Il Laboratorio di Palinologia e Paleobotanica di Modena da tempo lavora nell’ambito delle ricostruzioni del pae- saggio vegetale attraverso le analisi archeobotaniche (semi/frutti, legni/carboni, polline, palinomorfi non pollinici - NPP, microcarboni). Recentemente i risultati ottenuti da questo tipo di analisi sono stati finalizzati alla progettazione di parchi archeo- logici e di giardini storici scomparsi. In alcuni casi si è arrivati alla fase applicativa completa (es. Parco Archeo- logico della Terramara di Montale) o parziale del progetto (es. Giardino delle Duchesse a Ferrara), mentre in altri casi è stata data l’indicazione circostanziata per il futuro progetto di sistemazione (es. Giardino della Farmacia dell’Ospedale Maggiore a Milano). Un caso di grande interesse è rappresentato dal sito archeologico “Novi Sad”, nelle immediate vicinanze del centro storico di Modena. In questo sito sono state trovate numerose testimonianze della storia della città, in par- ticolare per il periodo romano (insediamenti, attività produttive, aree funerarie, discariche,...). A tale sito, nello stesso luogo di rinvenimento, è stato dedicato un parco archeologico, il Novi Ark, la cui collocazione è una sorta di “vetrina” per la città anche dal punto di vista turistico. L’Archeobotanica è risultata fondamentale per l’inter- pretazione delle strutture rinvenute e per il loro inserimento in un adeguato arredo verde progettato sia in base alle analisi eseguite nel sito stesso, sia per confronto con i dati già disponibili per il periodo romano in Emilia Romagna, senza trascurare le fonti classiche. Nel territorio di Modena si possono poi citare altri due esempi sempre attinenti al periodo romano. Il primo riguarda la valorizzazione di un importante monumento funerario dedicato ad una donna, Vetilia, morta nel I sec. d.C. Dell’ara, conservata ai Musei Civici di Modena, è stata riprodotta una copia realizzata con i medesimi materiali lapidei dell’originale. La sua collocazione, in una rotatoria sulla via Emilia, poco distante dal punto del ritrovamento, ha richiesto un progetto per l’arredo verde, poi messo in opera, realizzato dal nostro Laboratorio te- nendo conto dei dati archeobotanici regionali, delle fonti ed anche delle esigenze della manutenzione dell’arredo verde in un contesto trafficato. Il secondo caso riguarda l’importante sito di Montegibbio (350 m s.l.m., Sassuolo - MO), nel quale è stata rinvenuta una villa romana di un certo pregio. Le analisi archeobotaniche hanno fornito una prima base di dati utili per il progetto, in fase di stesura, di un futuro parco che comprenda e valorizzi tutte le emergenze, naturalistiche e storico-archeologiche, dell’area. Come dimostra il caso del Parco di Montale (con migliaia di visitatori l’anno), questi contesti diffusi sul terri- torio creano un circolo virtuoso legato al turismo “intelligente”. La speranza è che questo meccanismo venga maggiormente potenziato e sostenuto sia a livello locale che nazionale, in virtù della consapevolezza (che ancora manca) che la nostra maggiore ricchezza è rappresentata dall’immenso patrimonio culturale e ambientale che l’Italia possiede.

Il verde nei parchi archeologici e nei giardini storici: linee-guida dalle ricerche archeobotaniche / Bosi, Giovanna; Mercuri, Anna Maria; Torri, Paola; Mazzanti, Marta. - STAMPA. - \:(2013), pp. 166-166. (Intervento presentato al convegno 108° Congresso Società Botanica Italiana tenutosi a Baselga di Pinè (Trento) nel 18-20 Settembre 2013).

Il verde nei parchi archeologici e nei giardini storici: linee-guida dalle ricerche archeobotaniche

BOSI, Giovanna;MERCURI, Anna Maria;TORRI, Paola;MAZZANTI, Marta
2013

Abstract

Il Laboratorio di Palinologia e Paleobotanica di Modena da tempo lavora nell’ambito delle ricostruzioni del pae- saggio vegetale attraverso le analisi archeobotaniche (semi/frutti, legni/carboni, polline, palinomorfi non pollinici - NPP, microcarboni). Recentemente i risultati ottenuti da questo tipo di analisi sono stati finalizzati alla progettazione di parchi archeo- logici e di giardini storici scomparsi. In alcuni casi si è arrivati alla fase applicativa completa (es. Parco Archeo- logico della Terramara di Montale) o parziale del progetto (es. Giardino delle Duchesse a Ferrara), mentre in altri casi è stata data l’indicazione circostanziata per il futuro progetto di sistemazione (es. Giardino della Farmacia dell’Ospedale Maggiore a Milano). Un caso di grande interesse è rappresentato dal sito archeologico “Novi Sad”, nelle immediate vicinanze del centro storico di Modena. In questo sito sono state trovate numerose testimonianze della storia della città, in par- ticolare per il periodo romano (insediamenti, attività produttive, aree funerarie, discariche,...). A tale sito, nello stesso luogo di rinvenimento, è stato dedicato un parco archeologico, il Novi Ark, la cui collocazione è una sorta di “vetrina” per la città anche dal punto di vista turistico. L’Archeobotanica è risultata fondamentale per l’inter- pretazione delle strutture rinvenute e per il loro inserimento in un adeguato arredo verde progettato sia in base alle analisi eseguite nel sito stesso, sia per confronto con i dati già disponibili per il periodo romano in Emilia Romagna, senza trascurare le fonti classiche. Nel territorio di Modena si possono poi citare altri due esempi sempre attinenti al periodo romano. Il primo riguarda la valorizzazione di un importante monumento funerario dedicato ad una donna, Vetilia, morta nel I sec. d.C. Dell’ara, conservata ai Musei Civici di Modena, è stata riprodotta una copia realizzata con i medesimi materiali lapidei dell’originale. La sua collocazione, in una rotatoria sulla via Emilia, poco distante dal punto del ritrovamento, ha richiesto un progetto per l’arredo verde, poi messo in opera, realizzato dal nostro Laboratorio te- nendo conto dei dati archeobotanici regionali, delle fonti ed anche delle esigenze della manutenzione dell’arredo verde in un contesto trafficato. Il secondo caso riguarda l’importante sito di Montegibbio (350 m s.l.m., Sassuolo - MO), nel quale è stata rinvenuta una villa romana di un certo pregio. Le analisi archeobotaniche hanno fornito una prima base di dati utili per il progetto, in fase di stesura, di un futuro parco che comprenda e valorizzi tutte le emergenze, naturalistiche e storico-archeologiche, dell’area. Come dimostra il caso del Parco di Montale (con migliaia di visitatori l’anno), questi contesti diffusi sul terri- torio creano un circolo virtuoso legato al turismo “intelligente”. La speranza è che questo meccanismo venga maggiormente potenziato e sostenuto sia a livello locale che nazionale, in virtù della consapevolezza (che ancora manca) che la nostra maggiore ricchezza è rappresentata dall’immenso patrimonio culturale e ambientale che l’Italia possiede.
2013
108° Congresso Società Botanica Italiana
Baselga di Pinè (Trento)
18-20 Settembre 2013
Bosi, Giovanna; Mercuri, Anna Maria; Torri, Paola; Mazzanti, Marta
Il verde nei parchi archeologici e nei giardini storici: linee-guida dalle ricerche archeobotaniche / Bosi, Giovanna; Mercuri, Anna Maria; Torri, Paola; Mazzanti, Marta. - STAMPA. - \:(2013), pp. 166-166. (Intervento presentato al convegno 108° Congresso Società Botanica Italiana tenutosi a Baselga di Pinè (Trento) nel 18-20 Settembre 2013).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/976495
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