OBIETTIVI - L’ipertensione nei bambini ed adolescenti con diabete di tipo 1 (DM1) è associata ad un aumentato rischio di complicanze cardiovascolari in età adulta. Il monitoraggio pressorio ambulatoriale (24h-ABPM) consente la registrazione dei valori pressori per 24 ore in un ambiente non medico; tuttavia, i dati sulla sua utilità in età evolutiva sono ancora controversi. Gli obiettivi di questo studio sono stati quelli di confrontare la prevalenza di ipertensione utilizzando sia il metodo oscillometrico tradizionale sia il 24h-ABPM ovvero di valutare l’utilità del 24h-ABPM nella diagnosi precoce di ipertensione al fi ne di iniziare un trattamento precoce. METODI - Sono stati reclutati 40 bambini ed adolescenti (52.5% maschi) con DM1 (13.6±2.56 anni; durata DM1 >1 anno) e raccolti dati antropometrici, metabolici (HbA1c, assetto lipidico, funzionalità renale) e pressione arteriosa (sfigmomanometro oscillometrico e 24h-ABPM). L’ipertensione è stata definita come: A) pressione arteriosa sistolica (SBP) superiore al 95° percentile per età, sesso e percentile di altezza con sfigmomanometro oscillometrico; B) SBP superiore al 95° percentile per un tempo >25% con 24h-ABPM. RISULTATI - Utilizzando lo sfigmomanometro oscillometrico durante la visita clinica, sono risultati ipertesi 9 pazienti su 40 (22.5%) mentre, tramite 24h-ABPM, la prevalenza di ipertensione è risultata significativamente maggiore (57.5%; χ2=8.58, p=0.003). I pazienti risultati ipertesi con 24h-ABPM avevano una durata di DM1 più lunga rispetto ai normotesi (8.04±3.22 vs. 5.76±1.85 anni, rispettivamente, p=0.013). Utilizzando le curve ROC abbiamo identificato i 6.5 anni dall’esordio del DM1 come cut-off predittivo di carico SBP >25% (AUC 0.716). L’analisi multivariata ha permesso di identifi care la durata della malattia (β=0.49, SE 0.17, p=0.006) ed il z-score BMI (β=0.41, SE 0.20, p=0.049) come principali fattori predittivi per il carico di SBP >95° percentile. I nostri dati non hanno supportato una relazione tra ipertensione, controllo metabolico, profilo lipidico ed indici di funzionalità renale. CONCLUSIONI - 24h-ABPM ha permesso di identificare una maggiore prevalenza di ipertensione e potrebbe essere introdotta nella comune pratica clinica a distanza di 6 anni dall’esordio del DM1. 24h-ABPM può essere considerato uno strumento utile per identificare precocemente i soggetti con ipertensione che possono beneficiare di un trattamento precoce per prevenire le complicanze renali e cardiovascolari.
IPERTENSIONE IN BAMBINI ED ADOLESCENTI AFFETTI DA DIABETE DI TIPO 1: ALTA PREVALENZA IDENTIFICATA TRAMITE L’UTILIZZO DEL MONITORAGGIO PRESSORIO AMBULATORIALE / Predieri, Barbara; Bruzzi, Patrizia; Berardi, Maria Gabriella; Cattelani, Chiara; Leo, Francesco; Mazzoni, Silvia; Roncuzzi, Francesca; Madeo, Simona F.; Iughetti, Lorenzo. - (2017). (Intervento presentato al convegno XXI Congresso Nazionale SIEDP tenutosi a Padova nel 27-29 settembre 2017).
IPERTENSIONE IN BAMBINI ED ADOLESCENTI AFFETTI DA DIABETE DI TIPO 1: ALTA PREVALENZA IDENTIFICATA TRAMITE L’UTILIZZO DEL MONITORAGGIO PRESSORIO AMBULATORIALE
Barbara Predieri;Patrizia Bruzzi;Berardi, Maria Gabriella;Chiara Cattelani;Francesco Leo;Silvia Mazzoni;Francesca Roncuzzi;Simona F. Madeo;Lorenzo Iughetti
2017
Abstract
OBIETTIVI - L’ipertensione nei bambini ed adolescenti con diabete di tipo 1 (DM1) è associata ad un aumentato rischio di complicanze cardiovascolari in età adulta. Il monitoraggio pressorio ambulatoriale (24h-ABPM) consente la registrazione dei valori pressori per 24 ore in un ambiente non medico; tuttavia, i dati sulla sua utilità in età evolutiva sono ancora controversi. Gli obiettivi di questo studio sono stati quelli di confrontare la prevalenza di ipertensione utilizzando sia il metodo oscillometrico tradizionale sia il 24h-ABPM ovvero di valutare l’utilità del 24h-ABPM nella diagnosi precoce di ipertensione al fi ne di iniziare un trattamento precoce. METODI - Sono stati reclutati 40 bambini ed adolescenti (52.5% maschi) con DM1 (13.6±2.56 anni; durata DM1 >1 anno) e raccolti dati antropometrici, metabolici (HbA1c, assetto lipidico, funzionalità renale) e pressione arteriosa (sfigmomanometro oscillometrico e 24h-ABPM). L’ipertensione è stata definita come: A) pressione arteriosa sistolica (SBP) superiore al 95° percentile per età, sesso e percentile di altezza con sfigmomanometro oscillometrico; B) SBP superiore al 95° percentile per un tempo >25% con 24h-ABPM. RISULTATI - Utilizzando lo sfigmomanometro oscillometrico durante la visita clinica, sono risultati ipertesi 9 pazienti su 40 (22.5%) mentre, tramite 24h-ABPM, la prevalenza di ipertensione è risultata significativamente maggiore (57.5%; χ2=8.58, p=0.003). I pazienti risultati ipertesi con 24h-ABPM avevano una durata di DM1 più lunga rispetto ai normotesi (8.04±3.22 vs. 5.76±1.85 anni, rispettivamente, p=0.013). Utilizzando le curve ROC abbiamo identificato i 6.5 anni dall’esordio del DM1 come cut-off predittivo di carico SBP >25% (AUC 0.716). L’analisi multivariata ha permesso di identifi care la durata della malattia (β=0.49, SE 0.17, p=0.006) ed il z-score BMI (β=0.41, SE 0.20, p=0.049) come principali fattori predittivi per il carico di SBP >95° percentile. I nostri dati non hanno supportato una relazione tra ipertensione, controllo metabolico, profilo lipidico ed indici di funzionalità renale. CONCLUSIONI - 24h-ABPM ha permesso di identificare una maggiore prevalenza di ipertensione e potrebbe essere introdotta nella comune pratica clinica a distanza di 6 anni dall’esordio del DM1. 24h-ABPM può essere considerato uno strumento utile per identificare precocemente i soggetti con ipertensione che possono beneficiare di un trattamento precoce per prevenire le complicanze renali e cardiovascolari.File | Dimensione | Formato | |
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