La gestione biologica del castagno da frutto. I centri di moltiplicazione di Torymus sinensis. In: I supplementi di Agricoltura N. 54

In Emilia Romagna la lotta biologica al Cinipide del Castagno D. kuriphilus tramite l’antagonista naturale, il parassitoide specifico Torymus sinensis si è attuata anche grazie alla produzione autonoma dei parassitoidi in regione. Per ottenere numeri consistenti di T. sinensis, è necessario disporre di “aree di moltiplicazione”, castagneti idonei in cui il parassitoide è insediato e da cui vengono prelevate le galle potenzialmente parassitizzate, e di laboratori attrezzati in cui opera personale qualificato seguendo il protocollo di moltiplicazione dei parassitoidi (DISAFA, TO). Le provette con i parassitoidi vengono infine prelevate per essere rilasciate in campo presso le diverse aree castanicole individuate nel territorio regionale dai responsabili del Servizio Fitosanitario Regionale e dei Consorzi Fitosanitari Provinciali. Nel 2012 i parassitoidi vennero ottenuti senza programmazione degli sfarfallamenti e l’andamento climatico presso i siti di rilascio costrinse a prolungarne la permanenza in laboratorio con conseguenze negative sulla sopravvivenza. Nel 2013, una piccola frazione delle galle raccolte è stata mantenuta presso una delle aree di moltiplicazione per avere indicazioni sugli sfarfallamenti in condizioni naturali, mentre tutte le altre galle sono state opportunamente gestite sincronizzando l’ottenimento dei parassitoidi con le fasi fenologiche dei castagneti nei siti di rilascio, ottenendo una sensibile riduzione della mortalità pre-rilascio dei parassitoidi ed una ottimizzazione delle tempistiche di lavoro. In totale in Emilia-Romagna si è assistito ad una progressione da 12 lanci di T. sinensis (2011), a 62 (2012) a 155 (2013) ed il contributo dei due centri regionali di moltiplicazione è stato di fondamentale importanza, avendo garantito nel 2012 e nel 2013 rispettivamente il 63 % ed il 43 % del totale dei lanci effettuati.