In seguito ad un evento tragico come il terremoto del maggio 2012, la comunità inizia ad intraprendere una particolare procedura di riorganizzazione sociale che, sviluppandosi a più riprese, si concretizza in una serie di peculiari configurazioni ambientali. In questa circostanza l’ambiente urbano si modifica sensibilmente e le strutture abitative tendono a riversarsi negli spazi aperti, nelle tendopoli della Protezione Civile, nei campi autogestiti ed in accampamenti spontanei, luoghi improvvisati dove la popolazione si trova a vivere in condizioni estremamente ravvicinate, dovendo condividere in spazi ristretti i necessari servizi essenziali, determinando situazioni di criticità igienico sanitaria e specifiche problematiche, come ad esempio la gestione degli alimenti e la prevenzione dagli animali indesiderati. In tali realtà, rese ancora più critiche dalle ondate di calore ed afa che durante il periodo estivo investono tutto il territorio, gli interventi di prevenzione e lotta agli infestanti divengono essenziali, anche in funzione del loro impatto dal punto di vista sanitario e soprattutto psicologico. Fin dalle prime fasi dell’emergenza, sul territorio terremotato della provincia di Modena è stato creato un gruppo di lavoro formato dai tecnici dell’ASL locale e da entomologi ed esperti nella disinfestazione, in grado di gettare le basi per lo sviluppo di una sinergia d’azione capace di mettere in atto, in tempi brevi, una serie di interventi mirati nelle aree critiche individuate. E’ stato quindi attivato un sistema di monitoraggio per tutte le specie di artropodi potenzialmente presenti nelle aree sensibili dei vari centri di accoglienza localizzati sul territorio (inizialmente 36 tendopoli e, dall’ottobre 2012, 9 aree MAP oltre alle cosiddette “Zone Rosse” nei centri storici dei 9 comuni coinvolti). Attraverso questa azione di monitoraggio, condivisione e collaborazione, si è riusciti ad ottenere, nonostante la caotica situazione generale, l’esecuzione di specifiche azioni migliorative, sia strutturali sia procedurali, che hanno permesso di risolvere le circostanze più gravose prima che divenissero problematiche, portando notevoli benefici alla gestione generale dell’emergenza. La segnalazione delle criticità legate allo sviluppo di insetti e roditori ha messo in evidenza una serie di carenze strutturali e di gestione intrinseche ai centri di accoglienza, la cui verifica preventiva potrebbe divenire determinante per le future esperienze. Per questa ragione è in corso di sviluppo un manuale contenente le linee guida per la gestione delle criticità legate alla presenza di animali indesiderati nelle aree di accoglienza analizzate nei comuni della pianura modenese dopo il sisma del 2012. Saranno quindi presentati i dati e gli approfondimenti relativi alle attività di monitoraggio generale svolte ed alle analisi specifiche condotte nei diversi ambiti d’indagine, considerando come principali infestazioni quelle di Ditteri muscidi (Musca domestica L.), Ditteri nematoceri (Culex spp. ed Aedes spp.) ed Imenotteri formicidi (Lasius spp., Solenopsis fugax, Crematogaster scutellaris, ecc.), oltre a particolari ritrovamenti in specifiche situazioni, tra le quali: 1) Campi tendopoli: analizzate le criticità legate alla conformazione ed alla gestione delle cucine, delle dispense, dei depositi rifiuti, degli scarichi fognari e non, dell’erba di sfalcio, degli animali domestici, fino alle tende stesse. 2) Magazzini predisposti per il conferimento delle donazioni: analizzati gli insetti rinvenuti nelle derrate alimentari, quali riso e farina, stoccate all’interno di capannoni e tendoni. 3) Moduli Abitativi Provvisori: un approccio critico allo studio di queste strutture ha permesso di rilevare gravi difetti di tipo costruttivo negli edifici, quali la presenza di numerose cavità e vani privi di finiture. Questi difetti sono critici in quanto consentono l’accesso ed il rifugio a insetti e roditori. 4) Zone Rosse: sono presentate le problematiche generali legate agli infestanti, ed in particolare è stata analizzata una macelleria del centro storico di Mirandola in cui si è documentato lo sfarfallamento di Imenotteri pteromalidi (Nasonia vitripennis) da pupari di Calliphora vicina.

Monitoraggio e prevenzione dopo il sisma del maggio 2012 / DI DOMENICO, Davide; Maistrello, Lara. - ELETTRONICO. - 1:(2014), pp. 74-74. (Intervento presentato al convegno XXIV Congresso Nazionale Italiano di Entomologia tenutosi a Orosei nel 9-14 June).

Monitoraggio e prevenzione dopo il sisma del maggio 2012

DI DOMENICO, DAVIDE;MAISTRELLO, Lara
2014

Abstract

In seguito ad un evento tragico come il terremoto del maggio 2012, la comunità inizia ad intraprendere una particolare procedura di riorganizzazione sociale che, sviluppandosi a più riprese, si concretizza in una serie di peculiari configurazioni ambientali. In questa circostanza l’ambiente urbano si modifica sensibilmente e le strutture abitative tendono a riversarsi negli spazi aperti, nelle tendopoli della Protezione Civile, nei campi autogestiti ed in accampamenti spontanei, luoghi improvvisati dove la popolazione si trova a vivere in condizioni estremamente ravvicinate, dovendo condividere in spazi ristretti i necessari servizi essenziali, determinando situazioni di criticità igienico sanitaria e specifiche problematiche, come ad esempio la gestione degli alimenti e la prevenzione dagli animali indesiderati. In tali realtà, rese ancora più critiche dalle ondate di calore ed afa che durante il periodo estivo investono tutto il territorio, gli interventi di prevenzione e lotta agli infestanti divengono essenziali, anche in funzione del loro impatto dal punto di vista sanitario e soprattutto psicologico. Fin dalle prime fasi dell’emergenza, sul territorio terremotato della provincia di Modena è stato creato un gruppo di lavoro formato dai tecnici dell’ASL locale e da entomologi ed esperti nella disinfestazione, in grado di gettare le basi per lo sviluppo di una sinergia d’azione capace di mettere in atto, in tempi brevi, una serie di interventi mirati nelle aree critiche individuate. E’ stato quindi attivato un sistema di monitoraggio per tutte le specie di artropodi potenzialmente presenti nelle aree sensibili dei vari centri di accoglienza localizzati sul territorio (inizialmente 36 tendopoli e, dall’ottobre 2012, 9 aree MAP oltre alle cosiddette “Zone Rosse” nei centri storici dei 9 comuni coinvolti). Attraverso questa azione di monitoraggio, condivisione e collaborazione, si è riusciti ad ottenere, nonostante la caotica situazione generale, l’esecuzione di specifiche azioni migliorative, sia strutturali sia procedurali, che hanno permesso di risolvere le circostanze più gravose prima che divenissero problematiche, portando notevoli benefici alla gestione generale dell’emergenza. La segnalazione delle criticità legate allo sviluppo di insetti e roditori ha messo in evidenza una serie di carenze strutturali e di gestione intrinseche ai centri di accoglienza, la cui verifica preventiva potrebbe divenire determinante per le future esperienze. Per questa ragione è in corso di sviluppo un manuale contenente le linee guida per la gestione delle criticità legate alla presenza di animali indesiderati nelle aree di accoglienza analizzate nei comuni della pianura modenese dopo il sisma del 2012. Saranno quindi presentati i dati e gli approfondimenti relativi alle attività di monitoraggio generale svolte ed alle analisi specifiche condotte nei diversi ambiti d’indagine, considerando come principali infestazioni quelle di Ditteri muscidi (Musca domestica L.), Ditteri nematoceri (Culex spp. ed Aedes spp.) ed Imenotteri formicidi (Lasius spp., Solenopsis fugax, Crematogaster scutellaris, ecc.), oltre a particolari ritrovamenti in specifiche situazioni, tra le quali: 1) Campi tendopoli: analizzate le criticità legate alla conformazione ed alla gestione delle cucine, delle dispense, dei depositi rifiuti, degli scarichi fognari e non, dell’erba di sfalcio, degli animali domestici, fino alle tende stesse. 2) Magazzini predisposti per il conferimento delle donazioni: analizzati gli insetti rinvenuti nelle derrate alimentari, quali riso e farina, stoccate all’interno di capannoni e tendoni. 3) Moduli Abitativi Provvisori: un approccio critico allo studio di queste strutture ha permesso di rilevare gravi difetti di tipo costruttivo negli edifici, quali la presenza di numerose cavità e vani privi di finiture. Questi difetti sono critici in quanto consentono l’accesso ed il rifugio a insetti e roditori. 4) Zone Rosse: sono presentate le problematiche generali legate agli infestanti, ed in particolare è stata analizzata una macelleria del centro storico di Mirandola in cui si è documentato lo sfarfallamento di Imenotteri pteromalidi (Nasonia vitripennis) da pupari di Calliphora vicina.
2014
XXIV Congresso Nazionale Italiano di Entomologia
Orosei
9-14 June
DI DOMENICO, Davide; Maistrello, Lara
Monitoraggio e prevenzione dopo il sisma del maggio 2012 / DI DOMENICO, Davide; Maistrello, Lara. - ELETTRONICO. - 1:(2014), pp. 74-74. (Intervento presentato al convegno XXIV Congresso Nazionale Italiano di Entomologia tenutosi a Orosei nel 9-14 June).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1063452
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