Nella Gazzetta Ufficiale del 24 giugno 2015 è stato pubblicato il d.lgs. n. 81/2015 recante la disciplina organica dei contratti di lavoro e la revisione della normativa in tema di mansioni. Il decreto, di attuazione all’art. 1, comma 7, della l. n. 183/2014 (c.d. Jobs Act), si propone il riordino e la revisione delle tipologie contrattuali flessibili con l’obiettivo di sostenere forme di lavoro a tempo indeterminato e rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro da parte di coloro che sono in cerca di occupazione. Il decreto – in vigore dal 25 giugno 2015 – è composto di 57 articoli e (quasi) 200 corposi commi che, per complessità e persistente frammentazione del dettato normativo, ancora non si avvicinano all’idea di un codice semplificato del lavoro che pure era uno degli obiettivi della legge delega. Oggetto del presente contributo è, semplicemente, quello di offrire una prima lettura ragionata del d.lgs. n. 81/2015, e anche talune iniziali chiavi interpretative in attesa che il disegno di riforma del Jobs Act si completi col varo definitivo dei restanti 4 decreti legislativi approvati dal Consiglio dei Ministri dell’11 giugno 2015 e ora al vaglio del Parlamento per i relativi pareri non vincolanti.
Prima lettura del d.lgs. n. 81/2015 recante la disciplina organica dei contratti di lavoro / Tiraboschi, Michele. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 1-30.
Prima lettura del d.lgs. n. 81/2015 recante la disciplina organica dei contratti di lavoro
Tiraboschi, Michele
2015
Abstract
Nella Gazzetta Ufficiale del 24 giugno 2015 è stato pubblicato il d.lgs. n. 81/2015 recante la disciplina organica dei contratti di lavoro e la revisione della normativa in tema di mansioni. Il decreto, di attuazione all’art. 1, comma 7, della l. n. 183/2014 (c.d. Jobs Act), si propone il riordino e la revisione delle tipologie contrattuali flessibili con l’obiettivo di sostenere forme di lavoro a tempo indeterminato e rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro da parte di coloro che sono in cerca di occupazione. Il decreto – in vigore dal 25 giugno 2015 – è composto di 57 articoli e (quasi) 200 corposi commi che, per complessità e persistente frammentazione del dettato normativo, ancora non si avvicinano all’idea di un codice semplificato del lavoro che pure era uno degli obiettivi della legge delega. Oggetto del presente contributo è, semplicemente, quello di offrire una prima lettura ragionata del d.lgs. n. 81/2015, e anche talune iniziali chiavi interpretative in attesa che il disegno di riforma del Jobs Act si completi col varo definitivo dei restanti 4 decreti legislativi approvati dal Consiglio dei Ministri dell’11 giugno 2015 e ora al vaglio del Parlamento per i relativi pareri non vincolanti.File | Dimensione | Formato | |
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