiti finiva per scatenare aspri conflitti all’interno del clero e delle comunità, conflitti che potevano assumere un rilievo ben più ampio, travalicando l’ambito locale in cui erano nati. In questi casi la difesa dello status (e degli annessi privilegi), sovrapponendosi al “bisogno di sacro” e agli interessi economici delle élites, finivano per segnare le sorti, nel bene e nel male, dei collegi. Fu quello che accadde nelle tre città pugliesi.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Jouvence_Guasti_Collegi e masserie ULTIMA VERSIONE STAMPA.pdf
Accesso riservato
Tipologia:
Versione pubblicata dall'editore
Dimensione
2.54 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.54 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris